Un contro-libro bianco della difesaacura di Marco De Andreis e Paolo Miggiano
prefazione di Roberto Cicciomessere
IRDISP-ISTITUTO DI RICERCHE PER IL DISARMO, LO SVILUPPO E LA PACE
INDICE
Prefazione - Roberto CICCIOMESSERE (3833)
Introduzione - Marco DE ANDREIS e Paolo MIGGIANO (3834)
1. Controllo delle armi nucleari e dottrina strategica americana - Marco DE ANDREIS (3835)
2. L'iniziativa di difesa strategica - Marco CARNOVALE (3836)
3. I beni pubblici, il "free riding" e la ripartizione dell'onere della difesa della Nato - Mauro MARE' (3837)
4. La politica di sicurezza italiana - Paolo MIGGIANO (3838)
5. La spesa militare in Italia - Marco DE ANDREIS, Alessandro LIBERATI, Mauro MARE', Paolo MIGGIANO (3839)
6. L'evoluzione della normativa di controllo parlamentare sugli acquisti della Difesa - Enea CERQUETTI (3840)
7. L'industria bellica italiana e le esportazioni di armamenti - Marco DE ANDREIS, Alessandro LIBERATI (3841)
8. Una proposta di legge per la conversione dell'industria bellica - Francesco RUTELLI (3842)
SOMMARIO: Va bene la corsa al riarmo, ma che c'entra l'Italia? Non sono gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica i promotori di tale corsa? Che le due superpotenze siano i principali responsabili della corsa al riarmo è vero. I principali, ma non gli unici. Anche l'Italia ha la sua parte di responsabilità. Minore, ma non trascurabile. In cifre assolute la spesa militare dell'Italia è stata nel 1985 l'ottava al mondo. Quanto al numero di uomini alle armi siamo tra i primi quindici. E tra gli esportatori mondiali di armamenti, gli italiani figurano nei primi sei posti. Il peso del settore militare sul complesso dell'economia italiana è ancora piuttosto contenuto: la spesa assorbe il 2,7% del prodotto interno lordo; le armi rappresentano il 2,7% della ricchezza prodotta dall'industria e il 2,3% delle esportazioni. Inoltre le minacce militari alla sicurezza dell'Italia sono meno gravi di quelle che si trovano a fronteggiare numerosi altri attori internazionali - compresi molti nostri alleati. Siamo quindi in una sit
uazione che offre molte opportunità di contenimento della spesa, di sperimentare conversioni al civile delle produzioni militari, di promuovere una politica di sicurezza realista e distensiva. Sfortunatamente queste opportunità non vengono colte. Al contrario nell'ultimo decennio s'è affermata la tendenza all'espansione che è urgente arrestare. E' dalla metà degli anni '70, infatti, che l'Italia comincia a figurare tra i principali esportatori di sistemi d'arma, e che la spesa militare supera i tassi di crescita annuale concordati in sede NATO. Ed è sempre in quelo periodo che cominciano a farsi sentire i sostenitori di un "nuovo ruolo" militare dell'Italia nel Mediterraneo. Il "Libro bianco", presentato dal ministro della Difesa Spadolini nell'inverno 84-85, sintetizza e mette a punto questi sviluppi, ovviamente dalla parte di chi li ha sostenuti e si augura che proseguano. Questo volume, invece, fa emergere i dubbi, gli interrogativi, le proposte alternative rispetto a quello che sinora è stato un monologo
dell'establishment.
("L'ITALIA E LA CORSA AL RIARMO" - Un contro-libro bianco della difesa - a cura di Marco De Andreis e Paolo Miggiano - Prefazione di Roberto Cicciomessere - Franco Angeli Libri, 1987, Milano)
IRDISP-ISTITUTO DI RICERCHE PER IL DISARMO, LO SVILUPPO E LA PACE
L'Istituto per il disarmo, lo sviluppo e la pace (Irdisp) è stato fondato nel 1981 per iniziativa di Sergio Andreis, Roberto Cicciomessere, Adriano Ciccioni, Angelo Panebianco e Francesco Rutelli per colmare il ``gap'' di conoscenza scientifica nel dibattito sulle questioni relative alla corsa degli armamenti e al disarmo.
L'attività dell'istituto si è sviluppata in tre direzioni: elaborazione di proprie ricerche, traduzione di ricerche realizzate all'estero ma di particolare importanza, fornitura di un servizio di consulenza specialistica al Partito radicale.
L'attività di ricerca si è all'inizio focalizzata su tre argomenti: la dimensione reale delle spese italiane per la difesa; la produzione ed esportazione di armamenti; l'analisi della struttura delle forze armate italiane e Nato presenti in Italia. I risultati di queste ricerche sono stati esposti in una serie di libri e altre pubblicazioni. Per l'analisi del bilancio della difesa l'istituto ha costruito una banca dati computerizzata, aggiornata a partire dal 1980. Attualmente l'Irdisp, con l'Istituto affari internazionali di Roma, sta ultimando una ricerca sulle possibili alternative alla difesa nucleare dell'Italia.
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AUTORI
Enea CERQUETTI (Milano, 1938) è capogruppo del Partito comunista nella Commissione difesa della Camera dei deputati. E' autore, tra l'altro, di "Le Forze armate italiane dal 1945 al 1975" (Milano, 1975).
Marco CARNOVALE (Roma, 1959) studia Scienze Politiche al Massachussets Institute of Technology (Mit) di Boston, dove sta preparando la propria ``dissertazione'' per il Ph.D. Collabora con l'Istituto affari internazionali (Iai) di Roma.
Marco DE ANDREIS (Roma, 1955) è ricercatore allo Iai di Roma e collaboratore dell'Irdisp. Autore de "Le armi della Repubblica" (Milano, 1983), commenta frequentemente problemi di sicurezza per "L'Unità".
Alessandro LIBERATI (Roma, 1961) si è laureato in Economia e Commercio all'Università di Roma. Si è interessato all'analisi della competitività dell'economia italiana sul mercato internazionale.
Mauro MARE' (Roma, 1959) ha studiato Economia alla Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Roma. Si è in prevalenza dedicato allo studio dell'intervento pubblico nell'economia e delle politiche di benessere dei paesi industriali, argomenti su cui ha pubblicato alcuni articoli.
Paolo MIGGIANO (Valvasone, 1953) è ricercatore all'Irdisp di Roma. Collabora con lo Iai e con il quotidiano "Il Manifesto".
Francesco RUTELLI (Roma, 1954) è presidente del gruppo parlamentare radicale e membro della Commissione difesa della Camera. Obiettore di coscienza, è stato segretario del Partito radicale nel 1981. Ha scritto "Per il disarmo" (Milano, 1982).