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Miggiano Paolo - 1 agosto 1987
Satellite da 700 miliardi per l'aeronautica militare italiana
Paolo Miggiano

SOMMARIO: Memorandum a prposito del progetto dell'Aeronautica militare italiana di acquisire un sistema di telecomunicazioni via satellite (con satellite proprio).

(IRDISP - Memo - agosto 1987)

Il 16 luglio 1985 il Comitato di controllo sulle commesse dell'aeronautica ha approvato la stipula di un contratto per uno studio di fattibilita' con la ditta Selenia Spazio del valore di 280 milioni. L'oggetto dello studio di fattibilita' non e' chiaro. In una parte della relazione si parla di "un sistema nazionale di telecomunicazioni per la difesa militare e per la protezione civile, utilizzante sistemi stellari". Nella relazione tecnica di Costarmaereo si parla piu' precisamente di un "sistema avanzato di telecomunicazioni via satellite interamente nazionale".

Questo contratto fa seguito ad un precedente studio condotto nel 1982 dal Centro consultivo studi e ricerche dell'Am, classificato come "Progetto Am-136".

Nell'approvare il contratto il Comilegge aeronautica ha pero' gia' definito i costi, in via di massima, del progetto. Quest'ultimo si dovrebbe articolare in due fasi, una sperimentale e una finale, per un totale di 700 miliardi.

Dopo il missile lanciato dai libici contro Lampedusa (meta' aprile 1986) i massimi vertici militari hanno avanzato ulteriori richieste. Il capo di stato maggiore della difesa Riccardo Bisogniero ha chiesto un satellite in grado di individuare il lancio di missili balistici. L'allora capo di stato maggiore dell'aeronautica Basilio Cottone ha chiesto due satelliti: uno per le telecomunicazioni e l'altro per il controllo del Mediterraneo.

La principale considerazione su queste richieste e' che esse sono indeterminate nelle loro caratteristiche tecniche fondamentali, dalle quali derivano attendibili valutazioni dei costi. Non viene detto con chiarezza se si tratta di uno o piu' satelliti. Se si tratta di satelliti destinati ad operare in orbite ellittiche o geostazionarie. Se ancora oggi si da priorita' alla telecomunicazione rispetto alla sorveglianza, funzioni che richiedono due tipi di satelliti diversi.

L'unica cosa sicura del progetto gia' presentato e' che lo stato maggiore aeronautica lo vuole "interamente nazionale", e che questo rende felici le aziende che gia' si sono organizzate dietro la capocommessa Selenia. Queste sono: Aeritalia, Fiar, Siel, Snia Bpd, Telespazio. Come gia' successo per il sistema Catrin, la scelta autarchica e' sicura garanzia di raddoppiamento o triplicazione dei costi inizialmente previsti.

In base a queste considerazioni e data la dimensione economica del progetto, diventa fondamentale che i parlamentari dispongano dei dati tecnici contenuti nella relazione finale del Centro consultivo studi e ricerche dell'Am - documento classificato come ARA/2355 del 3/6/1982 - e nel Capitolato tecnico CT/261-149/84 elaborato da Costarmaereo. Anche lo studio di fattibilita' commissionato alla Selenia Spazio dovra' essere reso immediatamente pubblico all'atto della sua consegna.

 
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