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Miggiano Paolo - 1 gennaio 1987
Lanciarazzi MLRS e testate chimiche
di Paolo Miggiano

SOMMARIO: Memorandum riguardante la partecipazione italiana al progetto Nato relativo allo sviluppo di un sistema lanciarazzi multiplo, dotato di vari tipi di testate.

(IRDISP - Memo - gennaio 1987)

Il Comitato per l'attuazione della legge promozionale dell'esercito (l.382/77), nella riunione del 19 novembre 1985, ha approvato un finanziamento di 176 miliardi di lire per il progetto Nato relativo allo sviluppo dell'Mlrs (MULTIPLE LAUNCHED ROCKET SYSTEM), un sistema lanciarazzi multiplo dotato di vari tipi di testate. Secondo il LIBRO BIANCO della Difesa del 1985, l'Italia "partecipa direttamente" al progetto "relativo al munizionamento per l'Mlrs" (p.16). Nella relazione di accompagnamento presentata nella citata riunione da parte del direttore generale per le armi a munizioni terrestri (Terrarmimuni), generale Luigi Stefani, si afferma che, nelle gare internazionali relative al progetto, l'Italia ha conquistato una quota lavoro (5,8%) sia nella parte relativa al lanciatore che in quella relativa al munizionamento. Nella stessa relazione si afferma che le ditte italiane interessate al progetto sono la Snia Bpd, per lanciatore e munizioni, e la Selenia, per i componenti elettronici.

Dato che, come riconosciuto anche dalla stessa relazione Stefani (p.1), il Dipartimento della difesa americano sta sviluppando una bomba chimica binaria denominata XM-135, espressamente concepita per il sistema Mlrs e che sara' ultimata entro il 1988, si vogliono fare alcune richieste tese a verificare se non vi sia da parte italiana una collaborazione alla ricerca, sviluppo, adozione di armi chimiche. In particolare ci si domanda quali tipi di testata corrispondano ai mezzi definiti nella documentazione di Terrarmimuni come "razzo con testata M.77", di cui l'Italia dovrebbe acquisire 5.400 unita', e "razzo con te-stata di guerra AT.2", di cui l'esercito ha chiesto 600 unita'. In secondo luogo sarebbe interessante sapere perche' Terrarmimuni abbia chiesto, in sede di Comitato e solo per questo progetto, "l'esonero da ulteriori istanze di pareri per atti aggiuntivi relativi a modifiche tecniche... o all'effettuazione di servizi non programmati", nonche' l'esonero dall'obbligo del parere del Comitato per aumen

ti di spesa fino al 10% del valore approva-to. Tale tipo di richiesta, riferita ad una questione cosi' delicata come la possibile produzione di munizioni chimiche, non puo' che risultare sospetta.

 
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