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Fanello Marcucci Gabriella - 22 giugno 1987
CICCIOLINA E IL POTERE DELL'ALCOVA
di Gabriella Fanello Marcucci

SOMMARIO: Le reazioni degli uomini al caso Staller tradiscono una certa immaturità culturale. In un caso analogo, le donne si dimostrerebbero più mature. Il "caso Cicciolina" non è che uno dei tanti comportamenti umani, uno dei tanti casi, insomma, in cui la donna, o l'uomo,propongono se stessi in cambio di qualcosa.

(LA DISCUSSIONE - 22 giugno 1987)

Scrivo mentre si chiude la campagna elettorale, e le luci si sono spente, dunque, sullo spettacolo al quale ha dato luogo, in una società in cui la comunicazione visiva dell'immagine prevarica ormai largamente la comunicazione intellettiva della parola. Si sono visti, nel 1987 più che mai, candidati più o meno stagionati improvvisarsi attori in apparentemente disinvolti cortometraggi, guidati da più o meno esperti pubblicitari e registi.

Anche tra le donne candidate le più provvedute di mezzi economici - numericamente molto poche - hanno usato il mezzo degli spots televisivi. Ma si può dire però che al centro della scena sia stata la candidatura di "Anna Elena Staller, detta Cicciolina", nelle liste radicali: da parte dei radicali, non tutti, è stata presentata come segno di superamento di alcuni "tabù": da parte dei più è stata vista come un sintomo allarmante della degradazione della politica. Comunque in molti ne hanno parlato, anche facendone un punto di confronto polemico con altre candidature femminili. Le citazioni, dalla stampa quotidiana e periodica, potrebbero essere numerosissime.

CREDO SI POSSA DIRE: che la presenza inquietante di Cicciolina sulla scena elettorale, anche se politicamente marginale, può essere servita a mettere in evidenza una realtà purtroppo diffusa: molti uomini, anche tra i più insospettabili (come giornalisti o politici) si dimostrano a volte culturalmente immaturi e sessualmente repressi. Per questo rimangono così colpiti, in modi diametralmente opposti, dalla presenza di Cicciolina che si spoglia in pubblico per catturare voti. Il comportamento frastagliato delle donne, di fronte al fatto, è per lo più un riflesso delle reazioni degli uomini. Ma senza dubbio, in un caso analogo, le donne si dimostrerebbero più mature.

Immaginiamo, infatti, di rovesciare il discorso e la situazione. Ipotizziamo la presenza di un uomo , incluso nelle liste elettorali politiche, che intenda far mostra di sè, del proprio corpo, facendo vaghe promesse delle proprie prestazioni amorose per cercare di catturare il consenso del voto di preferenza femminile. Come reagirebbero le donne? Senz'altro con maggiore indifferenza, e considerando quel candidato, poverino, come un caso di psicopatia sessuale.

TUTTI, UOMINI E DONNE, avremmo dimostrato di essere democraticamente maturi, se avessimo guardato al "caso Cicciolina" con maggior distacco emotivo, con più attenta pensosità di fronte ad alcune condizioni umane deviate che la sua presenza evidenzia, con maggior speranza sulle possibilità future che ognuno, ogni persona, può offrire nella più completa reversibilità delle posizioni interiori che muovono i comportamenti esteriori. Il Vangelo, con il suo messaggio di fiducia nella donna come nell'uomo, nella più piena libertà di fronte ai costumi e all'ambiente,senza pregiudizi, ma solo facendo riferimento alle risorse interiori di ognuno, avrebbe pur dovuto insegnarci qualcosa.

Il "caso Cicciolina" - perché così continuerà comunque ad essere considerato - non è che uno dei tanti comportamenti umani, uno dei tanti casi, insomma, in cui la donna, o l'uomo,propongono se stessi in cambio di qualcosa.

DA SEMPRE ALCUNE DONNE hanno venduto l'uso o la visione del proprio corpo. Per scopi di lucro, o politici di potere. Ma al tempo stesso, ancora oggi, altre donne - pur apparentemente "in regola", o addirittura considerate in posizione avanzata di emancipazione - usano quello che può essere definito il "potere dell'alcova" concedendo, o più ambiguamente facendo intravedere possibili concessioni di sè. Queste deviazioni comportamentali generano atteggiamenti sbagliati, che talvolta possono verificarsi, anche, nell'approccio femminile alla vita politica:i rapporti interpersonali donna-uomo si nutrono talvolta di ambiguità e sottintesi, e i rapporti interpersonali donna-donna si mischiano a rivalità femminili che nulla hanno a che vedere con la concorrenzialità politica.

C'è, quasi sempre, sostanzialmente poca differenza nei comportamenti deviati di una donna o di un uomo, nel caso specifico ognuno può offrire, nel tentativo di catturare il consenso in modo improprio e con logica distorta che nulla ha a che vedere con la democrazia, ciò di cui dispone: un lauto banchetto (che altrimenti avrebbe per i commensali un prezzo), o uno spettacolo pornografico (che altrimenti avrebbe per gli spettatori un prezzo).

E tali comportamenti - per i quali esistono delle sfumature di minor rilievo, meno parenti, ma maggiormente diffuse - rischiano di soverchiare i comportamenti corretti di coloro che cercano democraticamente di convincere l'elettorato sulla base di idee e di proposte.

PER FINIRE VORREI riferire un episodio. Ho colto un cenno di conversazione durante la campagna elettorale. La signora Bianchi incontra il signor Rossi e gli dice: "...le chiederei di dare la sua preferenza ad una nostra candidata: una donna giovane, capace, intelligente, preparata...". Il signor Rossi, sorridendo, interrompe l'interlocutrice: "Ma cara signora cosa vuole che me ne faccia io, alla mia età, di una donna giovane!...". Ma perché, se fosse giovane anche lui, cosa "se ne dovrebbe fare"?! Non ho capito, ma la signora Bianchi stava proponendogli di fare una preferenza politica o di partecipare ad un incontro amoroso? Come si vede, a parte la battuta del signor Rossi (che tra l'altro è autentica), la confusione per alcuni uomini è totale.

Proviamo, anche in questo caso, a rovesciare il discorso: possiamo mai immaginare una battuta dello stesso tono pronunciata dalla signora Bianchi verso il signor Rossi che le proponeva di dare il voto di preferenza di un giovane uomo?

CERTO, MOLTA STRADA dobbiamo fare, tutti insieme, donne e uomini, per vivere in pieno una democrazia dove alla rappresentanza popolare siano eletti i più capaci, verso una democrazia maggiormente partecipativa, oggi resa raggiungibile dalle moderne tecnologie. Ma molta strada devono fare molti uomini - passando attraverso sentieri tortuosi e sdrucciolevoli della emancipazione sessuale maschile - perché le donne possano ottenere, in ogni campo, e dunque anche in politica, la parità vissuta.

 
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