Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 20 apr. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
PR - 1 ottobre 1987
Un partito attraverso gli stati, le nazioni, i partiti
Volantone della Segreteria federale

SOMMARIO: Il Partito radicale è ormai pronto a sciogliersi in quanto partito specificamente italiano, per realizzare una prima unità politica di carattere realmente transnazionale e affrontare quei problemi che, per loro natura, devono necessariamente essere affrontati su scala sovranazionale. Appello ai cittadini europei affinché dichiarino il loro interesse e la loro adesione a questo progetto iscrivendosi al PR in occasione del prossimo Congresso del Partito.

(Notizie Radicali n· 227 dell'1 ottobre 987)

Nonviolento. Laico e socialista. Libertario. Ecologista e federalista europeo. Questo è stato ed è il Partito radicale secondo i suoi stessi avversari, obbligati a riconoscere che le sue battaglie e le sue vittorie hanno mutato profondamente le leggi, il costume e la vita di un intero paese. In un'Italia arretrata, clericale e militarista sono divenuti realtà il divorzio, l'aborto, il nuovo diritto di famiglia, l'obiezione di coscienza, il voto ai diciottenni, le lotte per l'abolizione del concordato fra Stato e Chiesa, per la liberazione della donna e la liberazione sessuale.

Con un milione di voti, parlamentari italiani ed europei, il Partito radicale continua ad essere il »partito dello scandalo : i suoi militanti praticano la disobbedienza civile, accettano condanne e carcere pur di conquistare diritti e leggi diverse, più umane e civili.

In Italia bloccano la costruzione di decine di centrali nucleari e promuovono il referendum sull'energia atomica, si battono per la tutela dell'ambiente e contro la caccia.

Contrari alla pena di morte e all'ergastolo, impegnati a difendere il rispetto dei diritti nelle carceri, sono i radicali a lottare per la riforma di una giustizia condannata da Amnesty International e dalle corti europee, la riduzione dei tempi di carcerazione preventiva, la responsabilità civile del giudice e la riforma dei codici fascisti ancora vigenti. Di fronte allo strapotere dei partiti, alla corruzione politica, al rigido controllo dell'informazione televisiva i deputati radicali arrivano a propagandare lo »sciopero del voto alle elezioni, sfiorano la vittoria nel referendum sul finanziamento pubblico ai partiti, aboliscono la commissione inquirente che insabbia da decenni tutti i reati ministeriali, impongono la legge per la libertà d'antenna consentendo la nascita di radio e televisioni private.

Accusato spesso di essere »provocatorio , noto per le »scandalose candidature di Toni Negri, del presentatore televisivo Enzo Tortora, di Cicciolina, le sue battaglie fanno riflettere, dividono l'opinione pubblica, si affermano nelle leggi e nei costumi della società.

E' di questi giorni il voto nei referendum radicali sul nucleare e sulla giustizia, ma anche l'appassionato dibattito attorno alla proposta di colpire la mafia e la grande criminalità abolendo su scala internazionale quel regime proibizionistico della droga che ne alimenta la diffusione e consente illegali ed enormi profitti.

Il Partito radicale è insomma una »provocazione solo per i vecchi partiti e per un vecchio modo di fare politica. Ha respinto tutte le quote di potere e sottopotere che pure gli erano offerte in base alla sua forza elettorale.

Rifiuta ogni carattere ideologico, non scrive fumosi programmi ed afferma che un partito non è quel che dice, ma quel che fa. Per statuto non può negare l'iscrizione a nessuno, non può espellere, è aperto ed ammette la doppia tessera anche di iscritti ad altri partiti. Non ha apparato, funzionari e burocrazia. Investe il suo denaro non i sedi o sezioni ma per Radio radicale, che trasmette quasi sull'intero territorio nazionale.

Sostiene che la riforma oggi necessaria in Italia è la riforma di tutti i partiti, divenuti sempre più aziende e sempre meno luoghi di idee, valori, speranze.

