SOMMARIO: Le dichiarazioni di Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Giovanni Valentini, Leo Valiani, Roberto Gervaso, Mario Pastore, Emilio Giardina, Paolo Armaroli, Giorgio Benvenuto, Flaminio Piccoli, Achille Occhetto, Pietro Folena, Alfredo Biondi, Giulio Di Donato, Mino Martinazzoli, Antonio Cariglia, Gianni Mattioli, Giovanni Russo Spena, Giovanni Bianchi, Alberto Majocchi, Giorgio La Malfa, Giorgio Napolitano a favore della candidatura di Marco Pannella a Commissario Cee.
(Notizie Radicali n· 262 del 30 novembre 1988)
ENZO BIAGI. Ho stima di Marco Pannella e condivido che una persona come lui vada a rappresentare l'Italia nella CEE.
GIORGIO BOCCA. Condivido che Marco Pannella, uomo dalle molte e valide battaglie, vada a rappresentare l'Italia come Commissario CEE, quale candidato della opposizione, come ormai avviene in quasi tutti gli altri Paesi.
GIOVANNI VALENTINI. Ho grande stima di Marco Pannella. Credo che in vista del 1992 sia utile per l'Europa la sua presenza a Bruxelles, ancor più che a Roma.
LEO VALIANI. Mi sembra che tanto Pannella quanto Ripa di Meana siano ottimi candidati per rappresentare, da federalisti convinti, l'Italia nella Commissione della CEE.
ROBERTO GERVASO. Molti saranno felici perché finalmente Pannella se ne va all'estero: io invece sono infelice per la stessa ragione perché se ne va, il che non toglie che io gli auguri di andarci...
MARIO PASTORE. Sicuramente anche l'Europa ha bisogno di una persona come Marco Pannella.
EMILIO GIARDINA. Se il governo italiano nominasse i commissari CEE secondo il criterio adottato da tutti i paesi della Comunità, la candidatura di Marco Pannella per il suo impegno federalista e la presenza fattiva nel Parlamento europeo, è una delle più autorevoli.
PAOLO ARMAROLI (docente di Diritto pubblico comparato, Università di Genova). Esprimo una valutazione positiva per questa candidatura, che è adesso appoggiata da molti uomini di cultura; e vorrei, sia pure minimamente, motivarla. Marco Pannella è un personaggio, anche come leader di partito, che non si pone in genere come un partito solo nazionale, ma che affronta dei problemi che sono problemi a più vasto raggio. Quindi, anche per questa ragione, Marco Pannella mi sembra un candidato serio; e se questa candidatura riuscirà, se decollerà effettivamente, come io personalmente auspico, non potrò che esserne lieto perché il suo contributo sarà -a prescindere dalle posizioni politiche di cui ognuno può essere portatore- sarà senz'altro positivo e favorevole.
GIORGIO BENVENUTO. Debbo dire che ho stima per i Commissari che finiscono il loro mandato, ma debbo dire anche che ho stima per Marco Pannella. Penso che sia importante che queste candidature nascano con un coinvolgimento di tutto il Parlamento e che siano fortemente rappresentative, di persone impegnate, che si battono; perché la Commissione è quella che prepara l'appuntamento del 1992. Vorremmo che in Italia ci fossero delle scelte simili alla ottima scelta che abbiamo fatto con Delors.
VINCENZO ACCATTATIS. Marco Pannella è certamente un liberal. Ritengo quindi opportuno che entri a far parte della Commissione di Bruxelles che ha bisogno di liberals.
COMUNICATO CONGIUNTO DEI SEGRETARI GENERALI DI CGIL CISL UIL, PIZZINATO MARINI BENVENUTO
La designazione dei due membri italiani della Commissione CEE è un atto politico rilevante. Lo è sempre stato dato il ruolo che la Commissione svolge nel processo di integrazione comunitario; lo è a maggior ragione oggi se si considera che la prossima Commissione dovrà sovraintendere alla realizzazione del mercato interno unificato entro il 1992.
Quanto alle scelte delle persone crediamo che il governo debba muoversi in un'ottica ampia.
In una fase così importante e delicata della CEE sono fondamentali la ferma convinzione europeista e la provata capacità politica dei candidati.
FLAMINIO PICCOLI. Si tratta di una scelta che appartiene ai partiti laici. Non è però invadenza nel campo altrui osservare che Pannella, per quanto riguarda l'Europa unita, ha saputo esprimere posizioni e linee d'avanguardia per una vera vocazione europeista. Il documento varato alcuni mesi fa dalla Commissione Esteri per l'Unione Europea raccolse molte delle sue intuizioni e si caratterizzò per una sollecitazione di grande significato. Si parlò di grande utopia, ma l'unità europea si è fatta per l'impulso di coloro che ci hanno profondamente creduto. Sono convinto che saprebbe operare con intelligenza e coraggio ponendo al servizio europeo fantasia, slancio e vigore di cui l'istituzione europea ha certamente bisogno.
