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Pannella Marco - 4 marzo 1987
Pannella, mai detto che...
di Marco Pannella

SOMMARIO: Dieci rettifiche, smentite e precisazioni a proposito di un servizio de "Il Giornale" sul XXXII Congresso del Pr (26, 27 28 febbraio 1977).

(la Repubblica, 4 marzo 1987)

Signor direttore, mi affido piuttosto al suo fair-play, noto a tutti, che alle norme di legge, per le seguenti rettifiche, smentite e precisazioni, relative al servizio firmato da Battistini sul nostro Congresso:

1) non ho mai detto a Mimmo Modugno: "Alzati e canta", come pure altri giornali hanno scritto. Intervenendo "dopo" che Modugno aveva cantato, ho sottolineato che la sua coscienza, la sua moralità gli avevano - loro - detto: "alzati e canta". E che egli era stato capace magnificamente di farlo, malgrado previsioni unanimemente contrarie, da quelle dei medici a quelle degli amici;

2) il Pr non ha "raddoppiato gli iscritti e triplicato la Presidenza". Il Pr del 1985 aveva avuto 3026 membri, quello del 1986 11011, ad oggi, per il 1987, sono di già 10101. Si tratta piuttosto di una quadruplicazione, mi pare, che di un raddoppio, all'inizio di un anno;

3) non c'è stata "moltiplicazione" dei responsabili nazionali: semplicemente il Congresso aveva in apertura approvato una nuova norma statutaria con cui si aboliva la "Giunta nazionale", e si indicavano come Segretari federali i suoi membri. Lo scorso anno la Giunta ha contato su undici membri; i Segretari federali sono otto, forse nove, quest'anno;

4) non vi è stata mai, men che mai da Armando Verdiglione, una sua "candidatura", né timida né audace, alla Presidenza del Partito, che sarebbe altrimenti stata presa in doverosa considerazione; il Congresso ha manifestato chiaramente che, come per il "7 Aprile", il processo "Tortora", anche per quello contro Verdiglione, non condivide le scelte di "Repubblica"; non credo sia un crimine;

5) il "tramonto" politico di Tortora, solo perchè Enzo si è dimesso a dicembre da Presidente, in considerazione dei suoi impegni professionali, e non è stato quindi candidato a responsabilità direttive, mi sembra un miraggio di chi scrive; temo che Enzo e noi tutti, al riguardo, daremo delusioni, le ennesime, a chi scambia desideri per realtà;

6) quanto alla mia "rinuncia" alla Segreteria sarebbe forse il caso di ricordare che ho semplicemente, nelle settimane scorse, dichiarato di esser disponibile a fare il Segretario, ma sempre aggiungendo che speravo si potesse trovare una soluzione d'assetto generale e di specifica funzione, più idonea, come per il passato. L'ho ripetuto durante il Congresso e, quando Spadaccia ha proposto la mia candidatura, ho rifiutato proponendo l'assetto attualmente vigente, sostanzialmente plebiscitato e dal Congresso e dal cosiddetto "Gruppo dirigente";

7) non vi è stata nessuna "mozione" sul nucleare. Ma un emendamento che "non" è affatto stato "fatto proprio" dalla "Segreteria", come si scrive. E' stato invece, anche su mia richiesta, "non" fatto proprio dai presentatori, per poterlo portare al voto congressuale. Dei due interventi a favore dell'emendamento uno è stato il mio: e l'ho motivato (prima che il Congresso votasse, dunque) con la perfetta compatibilità e "utilità" che questa conferma della posizione del partito aveva anche per la proposta che, vecchia di dieci anni, avevo reiterato alla Conferenza sull'energia, e "che dichiaravo confermare in pieno"; quanto alle firme raccolte che avrebbero dovuto essere, secondo Battistini, una sorta di "referendum" di "centinaia" di firme contro di me, le firme erano alcune decine e il Congresso ha visto la presenza di 1500 iscritti;

8) quanto ai 302 voti di minoranza contro l'adozione conclusiva da parte del Pr della proposta della riforma uninominale del sistema elettorale e politico, essi non erano "contro" tale riforma; il presentatore della mozione, ad esempio, aveva precisato di essere personalmente e tendezialmente favorevole, ma di ritenere che nel Partito il dibattito fosse stato insufficiente e dovesse ancora proseguire;

9) un altro esempio, valido per il resto. Mostrate di ritenere che la ragione principale della designazione di Andrea Valcarenghi a Segretario Federale sia "segno concreto della vicinanza radicale al santone Bhagwhan Rajneesh". Sarà, ma il Segretario del Pr, nel proporre Andrea, ha sottolineato che questo costituiva un riconoscimento doveroso al partito dei "diecimila iscritti", nel quale sono presenti circa due o trecento sannjasin, con serietà e ricchezza di impegno, e - anche - del fatto che Andrea è stato vicino dal 1965 alle lotte del Pr, obiettore di coscienza nonviolento e radicale, e che nel 1972 io scrissi una prefazione ad un suo libro, che Pasolini definì come "finalmente un manifesto del redicalismo"...

10) se mi si consente, aggiungo che mi sembra singolare l'affermazione, del tutto legittima peraltro, di un Partito Radicale che ha usato Tortora e che lo ha gettato via "come un limone strizzato", quando non serviva più. I lettori giudicheranno.

 
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