Sogna un unico partito "laico-liberal-radical-socialista"di G. C. P.
SOMMARIO: Pannella chiede per la terza volta l'iscrizione al Partito socialista. Craxi afferma che gli sarà riconosciuto il diritto a iscriversi sia al Pr che al Psi. I radicali sostengono la doppia tessera per far sparire l'idea che i partiti siano chiese. Che differenza c'è tra Craxi e Pannella? "Bettino ha più fiducia di me nella forza del potere, io attribuisco più importanza alla forza delle idee".
(IL GIORNALE, 2 aprile 1987)
Rimini - A metà mattina, Pannella ha chiesto la tessera socialista da aggiungere a quella radicale. Enrico Manca l'ha annunciato al microfono. Craxi ha avuto un sobbalzo, ma ha sorriso. Il congresso ha applaudito di cuore. Tutti sono stati contenti perché qualcosa rompeva la monotonia del secondo giorno. E si pensava con angoscia a quelli successivi.
Pannella non era sicuro che la sua iscrizione sarebbe stata accettata. L'ha già domandata tre volte, a cominciare dal '75. Ma il Psi ha sempre fatto orecchio da mercante. Per togliersi il dubbio è andato da Craxi col suo viso migliore. "Quando me la date?", ha chiesto. "Te la diamo - ha risposto Craxi con la voce di festa - ma la devi pagare. Comunque, ti costerà meno di quella radicale". Che, con le sue centocinquantamila lire l'anno, è cara come l'iscrizione al Club del Polo.
A cose fatte, Pannella sarà il primo radicale iscritto al Psi. Mentre ci sono già settecento socialisti che hanno la tessera del Pr.
- E' diventato craxista?
"Sciocchezze. La tessera l'ho chiesta la prima volta quando era segretario De Martino. Non me l'ha data perché lo statuto del Psi lo vietava e lo vieta ancora. Ho fatto la stessa domanda agli altri partiti laici e socialisti: il Pli e il Psdi. Non a Spadolini, perché coi nostri attuali rapporti, l'avrebbe presa per una provocazione".
- Se il leader di un partito più piccolo chiede di entrare nel partito più grande, si sospetta che stia per vendere il suo.
"Altra sciocchezza. I radicali sono per la doppia tessera. Quello che vogliamo è far sparire l'idea che i partiti siano chiese. Entrando nel Psi, nel Pli o nel Psdi io porto alla vittoria questo punto di vista radicale".
- Che se ne fa di queste tessere laico-socialist?
"Metto in moto una rivoluzione politica. Creo il terreno favorevole per un'alleanza più ampia".
- Quale?
"Quella di un futuro grande e unico partito liberale, socialista, laico e radicale".
- Craxi però si guarda bene dal chiedere la tessera del Pr.
"Le simmetrie appartengono alla geometria. Queste cose invece riguardano la storia. I socialisti hanno diffidato della doppia tessera perché temevano le infiltrazioni comuniste, l'"entrismo" trotzkista, e via dicendo. Ma le cose cambiano".
- Lei ammira Craxi?
"Lo conosco da più di trent'anni. Abbiamo fatto la stessa gavetta politica nell'università. Sono al di là della simpatia o dell'antipatia. La nostra è una fraternità elettiva".
- Cosa pensa di lui?
"Con Andreotti, è il solo che abbia la stoffa dell'uomo di Stato. Il successo di questi anni lo ha migliorato umanamente. Certe sue asprezze e intolleranze sono scomparse. Non ne ha più bisogno. E infatti nella lotta fra Craxi e De Mita, è De Mita a essere più esasperato dell'altro e obiettivamente a essere più fragile".
- Che differenza c'è tra lei e Craxi?
"Bettino ha più fiducia di me nella forza del potere. Io attribuisco più importanza alla forza delle idee. Lui è convinto che il fine giustifica i mezzi. Io penso che i mezzi servono a prefigurare i fini. In altre parole, lui non è molto sensibile alla legalità e al diritto. In questo, siamo noi i più intransigenti".
Mentre parla Pannella, una signora lo guarda soddisfatta. "Senti, lei chi è?" "Brunella Chelloti. Sono la segretaria della sezione socialista di via Dell'Arancio nel centro di Roma. E' lì che si iscriverà Pannella", risponde felice.