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Bertè Lucio, Dupuis Olivier - 16 dicembre 1987
Rapporto sulla Polonia
di Lucio Bertè e Olivier Dupuis

SOMMARIO: La cronaca di una serie d'incontri con esponenti del dissenso in Polonia

(Notizie Radicali n·201 del 16 dicembre 1987)

Atterraggio su di una pista quasi deserta.

Varsavia annuncia subito il colore. Coda relativamente breve per i passeggeri del solo aereo Francoforte-Varsavia. Eccoci »passati . Lucio ritrova la Varsavia di un'»azione di due anni fa. Niente è cambiato, ovviamente. La città vive ad un ritmo che mi stupisce per una città dell'Est.

Un »bel traffico con scarichi da camion.

A vista d'occhio si scopre anche il fumo nero di mastodonti dell'industria pesante.

Quasi in centro. La Polonia inquinata non è un mito. Sarà confermato, se ce ne fosse bisogno, ancora tante volte.

Giro e rigiro per trovare un albergo. La Polonia dell'offerta e della domanda. Ma questo non sarebbe una sorpresa per nessuno. Primo incontro con quelli cui avremmo passato 10 giorni di giri, discussioni, azioni, progetti, amicizia. Stupore e precauzioni superflue. Prima descrizione.

Qui la barriera non è più per niente tra chi pensa o discute nella linea o non ma tutt'al più tra chi ha diritto di fare, agire pubblicamente e chi no. Vedremo poi che anche questa barriera è possibile in qualche modo e a certe condizioni aggirarla. E' anche una questione di stile. Primi incontri con i nostri amici di Wolnosc i Pokoj (Pace e libertà), nell'appartamento truffato di microfoni di Yacek Csaputowic, »leader self-made man per riprendere l'espressione di un commentatore politico polacco, fondatore del movimento, oggi un po'' in disparte, o forse solo in riserva della repubblica.

Muri fitti di libri, interno classico, telefono che squilla quasi senza interruzione. Yacek Csaputowic sembra un'incarnazione di questo »humour polacco. Sorrisi maliziosi a tutte le domande nostre sulla situazione interna dell'opposizione polacca.

Così dell'invito di George Bush al ricevimento all'ambasciata americana con altre componenti dell'opposizione, annullato per »ragioni misteriose alla vigilia dell'incontro. Una telefonata dalla Baltica. Un ultimo obiettore è stato appena condannato: 3 anni. Non c'è una settimana senza processo agli obiettori, ci spiega.

Nelle sue cassette riviste antimilitariste di mezza Europa. In mezzo anche »Nouvelle Radicales . Yacek, organizzatore con Wolnosc i Pokoj del primo convegno libero in un paese dell'Est, segue tutto.

Parliamo di questo testo comune a Wip e ai Grünen, uscito su di un giornale loro.

Alludo al vuoto del testo. Sorrisi. L'antiamericanismo ed il neutralismo dell'uno non ha potuto convincere l'altro. E questo malgrado la loro immagine di proamericani-critici rispetto ad un'opposizione giudicata come spesso ciecamente anti-russa e pro-americana. Ciò spiega che malgrado il loro impegno a favore dell'abolizione della pena di morte, pensano sia preferibile, in quel momento, non manifestare a favore di Paula Cooper il giorno del Thank's Giving Day. Ciò che fa scoppiare una discussione sulla necessità di non sottoporre questioni di fondo a contingenze di vari tipi. Sorrisi. La discussione prosegue in francese, inglese, polacco. Anna, compagna di Wip e ormai del Pr, anche nostra traduttrice, non regge più. Dopo che ci ha suggerito di partecipare ad una manifestazione di Wip la domenica successiva e ad un processo ad un obiettore di coscienza, lasciamo Yacek.

Gli incontri proseguono. Studenti, membri di Wip. Un'ora intensa con Yacek Symanderski, storico, sociologo, membro dell'Accademia delle scienze, membro di Solidarnosc e di Wip (cosa questa unica). Un flusso di domande. Fame, droga, democrazia, ... Un problema fondamentale della Polonia, secondo Yacek Symanderski, cominciare a capire che i suoi problemi non sono i soli, che esistono altri drammi, spesso molto più drammatici, e primo fra quelli la fame nel mondo. Che l'iniziativa del Partito radicale -e cioè l'esistenza di un Partito radicale in Polonia- se fosse solo per »far arrivare questi problemi in Polonia sarebbe già importantissima.

Tarda sera. Andiamo ad un incontro tra Wip e membri del Quaker Council for european Affairs. E' giorno senza alcoolici, ciò che ci impedisce di portare una bottiglia di vino al nostro ospite, un artista, poeta, membro di Wip. Il proibizionismo alla moda polacca. Niente affatto meno stupido del nostro in materia di droga. Discussione animata. Symanderski insorge contro le sfumature di chi si compiace di fare dell'antisovietismo un dato in sé anti-russo.

Gli amici del Quaker Council cercano a malapena di difendersi. Noi sorridiamo.

Incontriamo altri amici di Wip con cui partiremo l'indomani alle quattro di mattina per Cracovia.

