Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 28 apr. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 15 febbraio 1987
"Alla Rai opera un'associazione per delinquere"
di Marco Pannella

SOMMARIO: A partire da un episodio che ha visto la Rai rivoluzionare la programmazione per collocare la tribuna politica del segretario democristiano nell'ora di maggior ascolto, la denuncia nei confronti di quella vera e propria "associazione a delinquere" che opera alla Rai e che attenda ai diritti costituzionali attraverso la manipolazione continua e sistematica dei programmi, delle notizie e della informazione.

(Il Giornale d'Italia, 15 febbraio 1987)

Il leader radicale Marco Pannella ha indirizzato al presidente della Rai, Enrico Manca, la seguente lettera aperta:

"Caro Presidente,

mentre Leonardo Sciascia aspetta ancora una tua qualsiasi risposta alla sua lettera del 21 gennaio su alcune quisquilie e pinzillacchere che ha subito a Palermo dalla Rai-Tv, io te ne invio un'altra, altrettanto puntuale e forse imbarazzante anche questa.

Ti chiedo: intendi, o no portare davanti al consiglio di amministrazione della Rai-Tv il comportamento dei programmatori della 1· Rete che l'altra sera hanno rivoluzionato i programmi, ridotto il Tg1, giostrato con la pubblicità, spostato di oltre un'ora il telegiornale di mezza sera, per piazzare la "Tribuna politica" di Ciriaco De Mita fra partita e film, dargli (o tentare di dargli) qualche milione di ascoltatori in più?

Chi ha dato l'ordine? A che livelli è stato discusso? Chi ha concorso a realizzarlo?

Invio per conoscenza questa lettera all'incredibile, caro Procuratore della Repubblica di Roma dott. Marco Boschi, per comprendere fin dove e fino a quando continuerà a far finta, guardandosi allo specchio alla mattina, di non saper che opera in Rai-Tv una "associazione per delinquere", volta a violare le norme di legge, a sovvertire norme perentorie e ordinatorie della Costituzione, ad attentare ai diritti civili e politici dei cittadini, a violare gli indirizzi della Commissione parlamentare di controllo e di vigilanza sulla Rai-Tv, attraverso la manipolazione continua, "sistematica", dei programmi, delle notizie, della informazione. Fin quando insabbierà tonnellate di denunce relative?

La invio, per conoscenza, anche al Procuratore Generale perchè, essendo da anni di pubblica notorietà sia questo fatto, sia infiniti episodi denunciati da ogni parte politica e parlamentare in occasione delle campagne elettorali e durante l'intero arco di tempo che va dalla legge di "riforma" della Rai-Tv ad oggi, sia l'esistenza di formali denunce alla Procura della Repubblica, occorre aver conferma del fatto che egli non ritenga di dover intervenire per verificare se non ci si trovi dinanzi a gravissimi reati d'omissione di atti dovuti; di vera e propria denegata giustizia di fronte a denunce di parte perchè venga almeno interrotta l'azione criminale in sua flagranza; e se questi reati omissivi non comportino, per colpa grave o dolo, anche il configurarsi di partecipazione alle attività o agli interessi di detta associazione per delinquere.

Per quanto fin qui esposto, questa "lettera aperta", che ti invio nella speranza che vorrai pubblicamente risponderle, non può non essere inviata anche, per quanto di loro competenza, al Procuratore Generale della Suprema Corte, al ministro di Grazia e Giustizia, ed al presidente del Csm.

Mio caro Enrico, non mi resta che salutarti confermandoti sul piano privato la mia vecchia amicizia che si avvia ahinoi ad essere ben presto vecchia di quarant'anni; e la consapevolezza che apparteniamo più o meno allo stesso Partito, e che dobbiamo entrambi farcene responsabilmente carico.

Entro un mese, se tu non avrai potuto fare nulla, come temo sia probabile, non mi resterà che autodenunciarmi formalmente per calunnia, ai danni della Rai-Tv; del Procuratore Capo dott. Boschi e del Procuratore Generale della Corte d'Appello di Roma, se - anch'essi - nulla avranno "potuto" fare.

Morto Ernesto Rossi, non ci resta purtroppo a noi poveri villani del Paese Italia nessuna speranza di trovare il nostro Paul Louis Courier, che spieghi alla nostra Parigi (a Roma, purtroppo) di che lacrime e di che vessazioni sia fatta la nostra povera vita.

Se ti capita di incontrarli, oltre Totò Ghirelli, salutami caramente Bettino e Claudio, che da un po' di tempo non ne ho notizie che dai Telegiornali e dalla stampa, dei quali come sai poco mi fido.

Ti abbraccio".

"P.S. - Che poi i "programmatori" della associazione per delinquere, l'altra sera, costringendo o consentendo a qualche milione di persone in più di vedere e sentire quel lugubre e sonnolento spettacolo che chiamano "Tribuna politica" (e non è nemmeno un tressette col morto, giocato da morti di sonno), abbiano sicuramente portato un colpo senza pari, da maestri, contro Ciriaco De Mita, è un'altra storia. Senza controfigura, senza doppiatore, senza Misasi, il Segretario della Dc è proprio quel che ci vuole per noi, laici e poveri; una vera manna, da far davvero eleggere un Presidente della Repubblica socialista, a vita, per plebiscito popolare, anche senza riforma della Costituzione, e senza più Repubblica".

 
Argomenti correlati:
informazione
il giornale d'italia
manca enrico
de mita ciriaco
stampa questo documento invia questa pagina per mail