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NR - 21 luglio 1987
Giustizia. L'attività del gruppo parlamentare federalista europeo

SOMMARIO: Elenco di proposte di legge presentate dai Federalisti europei.

MISURE PROCESSUALI E PENALI URGENTI PER LA TUTELA DEI CITTADINI DA ABUSI NELLA CONDUZIONE DEL PROCESSO PENALE E DALLE CALUNNIE DEI COSIDDETTI "PENTITI"

Sono noti gli effetti della legislazione, detta dell'emergenza, che stabilisce benefici per gli imputati di terrorismo o per quelli responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione che collaborino con le autorità inquirenti. Innanzitutto è stato attribuito al "pentito" un ruolo rilevante anche in processi con oggetto diverso da quello stabilito nella legislazione ancora in vigore. In secondo luogo la parola dei "pentiti" è divenuta sempre più valore di "prova" sempre meno sospettata e controllata, fino a farne il perno dell'impalcatura di grossi processi. Nella situazione attuale non è tanto urgente l'abolizione delle leggi sui pentiti, che del resto avrebbero già dovuto avere esaurito gran parte della loro efficacia o per i limiti temporali e di materia espressamente stabiliti, quanto la repressione degli abusi che ne derivano ancora.

MODIFICA DELL'ARTICOLO 307 DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE: MODALITA' ED OBBLIGHI RELATIVI ALLA DIFFUSIONE NEL PUBBLICO INTERESSE DI NOTIZIE RELATIVE A PROCEDIMENTI PENALI

Al danno per la libertà del cittadino rappresentato dalla restrizione della libertà personale per la carcerazione preventiva, si aggiunge quello talvolta non meno grave e crudele e sempre più gratuito ed inutile, relativo alla divulgazione di notizie, immagini, valutazioni che fanno dell'imputato e dell'indiziato un colpevole definitivamente bollato e consegnato alla pubblica opinione come tale. Di fatto il segreto istruttorio, sancito dall'art. 307 del Cpp, è ritenuto ormai oggetto della determinazione del magistrato inquirente e non invece norma che lo vincoli. Le deroghe alla segretezza, imposte dalle esigenze dell'istruttoria o da vere o presunte ragioni di pubblico interesse, sono concepite in modo da far ricadere il segreto stesso nella discrezionalità del magistrato, il quale ordinariamente è la principale se non l'unica fonte di informazione per la stampa. Non si considera più l'esistenza del "pubblico" interesse circa il venir meno degli indizi di colpevolezza, la scarcerazione, il proscioglimento,

l'assoluzione dell'imputato.

Le modifiche proposte sanciscono l'obbligo della continuità e non della frammentarietà delle informazioni, anch'essa selezione deformante dell'informazione, obbligo sia per il magistrato che per il giornalista. Al fine di garantire l'osservanza di tale obbligo viene proposta l'introduzione di una particolare condizione: quella della uguale pubblicazione dei comunicati successivi diramati dall'autorità giudiziaria, relativi al diverso evolversi della vicenda giudiziaria.

ABOLIZIONE DELLE NORME RELATIVE ALLA DESTINAZIONE DEI MAGISTRATI A FUNZIONI AMMINISTRATIVE NEL MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA

La presenza sempre più massiccia di magistrati adibiti a funzioni amministrative nel ministero di Grazia e Giustizia sta snaturando formalmente e sostanzialmente quelle che sono le funzioni e il dettato costituzionale del Ministero stesso.

Assicurando all'indipendenza dell'Ordine giudiziario un sostanziale autogoverno e sottratte al Ministero una serie di funzioni, le residue funzioni assumono una specifica rilevanza in quanto al loro corretto esercizio è affidata in parte notevole la possibilità di non ridurre l'indipendenza dell'ordine giudiziario ad una vera e propria forma di separatezza. Tant'è che la funzione del ministero di Grazia e Giustizia appare sempre meno incisiva e rilevante nella sua caratterizzazione e nei suoi riflessi che dovrebbero consentire forme di controllo parlamentare su taluni aspetti funzionali dell'amministrazione giudiziaria. Ciò è dovuto sia alla mancanza di visione politica dei problemi e delle responsabilità ministeriali, sia alla progressiva omologazione delle funzioni amministrative del dicastero di Grazia e Giustizia alle determinazioni, alle impostazioni ed ai punti di vista della Magistrature organizzata quale conseguenza di una inesistente alta burocrazia ministeriale che non sia rappresentata da magistra

ti destinati ad esercitare funzioni amministrative nel Ministero.

MODIFICHE AL SISTEMA PER L'ELEZIONE DEI COMPONENTI TOGATI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

Com'è noto la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta referendaria abrogativa delle norme attuali in materia di elezioni del Csm. L'esito infausto, e per molti versi preoccupante, dell'iniziativa referendaria non deve fare dimenticare la gravità dei problemi che con l'iniziativa referendaria si erano posti in evidenza. Questa proposta parlamentare coglie il segno e il significato di quella che era stata l'iniziativa referendaria e, attraverso la modifica del sistema elettorale dei membri togati del Csm, avvia a soluzione le gravi disfunzioni che si sono manifestate nell'operato del Csm.

L'attuale metodo di elezione, proporzionale per collegi nazionali e sulla base di liste concorrenti, è una delle principali cause della costituzione e del consolidamento di correnti di magistrati all'interno dell'Associazione nazionale magistrati; oltre ad aver prodotto una serie di distorsioni della funzione del Csm, attraverso un presenza non istituzionale, ma correntizia e lottizzatrice, di settori della magistratura organizzati secondo schemi e strutture sindacali. L'attuale sistema di elezioni costituisce un incentivo, dunque, alla tanto criticata politicizzazione della magistratura mettendo a repentaglio l'equilibrio tra i poteri dello Stato e compromettendo l'indipendenza e l'autonomia della magistratura stessa.

Il sistema elettorale che si propone garantirebbe l'eliminazione delle disfunzioni attuali e un'attenuazione del potere che le correnti attualmente esercitano nell'ambito del Csm.

 
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