Cracovia ore nove. Qui niente ricostruzione come a Varsavia. La città è rimasta un modello di città mittel-Europa. Salvo però un inquinamento particolarmente bestiale. Un numero di cancri di sei volte superiore alla media nazionale. Man mano che va avanti la giornata arrivano da tutta la Polonia compagni e compagne di Wip. Lasciandoci stupiti di fronte ad una tale mobilità. Il pomeriggio, riunione di una sessantina di persone. Comincia il nostro »Interrogatorio . Obiezione, affermazione di coscienza, democrazia, ecologia, droga, Cicciolina, sorrisi, risi. »Sospensione dei lavori . La discussione continua al bar vicino davanti alla zuppa locale. Anna decide di iscriversi. Krzystof e Klaudiusz fanno mille domande sul partito, sulla sua organizzazione, su come si potrebbe lavorare insieme, sul come fare delle cose più specificatamente polacche.

La riunione riprende. Tesa. Polemiche -ma non solo- sul problema del finanziamento. Chi ha diritto a che cosa? Va ripartito secondo l'importanza o meno per rafforzare i gruppi più nuovi o più piccoli? Qual'è la situazione finanziaria? Tutto sembra un po'' misterioso. Non c'è una politica di autofinanziamento in loco, sembra. Da qui l'importanza dei contatti con l'estero, degli aiuti. Dietro tutto ciò c'è una grande paura di organizzazione che potrebbe -secondo loro- distruggere lo spontaneismo, la creatività del movimento. C'è una forte componente anarchizzante che spinge per lo status-quo con però un controllo maggiore sul finanziamento. Una commissione del finanziamento di tre membri, recentemente creata, sembra essere con il portavoce, l'unico organo »ufficiale del movimento. Anche il ruolo del portavoce sembra soggetto a discussione. Cerchiamo di parlare dell'importanza delle regole del gioco, anche all'interno del movimento, come prefigurazione di quanto vogliamo creare per la società intera. La riunio

ne si conclude sulla decisione di organizzare insieme -Wip e Pr- un digiuno per la liberazione di tutti gli obiettori imprigionati ad Est, In Jugoslavia, in Grecia, e per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza in questi paesi. A tarda sera ci mettiamo d'accordo sul testo. Problemi di traduzione. Ore 6 di domenica. Partenza per Machowa ad un centinaio di kilometri da Cracovia. Treno e poi sei-sette kilometri a piedi. Machowa: piccolissimo paesino con la chiesa di legno. Famoso da quando Wolnosc i Pokoj ha fatto di Otto Shimek, austriaco, soldato della Wermarcht, fucilato nel novembre '43 per aver disertato per non dover fucilare lui stesso, un loro simbolo. E' il quinto anno che fanno questa manifestazione per l'anniversario della sua morte. E' la prima volta che la polizia lascia passare, non senza aver fatto molteplici riprese durante la camminata e poi nel cimitero. La messa si prolunga. La chiesa è affollatissima. Mezzogiorno: la gente esce e una parte di essa si dirige con i manifestanti in direzi

one del cimitero. Raduno intorno alla tomba. Qualche minuto di silenzio. Un discorso breve di un membro di Wip per ringraziare le autorità per il mutato atteggiamento. Tutto sotto le riprese della polizia e le »controriprese di qualche manifestante. Ritorno a Cracovia. Buon umore generale.

Lunedì, partenza da Varsavia per Koscalin, sul Baltico a duecento kilometri da Danzica. Obiettivo: il processo di Yacek Borcz, obiettore, l'indomani mattina. Viaggio tormentato per mancanza di corrispondenza. Arrivo in tempo sennonché la »magistratura ci ha fregato tutti. Il processo è stato anticipato di un giorno all'insaputa di tutti, a cominciare dall'avvocato e dalla famiglia. Condanna: 3 anni. Le condanne si succedono e si assomigliano. Siamo ancora una volta stupiti dalla solidarietà: più di trenta persone si sono radunate, facendo quasi tutte un viaggio allucinante attraverso mezza Polonia. La delusione passata, raggiungiamo una città vicina dove vive la famiglia di Yacek Borcz. Siamo tutti invitati a pranzo. Discussione sulla sentenza. Messaggio di Yacek che i genitori hanno appena visto, di tener duro.

Ritorno a Danzica dove passiamo l'ultima notte a discutere con i neo-iscritti radicali. Le domande furono. Quali Stati Uniti d'Europa? e la Polonia lì dentro? Non sarà generico chiedere la sua adesione? Come organizzarsi transnazionalmente? Come lavorare insieme? E' possibile fare un giornale del partito in Polonia? Quali strumenti di comunicazione? E' possibile una radio ad onde corte sulla Polonia?

Varsavia. Mercoledì mattina. Incontro di Lucio con Yacek Kuron, fondatore con Michnik ed altri del Kor (Comitato di autodifesa sociale) nel '76 in seguito alle manifestazioni operaie di quell'anno. Per lui le differenze di situazione tra ovest ed est sono talmente grandi da consentire molto difficilmente di lavorare insieme. Secondo lui il nostro punto di partenza è il loro punto di arrivo: la democrazia parlamentare. Difficile spiegare che se la nostra democrazia fosse un punto d'arrivo sarebbe da disperare veramente nella democrazia.

Ore 13 partenza movimentata. Felici di aver conosciuto »da vicino Wolnosc i Pokoj che rappresenta non solo per i polacchi ma anche per noi (in ogni caso per noi che scriviamo), al di là di tutte le incertezze che pesano su di esso, un movimento di una ricchezza incredibile, lontano dalle esperienze tinte d'eroismo o di martirio, pieni della consapevolezza di aver passato ore, giorni, notti con persone che erano felici di essere-agire insieme, che, come ci ha detto una militante di Wip, facevano ciò che facevano per vivere, semplicemente.

 
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