TELEKS-LUBIANA - dicembre 1987
SOMMARIO: Intervistato da Jasna Kobe del giornale Teleks di Lubiana, Marco Pannella affronta i principali temi dell'iniziativa radicale, dalle battaglie anticlericali e antimilitariste a quelle sulla giustizia, contro il proibizionismo della droga. L'impegno per la costruzione del partito trasnazionale, le polemiche su Tony Negri e Cicciolina.
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
DOMANDE:
1) Onorevole Marco Pannella, come si addice ad un buon pranzo vorrei iniziare con l'antipasto. Quindi, se lei mi permette le chiederei quali sono stati gli inizi del partito radicale e le ragione che hanno portato alla sua fondazione?
2) Adesso cominciamo col primo piatto. Le battaglie, dal divorzio al nucleare, sono sempre state il piatto forte del suo programma politico. La fuga di Toni Negri era forse l'unico cibo un po' avariato. Cosa ne dice a proposito?
3) Il suo partito ha scelto il momento cruciale della partenza delle navi italiane per il Golfo Persico per dare battaglia al ``buon'' Muccioli. Può significare questo, che il pacifismo è in quarantena?
4) Secondo lei, nel caso che il suo impegno nella Comunità Europea riguardasse anche la Jugoslavia che vorrebbe diventarne membro, quali possibilità ci sono sono che questo avvenga?
5) Che ne pensa del programma di Enzo Tortora in TV?
6) Le pare che il governo Goria abbia validità nell'attuale contesto politico italiano?
7) Si ritiene lei il più machiavellico dei politici italiani?
8) Il Papa ha imposto un ``black out'' a tutti i cattolici osservanti per quanto riguarda il sesso come informazione didattica. Qual è il suo parere in proposito?
9) E adesso, come dessert, l'ultima domanda. Si pensa che la dolce Cicciolina sia politicamente la sua creatura. E, se è così, è possibile che lei le abbia allentato un po' le briglie paterne o, l'emancipazione dell'onorevole è soltanto una temporanea euforia politico-sessuale?
Grazie. Distinti saluti
Jasna Kobe
RISPOSTE:
1) Nell'Italia dell'immediato dopoguerra, le correnti e le forze dell'antifascismo democratico, di cultura ``europea'' dello Stato di diritto e della democrazia politica, erano state soffocate ed emarginate dal grande scontro-incontro fra la ``chiesa'' democristiana e quella comunista-stalinista, fra i principali rappresentanti dei due imperi a confronto, quello russo-sovietico e quello occidentale-americano.
Eravamo gente di sinistra liberale, democratica, socialista libertaria, ``estremisti'' sia di una maggior giustizia sociale sia dell'antitotalitarismo e dei grandi valori di tolleranza. Fra gli altri tentativi, nel dicembre del 1985, vi fu quello della costituzione di un ``Partito Radicale'' che si distinguesse dalla politica subalterna di potere accettata come fatalità da altri. Dopo un decennio di traversata del deserto, di abbandoni e di scoramenti, i fatti ci dettero ragione. Se un giorno qualcuno potrà scrivere la storia d'Italia, dal 1965 ad oggi, quale effettivamente si è svolta, potrà documentare che siamo stati, da allora, la maggior forza di progresso, di riforma, di democrazia, che ha dato sbocco politico a maggioranze sociali oppresse dal sistema partitocratico e della sua sterilità, su temi fondamentali per il diritto, per la vita e per qualità della vita nel nostro paese.
2) Che la ``fuga'' di Toni Negri costituì l'esercizio di un diritto innegabile di un cittadino che aveva già dovuto espiare più di cinque anni di prigione, la più feroce e disumana, senza diritto ad un processo, perseguitato con mandati di cattura falsi e pretestuosi, e che rischiava di restarci per dodici anni, prima di una condanna definitiva.
Fu, dunque, l'esercizio di un "diritto di fuga", anche se non fu, e non poteva essere, atto di lotta nonviolenta, radicale, esemplare: Toni Negri è l'espressione tipica di un tipo di intellettuali cultori dell'irrazionalità e della violenza, spesso vili sul piano civile e umano. Malgrado l'impossibilità di difendersi, malgrado egli abbia concorso a nutrire la campagna di linciaggio nei suoi confronti, malgrado la sua assenza, già la Corte d'Appello non è restato a suo carico altro che una condanna imbarazzata e poco convinta per concorso morale in una rapina nel corso della quale vi fu l'uccisione di un poliziotto... Da trent'anni di pena si è già passati a poco più di dieci anni, e non è impossibile che Cassazione annulli anche questa condanna. Ma il problema non è questo. Grazie allo scandalo di questa decisione di candidarlo ed eleggerlo, decisione che dichiarammo preventivamente avremmo pagato con un quarto del nostro elettorato in meno, riuscimmo a far conoscere all'opinione pubblica italiana e internaz
ionale le aberrazioni di una legislazione speciale imposta dal PCI e della DC, da forze eversive e autoritarie interne allo Stato; non solamente Amnesty International ci ha dato e ci dà ragione, ma perfino il Presidente Reagan denunciò ufficialmente la degradazione di certe procedure giudiziarie italiane. Passammo così in pochi mesi da 12 a 6 anni di detenzione preventiva massima, e cominciò l'autocritica di tutti gli altri partiti... Quella che ci ha portato, il 9 novembre, alla schiacciante vittoria nel referendum per la responsabilità civile dei giudici, da noi innanzitutto immaginato e organizzato, malgrado il massiccio schieramento della stampa a favore della corporazione dei magistrati...