Per rafforzare e rendere vincenti le proprie battaglie lo scorso anno il Partito radicale, composto da non più di tremila iscritti, ha posto come condizione della sua stessa esistenza l'iscrizione di almeno diecimila cittadini. Se ne sono iscritti assai di più: uno straordinario elenco di premi Nobel e detenuti, di liberi professionisti ed emarginati, di intellettuali e di studenti. Fra loro vi sono i nomi più noti della cultura, dell'arte e dello spettacolo in Italia. Non appena raggiunto quell'obiettivo i radicali, riuniti a congresso, stabilirono una nuova sfida: la creazione di un nuovo partito, di un partito transnazionale.

Sì: il piccolo partito che in Italia ha trasformato in realtà quelle che sembravano impossibili utopie ha deciso di rimettere in gioco la sua esistenza scommettendo sulla concreta possibilità di far nascere, entro pochi mesi, quel nuovo »partito transnazionale oggi indispensabile.

Dall'economia all'informazione, dalle scelte energetiche alle politiche di difesa non c'è ormai grande questione della nostra epoca, non c'è tema decisivo per la vita di questa società che possa trovare risposte efficaci e democratiche in partiti, istituzioni e Stati nazionali che, in quanto tali, non le possono dare. Il Partito radicale ha perciò deciso di denunciarne tutti i limiti e confrontarsi con il secolare fallimento delle antiquate Internazionali dei partiti, siano esse liberali o socialiste, comuniste o cristiane, contrapponendo ad esse la nascita di un partito capace -per le sue battaglie e la sua composizione- di attraversare frontiere, partiti, Stati oramai superati.

Occorre il partito transnazionale degli Stati Uniti d'Europa e dell'assegnazione di poteri costituenti al Parlamento europeo, come obiettivi da conseguirsi nell'arco di questa generazione e non in tempi storici; per un'Europa non più spezzata in dodici politiche e in dodici burocrazie ma finalmente unita come nuovo e forte soggetto di democrazia politica, di affermazione dei valori dello Stato di diritto e dei diritti della persona.

Occorre un partito transnazionale che con le armi della nonviolenza, della democrazia e dell'informazione denunci le troppe tirannie dello »status quo e imponga le scelte politiche capaci di interromperlo e mutarne il segno. Di fronte al disordine stabilito che oggi si fonda sull'olocausto per fame di milioni di uomini, donne, bambini; sulla violazione dei diritti umani e civili nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo; su eserciti e servizi militari nazionali ormai inutili ai loro stessi scopi; su un drammatico divorzio fra scienza e potere che espelle dall'informazione e dal dibattito politico persino le più gravi minacce all'equilibrio dell'ecosistema, è necessario agire con una politica e un partito transnazionali.

Occorre un partito di grandi personalità e di intransigente azione nonviolenta, che sappia invocare ed imporre l'intervento straordinario per la salvezza di milioni di vite umane condannate a morte per fame; il rispetto e la libera circolazione delle idee e delle persone al di là di ogni gulag e di ogni frontiera; il diritto all'obiezione di coscienza in nome di una diversa politica di pace e sicurezza internazionale; nuove leggi e nuovo diritto sovranazionale a tutela della terra, dell'aria e dell'acqua.

Il Partito radicale è pronto a sciogliersi, come partito specificamente italiano, a trasferire tutto il suo patrimonio di lotte, la sua esperienza e i suoi pochi strumenti organizzativi al servizio di questo progetto. Un partito transnazionale senza alcun carattere elettorale o di concorrenza con i partiti nazionali, aperto ai militanti di ogni ideologia politica e alle persone di ogni fede religiosa, unito esclusivamente intorno a pochi, precisi, grandi obiettivi e battaglie da determinarsi di anno in anno.

Ma tutto ciò sarà concretamente possibile solo se almeno alcune centinaia di cittadini, in ciascun paese europeo dell'Ovest e dell'Est manifesteranno il loro interesse, la loro volontà di dar vita a questo progetto e forza a questa speranza attraverso la loro iscrizione.

Il prossimo congresso del Partito radicale, forse l'ultimo come »partito italiano , si terrà dal 2 al 6 gennaio a Bologna: aiutaci, con la tua iscrizione, a far compiere un grande salto di qualità all'avventura radicale e a rilanciare in tutta Europa le sue battaglie.

 
Argomenti correlati:
Storia
Transnazionale
nonviolenza
iscrizione
PR
stampa questo documento invia questa pagina per mail