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Sciascia Leonardo - 26 ottobre 1987
Responsabilità civile del giudice

SOMMARIO: INTERVISTA A SCIASCIA - SCIASCIA PARLA DELLA RESPONSABILITA' CIVILE DEL GIUDICE IN UNA INTERVISTA A 'RADIO RADICALE', MOTIVANDO I PERCHE' DEL SUO SI'. "E' UN REFERENDUM SU UN PROBLEMA CONCRETO. NEPPURE IL PIU' FANATICO ASSERTORE DELLA IRRESPONSABILITA' PUO' DIRE CHE IN ITALIA L'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA VA BENE. COL REFERENDUM IL PROBLEMA E' POSTO, QUALSIASI SIA L'ESITO OCCORRERA' IN QUALCHE MODO RIMEDIARE. BISOGNA PREOCCUPARSI DEL PATTO TACITO TRA GIORNALISTI E MAGISTRATURA MEGLIO AD OCCUPARSI DEI CASI DI ORDINARIA INGIUSTIZIA... IL PERICOLOSO GRIDO DI DOLORE DEI GIUDICI. SO CHE CI SONO GIUDICI FAVOREVOLI AL REFERENDUM.

IL POPOLO ITALIANO E' MIGLIORE DELLA SUA CLASSE DIRIGENTE, NON SOLO QUELLA POLITICA. ASPETTIAMO, SENZA FANATISMO, I RISULTATI DEL VOTO." SUL NUCLEARE SCIASCIA ESPRIME IL PROPRIO STUPORE PER LA SOTTOVALUTAZIONE DI REFERENDUM SU UN PROBLEMA IMPORTANTISSIMO.

(Notizie Radicali N. 248 del 26 ottobre 1987)

Roma, 26 ottobre-N.R.- Lo scrittore Leonardo Sciascia ha espresso le proprie opinioni e riflessioni sul referendum per la responsabilità civile del magistrato nel corso di una intervista rilasciata a 'Radio Radicale'.

Al suo interlocutore, Lino Jannuzzi, Sciascia ha detto:

"Il referendum sulla responsabilità civile del magistrato viene rifiutato come se venisse messo in discussione un dogma, un articolo di fede. Come se, con la vittoria del Sì e l'affermazione del principio della resposabilità del giudice, crollasse un intero edificio di fede, una visione della vita...

Mi sembra invece un referendum su un problema concreto.

Nessuno, neppure il più fanatico assertore della irresponsabilità o sacralità dei giudici può venirmi a dire che in Italia l'amministrazione della giustizia va bene. Va malissimo! Di questo bisogna prenderne atto. Qualunque sia l'esito del referendum il problema è posto e si deve in qualche modo rimediare.

Anche il Pci da quando è entrato nel sistema di potere non si preoccupa più dei problemi della giustizia come quando era direttamente colpito. Credo che gli stessi comunisti 'di base' se ne rendano conto.

C'è poi l'atteggiamento dei giornali, che farebbero meglio a preoccuparsi più dei casi di ordinaria ingiustizia che quotidianamente avvengono in Italia e un pò meno degli esiti del referendum lasciando molta libertà agli italiani.

Sciascia è stato poi interpellato sul rapporto stampa-magistratura e di come questo possa condizionare l'atteggiamento che i quotidiani assumono in questo periodo, schierandosi compattamente per il No.

"Del patto tacito tra giornalisti e magistratura" ha detto "è denso questo problema del referendum ed è una cosa di cui bisogna preoccuparsi. E' curioso vedere come si va a caccia della notizia, dell'indiscrezione e si perde di vista il bene dei cittadini che è quello di avere una giustizia giusta."

Sulla campagna lanciata da alcuni magistrati contro la responsabilità civile Sciascia ha continuato:

"I giudici lanciando questi gridi di dolore e disperazione, affermando che si va verso lo sfascio se i sì hanno la maggioranza, fanno diventare questo problema così grosso che una sconfitta del no segnerebbe davvero una loro sconfitta, mentre si tratta di un problema concreto che riguarda la convivenza civile. Non sono certo un nemico dei magistrati: il mio ultimo libro è in pratica l'elogio di un magistrato, di un giudice che ha degli scrupoli, che non volle applicare durante il fascismo la pena di morte. Era dinnanzi ad un problema di coscienza, perché il punto è sempre lì: nessun referendum, quale che ne sia l'esito, potrà mai arrivare a creare una amministrazione della giustizia che sia assolutamente giusta se ogni singolo magistrato non vive questo suo ministero con coscienza oltre che scienza. Credo che sotto ci siano dei giudici favorevoli al referendum: un alto magistrato è venuto personalmente a dirmi che è favorevole alla responsabilità civile. E per questo è stato oggetto di ironia da parte dei su

oi colleghi ('Tanto andrà presto in pensione...')".

Sciascia ha concluso dicendo che "Il popolo italiano è comunque migliore della sua classe dirigente, non solo quella politica."

"C'è quindi da sperare" gli è stato chiesto "che si comporterà meglio anche l'8 novembre?"

"Sì. Senza fanatismo. Aspettiamo i risultati."

Nel corso dell'intervista Sciascia si è espresso anche sui referendum contro le centrali nucleari: "Non capisco come il problema del nucleare stia passando in second'ordine. Se ne parla pochissimo rispetto a quello sulla giustizia, mentre presuppone scelte importantissime."

 
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