3) Sono vent'anni che lottiamo contro il proibizionismo che fa della droga (come dell'alcol negli anni venti e trenta in America) il più gigantesco affare criminale del mondo, senza precedenti, e che sta divenendo un soggetto di potere internazionale e nazionale che organizza e promuove commercio, produzione e uso delle armi da guerra nel mondo.
Nel 1975 - seguendo i nostri metodi gandhiani e nonviolenti - mi sono fatto perfino arrestare per costringere il Parlamento a compiere qualche passo nella direzione giusta, che finì per fare, ma che ben presto si sono rivelati inadeguati.
Questo Muccioli, che è divenuto una specie di grande guru del potere e della borghesia italiani per il ``recupero'' dei drogati attraverso una plurimiliardaria azione imprenditoriale, è andato lui all'attacco: noi non l'avevamo nemmeno nominato. Non è per noi, un punto di riferimento per la lotta contro un flagello senza pari, provocato dalla legge e dalla mafia che di questa legge ha bisogno assoluto, né nel bene, né nel male: egli è solamente un esperto e un imprenditore dell'assistenza ai mutilati ed invalidi, feriti e sconvolti dalla guerra in corso.
Quanto alla partenza delle nostre navi nel Golfo Persico, fummo fra i primi ad opporci, più per l'inutilità di questa misura che perché fosse davvero, come gli improvvisati pacifisti della sinistra tradizionale asserivano, una impresa di guerra e imperialista.
4) Il nostro impegno di Partito transnazionale, con iscritti e militanti in URSS e in Polonia, in Israele o in Burkina Faso, in Brasile o negli USA, oltre che nella Comunità europea, è per creare dei veri Stati Uniti d'Europa (come ci sono gli Stati Uniti d'America) e perché questa Comunità abbia fra i suoi membri, a pieno titolo, la Jugoslavia. Lo diciamo da un decennio, ufficialmente: militanti radicali sono spesso venuti per informare il maggior numero di cittadini jugoslavi di questa nostra convinzione.
L'indipendenza nazionale dell'Italia, della Germania, di qualsiasi paese, nel mondo contemporaneo, ci appare a tutti una illusione se non una truffa. La rivoluzione tecnologica, ecologica, non può esser assicurata nell'ambito di uno Stato nazionale. Né la lotta contro l'inflazione, contro la disoccupazione, contro la miseria, contro le illusioni autoritarie ed efficientiste di qualsiasi tipo, né la sicurezza né la difesa interna ed esterna dei nostri territori, dei nostri paesi. E' quanto abbiamo dimostrato di pensare, sotto la pressione dei popoli e della democrazia, dei diritti della persona e del diritto civile, nei dodici paesi della Comunità Europea. Il Partito Radicale è convinto di questo anche per la Jugoslavia ed ha il diritto-dovere di dirlo a di difendere questo punto di vista e questa svolta ideale: la decisione - comunque - deve essere sia della CEE sia della Jugoslavia.
Noi ci stiamo occupando in primo luogo di convincere la CEE e abbiamo buone speranze di ottenerle, se la Jugoslavia anche lei lo vorrà. Non c'è tempo da perdere. Se ne è perso troppo...
5) Non posseggo la Televisione, e non la guardo quasi mai. Ne studio solamente i dati relativi alla informazione, che non è né democratica né legale, ma partitocratica e menzognera, se giudichiamo da un punto di vista ``occidentale''. Se dovessimo giudicarla da un punto di vista ``orientale'', sovietico, allora, certo, il giudizio diventa un altro...
6) E' un governo che esprime il peggio dei partiti che lo compongono, e non il meglio. Non è nemmeno colpa di Goria. E' un governetto. Ma senza il nostro apporto e quello dei nostri compagni verdi - dimenticando che siamo all'origine, noi radicali, di tutti e cinque i referendum sulla giustizia e sull'energia, che hanno riscosso 21 milioni di sì (mentre i ``no'' sono stati meno di 4 milioni) e delle sole grandi riforme civili attuate in Italia... senza questo apporto perfino Craxi, ormai, potrebbe governare in modo adeguato.
7) Sarei - in tal caso - il più coglione, credendo d'essere il più furbo.
8) Che il Papa di sesso non capisce nulla. Ed è giusto ed anche bello che sia così.
9) La collega e compagna Ilona Staller è stata eletta grazie soprattutto alla frenetica promozione che ne hanno fatto, durante le elezioni, alcuni nostro potenti avversari, come il direttore di quel vero e proprio partito sfascista che è il ``grande giornale'' ``Repubblica''. Se la stampa nazionale ed internazionale impazzisce ogni volta che Cicciolina mostra loro una tetta, il problema non è della tetta e della sua titolare, ma di chi impazzisce per così poco. Ilona non è una casta diva, ma una porno diva. E allora? Preferiscono i mercati di cannoni, i distruttori dell'ambiente, i politici corrotti e impotenti? Si accomodino. Cicciolina non può, non vuole, far male a nessuno. E' d'accordo con l'essenziale dei nostri discorsi. Commercializza il sesso? Certo. Lo si fa dall'inizio del mondo, ed è meglio farlo alla luce del sole, che nel buio della clandestinità. Certo, se si votasse nel solo, vero sistema democratico del mondo, quello americano anglosassone, la sua candidatura non sarebbe sorta, se non come es
pressione di simpatico e inconcludente folklore.
E noi, Ilona compresa, siamo per elezioni all'americana... E voi?