"AUGURI AI POPOLI DELL'EST, AUGURI A GORBACIOV, AUGURI AGLI EBREI RUSSI INCARCERATI. PER UN 1987 DI LIBERTA', PER RITROVARSI LIBERI, IL PROSSIMO ANNO, A GERUSALEMME".
SOMMARIO: Volantino distribuito nel corso di manifestazioni radicali "nelle maggiori capitali d'Europa", in cui, auspicando la crescita del "disgelo interno" promosso da Gorbaciov, si chiede la liberazione immediata di nove "prigionieri di Sion", di cui seguono i nominativi.
--------------------------
Oggi, nelle maggiori capitali d'Europa, deputati, intellettuali, artisti ed esponenti del Partito Radicale e di altri schieramenti politici di cui è ben nota l'intransigente opposizione ad ogni forma di dittatura e di oppressione, manifestano per la prima volta l'apprezzamento a quanto sta avvenendo in Unione Sovietica e rivolgono gli auguri di buon anno al popolo russo e al suo presidente Gorbaciov.
La presenza davanti alle ambasciate sovietiche in Europa vuole essere una manifestazione di incoraggiamento a proseguire nella strada che ha portato alla liberazione dei coniugi Sakharov.
Questa iniziativa testimonia l'attenzione e l'interesse dei democratici occidentali nei confronti degli episodi di disgelo interno, di riabilitazione delle idee che hanno caratterizzato il "nuovo corso" di Gorbaciov.
Con queste espressioni di amicizia, di augurio e di speranza chiediamo e auspichiamo che il 1987 possa essere aperto con un primo atto di rispetto degli accordi di Helsinky e cioè con la liberazione immediata dei seguenti nove "prigionieri di Sion":
JOSEF BEGUN, 64 anni, professore, studioso di lingua ebraica, per questo reato viene condannato prima a due e poi a tre anni di reclusione in Siberia.
Recidivo (insegnava l'ebraico, cosa vietata dalla legge) viene condannato nel novembre 1982 a dodici anni di carcere. E' malato di cuore e si teme seriamente per la sua salute.
GRIGORY LEMBERG, 41 anni, ingegnere, ha chiesto dal 1972 di poter emigrare in Israele, ma il visto gli è stato rifiutato col pretesto che, avendo prestato servizio militare, avrebbe potuto fornire in occidente dati sul complesso militare dell'URSS. I genitori vivono in Israele dal 1973 e da quella data non vedono il figlio.
ALEXEI MAGARIK, 28 anni, violoncellista, condannato a tre anni di prigione per detenzione di droga (accusa falsa per impedirgli di emigrare in Israele e raggiungere i genitori). Sposato dal 1981.
MARAT OSNIS, 30 anni, ingegnere informatico, ha chiesto dal 1972 di poter emigrare in Israele e raggiungere così i genitori gravemente malati.
DORA KONSTANTINOVSKAIA, 41 anni, ingegnere meccanico, dal 1981 ha chiesto, col marito Vladimiri, di poter raggiungere i genitori in Israele, senza successo. Sono sconosciute le cause del rifiuto del visto di uscita.
GRIGORY e NATALIA ROSENSTEIN, 49 e 46 anni rispettivamente, professori universitari, nel 1974 è stato loro negato il visto per detenzione di "segreti di Stato". Entrambi attivisti per il ritorno degli ebrei sovietici in Israele, hanno partecipato a varie iniziative in questo senso.
La madre di Natalia vive in Israele.
CHERNA GOLDORT, 55 anni, è una madre che vive in URSS mentre le sue due uniche figlie, Irina e Galina, sono in Israele.
IDA NUDEL, cittadina sovietica, dissidente, professoressa di fisica. La sua liberazione e il permesso di espatrio è stato richiesto dal sindacato e dalla Giunta di Torino, città della quale è stata nominata cittadina onoraria.