Appello di Leonardo Sciascia, Massimo Severo Giannini, Nicola Matteucci, Lucio Colletti, Renato Calderoni, Roversi Monaco, Gianni Vattimo, Antonio Rossi, Salvatore Veca, Domenico ReaSOMMARIO: Appello, firmato da dieci intellettuali, in difesa dei referendum sulla riforma dell'Inquirente e sulla responsabilità civile del magistrato.
(NOTIZIE RADICALI - "Giornale del Si" - Anno XXI n. 226 del 30 settembre 1987)
La questione giustizia e le disfunzioni della macchina giudiziaria sono da tempo - in Italia - al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica.
Da molti - troppi - anni giacciono in Parlamento progetti di riforma dell'ordine giudiziario e del processo civile e penale.
Il ritardo nel varo di riforme di tale importanza incrina il principio dell'imparzialità del giudice, aumenta i rischi di inquinamento politico degli apparati giudiziari e, di conseguenza, riduce le garanzie di libertà dei cittadini.
I referendum non mirano tanto a creare vuoti normativi, quanto a mobilitare l'opinione pubblica intorno a una questione che tocca principi fondamentali della nostra democrazia e intorno a scelte e decisioni che non possono subire ulteriori rinvii.
I referendum diretto alla riforma dell'Inquirente mira a cancellare uno degli aspetti più discutibili della giustizia politica e a superare un odioso privilegio, sempre meno riconducibile alla garanzia della funzione pubblica.
Il referendum sulla responsabilità del magistrato mira ad eliminare un anacronistico privilegio, e ad equiparare - sotto il profilo della difesa del cittadino - la funzione del giudice a quella degli altri organi investiti di poteri pubblici. Il disegno generale che lega i referendum è dunque nel senso di una giustizia più giusta perseguita attraverso il rafforzamento dell'indipendenza del giudice e la difesa della libertà del cittadino.
Leonardo Sciascia
Massimo Severo Giannini
Nicola Matteucci
Lucio Colletti
Renato Calderoni
Roversi Monaco
Gianni Vattimo
Antonio Rossi
Salvatore Veca
Domenico Rea