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Pannella Marco, Kalc Dusan - 31 ottobre 1988
ZAGABRIA (17) IL CONGRESSO DEL PR

Intervista a Marco Pannella del "PRIMORSKI", di DUSAN KALC

Ottobre 1988

SOMMARIO: Le risposte di Marco Pannella alle domande quotidiano "PRIMORSKI DNEVNIK" sulla crisi in Iugoslavia. Non è solo una crisi economica; vi sono sono motivi storici e culturali che convergono per scatenare la barbarie sciovinista, razzista e nazionalista. Senza libertà politica piena per gli individui non v'è possibilità vera di autonomia politica per i popoli, le "nazioni" e le etnie. Solamente nel quadro degli Stati Uniti d'europa questo tipo di conflitti può trovare una soluzione storica.

(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)

1) Molto, molto grave. E ne sono tanto più desolato quanto più da tempo l'aveva prevista e temuta e non sono riuscito a convincere né Belgrado, né Bruxelles, né Roma a scongiurarlo.

Vorrei ricordare che da almeno sei anni numerose volte militanti del Partito hanno manifestato in Jugoslavia perché il nostro punto di vista fosse conosciuto e giudicato, perché si sapesse che il Partito Radicale stava lottando con tutte le sue forze perché la Comunità Europea auspicasse ufficialmente l'ingresso della Jugoslavia nella Comunità stessa, negli Stati Uniti d'Europa.

2) Non si tratta solamente della ``gravissima crisi economica''. Come in Italia, ovunque, anche in Jugoslavia vi sono motivi storici e culturali che convergono per scatenare la barbarie sciovinista, razzista, municipalista, nazionalistica. Il grande merito storico di Tito era di aver compreso fino in fondo questo rischio, tanto più forte in Jugoslavia quanto più recente era la costituzione di questo Stato e forti le differenze etniche nel suo seno.

Ma senza libertà politica piena per gli individui non v'è possibilità vera di libertà e di autonomia politica per i popoli, le ``nazioni'', le etnie. Può anzi accadere che ``autonomie'' di questo tipo si traducano in restringimenti delle libertà civili e politiche, dei diritti umani di ciascuno: ad esempio, in Sud Tirolo, la comunità di lingua tedesca finisce per essere meno libera del resto dei cittadini italiani.

Solamente nel quadro degli Stati Uniti d'Europa questo tipo di conflitti può trovare soluzione storica: sono anni e anni che vado ammonendo che Madrid non può dare risposta al paese basco, Londra a quello irlandese, Belgrado al Kossovo (dove, sia detto per inciso, la politica federale è stata a mio avviso fin troppo debole nei confronti dei riflessi da ``partito unico'' dei leaders locali, delle popolazioni di lingua albanese).

Io che in Consiglio Comunale di Trieste ho gridato: ``sono sloveno'' quando era difficile farlo, sostengo anche che in Slovenia v'è un rischio forte di non comprendere abbastanza il problema del Sud della Jugoslavia così come in Italia accade in alcune nostre regioni...

3) Certo, lo ripeto. Ma sia ben chiaro che la Jugoslavia ed ogni altro paese, a cominciare dal nostro, ha interesse in una vera "Comunità politica", che assicuri anche la difesa e la sicurezza del territorio e dei cittadini, dall'esterno e dall'aggressione inquinante dell'ambiente; e non in una Comunità economica che rischia di divenire la sede di una ``giungla unica'' anziché di un ``mercato unico'' sin d'ora e non solamente dal 1992.

4) Io ho fatto la recente campagna elettorale per le liste verdi alle regionali, e ``per Trieste civica, laica, e verde'' nelle comunali, proprio su questo tema. Se purtroppo anche voi non avete dato molta informazione su questa battaglia e posizione radicale, mentre siete molto più corretti della stampa di lingua italiana, vuol forse dire che perfino voi non avevate misurato la gravità della situazione. Noi abbiamo già chiesto al Parlamento italiano ed a quello europeo che ci si avvii subito a dibattere la situazione jugoslava.

5) Alla fine abbiamo scelto Zagabria, malgrado che i nostri migliori contatti fossero a Lubiana, dove operano alcune decine di compagni iscritti al Partito Radicale (transnazionale, ora, come sapete). Sono personalmente certo che il 4 gennaio il nostro Congresso vi si aprirà regolarmente. La Jugoslavia ha spazi di tolleranza e di libertà che sono spesso sconosciuti, e che per questo a volte non vengono percorsi o tentati. Perché lì? Per gli stessi motivi politici per i quali siamo stati impegnati fortemente a Trieste per esempio...

6) Il nostro secolo è stato percorso e in gran parte portato alla catastrofe da quell'AIDS della politica che è l'ideologia nazionalista e la chiusura della vita all'interno del quadro degli Stati nazionali.

Noi federalisti radicali l'abbiamo a tal punto compreso da aver una volta per tutte deciso che lo stesso Partito Radicale o diviene totalmente ``transnazionale'' o tanto varrà chiuderlo.

Gli Stati Uniti d'Europa, nella più rigorosa forma di democrazia politica (antitotalitaria e anche antipartitocratica), sono la risposta possibile, per la quale dobbiamo tutti mobilitarci in via prioritaria, necessaria anche se non sufficiente, per risolvere i problemi umani, politici, economici, culturali e sociali di questa nostra società e di questo nostro tempo.

 
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