I RADICALI ANCORA A ZAGABRIA
Paolo Vigevano dice: non si tratta di una provocazione ma di un'azione a favore della Jugoslavia.
Dal ``DELO'' (quotidiano di Lubiana) del 12 novembre 1988
SOMMARIO: "Il P.R. italiano si è rivolto con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Federale Branko Mikulic in quanto si aspetta ancora che il governo jugoslavo permetta la convocazione del congresso a Zagabria. La lettera firmata da 52 membri di primo piano del parlamento europeo è stata mandata a tutti i mass-media jugoslavi"
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
ROMA 11 novembre - Il Partito Radicale si aspetta ancora che il governo jugoslavo permetta di convocare il congresso a Zagabria.
Il partito ha fatto ora pressione sul Presidente del Consiglio Esecutivo Branko Mikulic tramite una lettera aperta firmata da 52 membri del P.E., di diverse nazionalità, tra di loro vi è anche l'ex Presidente Pierre Pfimlin.
La lettera è stata mandata a diversi mass-media jugoslavi.
Nella lettera si ricorda al presidente del consiglio esecutivo, che, con la convocazione del congresso in Jugoslavia, si cerca di ravvivare il dialogo tra la Comunità europea e la Jugoslavia.
Nella condivisione della validità delle affermazioni di Mikulic sull'interesse del governo jugoslavo per la cooperazione con la CEE, lo invita a rendere possibile la convocazione e le condizioni di lavoro per questo congresso.
Tra i firmatari vi sono parlamentari europei di diversi gruppi politici di tutti i dodici paesi membri della CEE. Tra questi vi è anche il presidente della delegazione per i rapporti con la Jugoslavia: Julian Grimaldos, il vice presidente Carmen Lorca Villaplana, Gustavo Selva e altri due membri Josè Planas Codern e Georges Donnez, il vicepresidente del Parlamento Rui Amaral, i presidenti di alcuni comitati. Alla lettera è stata allegata una dichiarazione del leader del partito il deputato europeo Marco Pannella; nell'allegato si annuncia che nei prossimi giorni egli chiederà un incontro con i leader jugoslavi, nel quale si dovrebbe trovare soluzione alla richiesta contestata (traduzione letterale).
Come già noto l'addetto stampa del segretario degli affari esteri, Ivo Vaigl, fino a questo momento ha già due volte espresso l'opinione su questa richiesta affermando che non vi sono possibilità giuridiche o di altra natura affinché un partito di un paese straniero possa convocare il suo congresso in Jugoslavia. L'ambasciata jugoslava a Roma una settimana fa ha inviato ai rappresentanti del PR un adeguato chiarimento scritto.
Il rappresentante della dirigenza radicale Paolo Vigevano ci ha spiegato che queste dichiarazioni non vengono considerate né ufficiali né definitive. Egli sostiene che in queste risposte si può notare una conoscenza insufficiente dell'impegno del Pr che vuole diventare sopra-nazionale (sic!) e per questa ragione non prenderà più parte alle elezioni né in Italia né in altri paesi del mondo.
Già al precedente congresso tenuto a Bologna il Pr aveva deciso che il prossimo congresso sarebbe stato convocato all'estero, e in giugno ha deciso per la Jugoslavia.
Alla domanda se secondo una abitudine acquisita (dei radicali) non si tratti di una provocazione con la quale si vorrebbe far pubblicità la partito, ai suoi problemi in questa trasformazione transnazionale, Paolo Vigevano ha risposto che non si tratta di una provocazione e che i radicali non si vogliono presentare come dissidenti. Egli ha escluso ogni possibilità di riferirsi direttamente o indirettamente alla situazione interna jugoslava.
Il loro unico scopo è di aprire la porta europea alla Jugoslavia e sollecitare l'interesse dei paesi occidentali verso la Jugoslavia.
Alla domanda ``dove si terrà il congresso nel caso che anche l'ultimo tentativo dia un esito negativo'', non ha potuto rispondere.
Ha solo garantito che il Pr non ostacolerà la Jugoslavia nei rapporti con altri paesi (sic!).
Lo stesso testo è stato ripreso da
RADIO E TV LUBIANA - 12 novembre
RADIO E TV CAPODISTRIA - 13 novembre
VJESNIK quotidiano CROAZIA - 14 novembre
DELO 10 novembre 1988
(breve corrispondenza di J. Pengov)
Roma 10 novembre 1988
Il Pr italiano si è rivolto con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Esecutivo Federale Branko Mikulic in quanto si aspetta ancora che il governo jugoslavo permetta la convocazione del congresso a Zagabria.
La lettera firmata da 52 membri di primo piano del parlamento europeo è stata mandata a tutti i mass-media jugoslavi.