SOMMARIO: "Poiché la legge proibizionistica è la causa certa e prevalente delle violenze dalle quali decine di milioni di persone sono in pochi anni vittime, poiché lo Stato e gli Stati che impongono questa legge non sono in condizioni di tutelare e di far risarcire le vittime di questo stato di cose, poiché ci troviamo ad essere vere e proprie " vittime di guerra", poiché vi sono ovunque " danni di guerra", occorre chiedere che lo Stato risarcisca alle vittime, a Washington o a Roma, a La Paz o a Palermo, i danni subiti"
Roma, 18 agosto - N.R. - Marco Pannella interviene sul problema droga e mafia con un articolo che il Giornale di Sicilia pubblicherà domani. Notizie Radicali ne anticipa il testo.
"E'il regime proibizionistico contro alcune droghe, quelle derivate dall'oppio, dalla coca e dalla cannabis ("droga"- questa ultima- non merita neppure di essere considerata), che ha scatenato l'inferno criminale del quale stiamo scendendo girone dopo girone, fino all'ultimo. Se tutti i " proibizionismi" contro cose e fatti accettati da larghi strati delle popolazioni sono funesti e aggravano i guai che pretendono di denunciare e curare (vedi quelli battuti con le leggi sul divorzio, sull'aborto, e quello sull'alcool negli USA), il persistere di questo, la vera e propria "guerra alla droga" scatenata in questi decenni, miete solo vittime e non serve che al crimine, costituisce una sciagura ed un vero e proprio sistema di criminalizzazione della società e degli Stati. E' l'ora che le vittime si ribellino e che si risalga alla causa prima e pressoché unica del flagello e che si lotti senza compiacenze ed altre attese contro questa follia ormai criminologa e criminale che la cultura cinica e imbelle del potere,
nel mondo, rischia di far giungere fino ad una situazione di massacro della vita del diritto e del diritto alla vita della gente. Centomila tossicodipendenti poveri, o ridotti alla povertà, debbono, per effetto della legge, e non della "droga" compiere ogni anno, in totale, molti milioni di atti di violenza contro la gente più indifesa, povera e inerme. Di queste vittime non si deve parlare, devono essere ignorate. Lo Stato è assolutamente incapace di prevenire e reprimere questi milioni di delitti. Se si va a denunciarli la polizia lealmente si dichiara impotente. Io accuso il moralismo sordido e infame di chi in nome della "guerra alla droga", della difesa dei "tossicodipendenti" (che invece si rendono assassini o assassinati), "droga" le vittime di questi milioni di delitti imposti, con una informazione disonesta e mafiosa. Accuso chi- in nome dell'"ordine pubblico", della "morale", della "solidarietà" (perfino!), della "giustizia", della "salute", - massacra questi stessi valori, e la nostra società. I
legislatori, i reggitori del mondo (qualche centinaio o migliaia di potenti-impotenti, qualche decina in Italia), sono nudi: è stolto temere di essere presuntuosi e folli nel dirlo, quando si tratta delle stesse forze e degli stessi ceti che sono omogenei agli stermini (per guerra, per fame, per miseria, ma mai per distruzione dell'ambiente) di decine di milioni di persone. "Guerra alla guerra", dobbiamo dichiarare, anche in questa occasione. La "guerra alla droga", infatti, sta producendo i suoi effetti ovunque come ogni altra "guerra classica". Il solo Partito Radicale, attualmente, in Italia, in Europa, come può (malissimo) nel mondo, è pronto e determinato a scendere in campo. Partito transnazionale e transpartitico è il solo partito che può, anche a Palermo, anche in Sicilia, chiedere fiducia a chi è insidiato o massacrato dalla rassegnazione, dalla disperazione, dalla sconfitta. Chiede questa fiducia e ad essa lega la propria esistenza che è in pericolo, tanta paura incute ai pavidi di tutti i "poteri
", ufficiali o occulti. Il Partito Radicale vuole e può divenire il Partito, la Lega delle vittime della "guerra alla droga", cioè tutti a cominciare dai tossicodipendenti stessi, dagli schiavi dell'esercito criminale reso imbattibile dalla funesta legge proibizionistica, leaders o minimi spacciatori che siano, ma soprattutto di quanti sono stufi di essere vittime di un sistema violento di vedere giustizia e polizia distrutti da questa "guerra", di pagare tasse per vederle commutarsi in profitti giganteschi del crimine organizzato e in morte. Ma occorre iscrivercisi, sottoscrivere perche' possa farlo. L'ho scritto ieri, e lo ripeto oggi poiché la legge proibizionistica è la causa certa e prevalente delle violenze dalle quali decine di milioni di persone sono in pochi anni vittime, poiché lo Stato e gli Stati che impongono questa legge non sono in condizioni di tutelare e di far risarcire le vittime di questo stato di cose, poiché ci troviamo ad essere vere e proprie " vittime di guerra", poiché vi sono ovunq
ue " danni di guerra", occorre chiedere che lo Stato risarcisca alle vittime, a Washington o a Roma, a La Paz o a Palermo, i danni subiti. E' l'ora di dire che il potere partitocratico o quello militar-industriale sono essi per primi "di stampo mafioso". Che non a caso delle "narco-lire" nessuno parla, o - se ne parla- è per meglio non far nulla, come per i narco dollari. C'è uno "specifico" criminale di stampo mafioso, certo, in Sicilia: ed è determinato dalle colate mafiose di danaro a migliaia di miliardi che viene da Roma a seppellire la società civile e il "mercato" siciliano del Sud d'Italia. In tutto questo Sud basta guardare negli occhi i "politici" dei vari poteri per notare che gli occhi ormai, sono quasi tutti uguali; le pupille dilatate e cieche per la droga-miliardi in arrivo. Ma, a sorreggerlo, ad internazionalizzarlo, a promuoverlo e a utilizzarlo, questo "specifico" siciliano, è null'altro che la "guerra alla droga", con la criminalità poderosa, vincente e diffusa che essa nutre e che la nutr
e. "Mafia", lei dice, Sindaco Orlando? "Mafia", lei dice, vice-sindaco Rizzo? "mafia", dici anche tu o Verde amica Battaglia? "Mafia", tuona il Presidente dell'Antimafia Chiaromonte che annuncia fulmini contro nomi di "collusi" con la "mafia" degli anni 60!?!? La mafia vi sta drogando, amici miei! Vi ha drogato. E Muccioli non serve a niente. Per disintossicarvi vi propongo la stessa cura che propongo ai mafiosi che volessero vivere invece che morire assassinati assassini: una buona dose di tessere radicali, non violente, antiproibizionistiche, per il vostro e nostro diritto alla vita e per la vita del diritto.