ACHILLE OCCHETTO. E' bene che anche uomini che non siano espressione della maggioranza possano essere designati perché rappresentanti di tutto il popolo italiano. Riteniamo certamente che si debba scegliere in una rosa in cui ci sia tra gli altri anche il nome di Marco Pannella.
PIETRO FOLENA. La candidatura di Marco Pannella sarebbe una candidatura di grande rilievo, non solo per la battaglia sulle droghe, ma per quello che ha significato sull'intera battaglia per i diritti civili. Ci possono essere stati momenti di contrasto fra noi e Pannella o il Partito radicale negli anni passati, ma credo che oggi sia un portavoce molto riconosciuto - e le adesioni che ci sono state lo dimostrano - di una volontà del paese di avanzare fino in fondo valori di vita, valori di libertà, valori positivi, contro chi invece vuole portare solo valori negativi. Certo, c'erano anche altre candidature della sinistra, ma credo che questa possa essere molto rappresentativa di un movimento vasto, non solo di forze politiche, ma anche della società civile.
ALFREDO BIONDI. Pannella ha le qualità necessarie, la grinta e la capacità per ricoprire e dare anche nuovo vigore a quest'incarico, per portare con la sua personalità, il suo prestigio, la sua sperimentata esperienza parlamentare e la sua convinzione europeista, un nuovo impulso alla Comunità. Trovo anche giusto che queste questioni non vengano risolte solo all'interno di un dialogo tra Dc e Psi.
GIULIO DI DONATO. Sul piano di principio non ho nulla in contrario e credo che Marco potrebbe svolgere questo ruolo nel modo migliore. Credo d'altronde che una decisione sulle nomine alla Cee spetti alla maggioranza nel suo insieme, ma non deve necessariamente riguardare solo esponenti di questa maggioranza.
MINO MARTINAZZOLI. Da parte mia vi è certamente una valutazione positiva della candidatura di Marco Pannella. Non sono però tra gli ipocriti che dicono »viva Pannella , purché sia salvaguardata la rappresentanza democristiana. Mi parte che questo sia un po' nell'aria.
Pannella ha molti grandi elettori ai quali piace, ma a volte, per così dire, in sovrappiù, e questa mi sembra una complicazione. Occorrerebbe che ci fossero tre posti nella commissione. E questo mi pare impossibile. Non so se ci sia proprio un veto da parte socialista, ma c'è quanto meno un silenzio che mi pare eloquente.
ANTONIO CARIGLIA. Marco Pannella, di cui tutti conosciamo e apprezziamo il forte impegno civile ed europeista, è sicuramente in grado di dare alla Commissione quel decisivo contributo di idee e di dinamismo oltremodo necessari, anche in vista dell'appuntamento del 1992.
GIANNI MATTIOLI. Marco Pannella, candidato alla Commissione Europea? Ho atteso a esprimermi perché sbollisse la »moda del polo del 7%. Per fortuna nel teatrino della politica italiana le mode vanno e vengono rapidamente e dunque approfitto della pausa per parlare di Marco fuori da sospetti schieramenti.
Noi Verdi saremmo molto contenti se nella Commissione entrasse un uomo che crede realmente alla costruzione dell'Europa e ha acquisito negli anni una profonda convinzione - che ha testimoniato con tante iniziative politiche - delle responsabilità dell'Europa nei confronti del Sud del mondo. Per di più Marco Pannella è un uomo onesto.
Ci sono - non è un mistero - elementi, anche significativi, di differenza tra la prospettiva dei Verdi e la politica dei radicale, ma anche importanti convergenze, come il primo anno di attività parlamentare dei Verdi ha messo in luce.
Ma il sostegno che noi esprimiamo a favore di questa candidatura e la stima per Marco Pannella prescindono dalle vicende della politica italiana: di più, è troppo ingenuo chiedere che, per un istituto come la Commissione, siano proposti uomini non necessariamente legati a contingenti schieramenti della politica nazionale?
GIOVANNI RUSSO SPENA. Mi sono da subito pronunciato a favore della candidatura Pannella a Commissario europeo perché significherebbe rompere un metodo spartitorio delle cariche istituzionali da cui sono escluse da sempre le forze dell'opposizione. Occorrono, fino a quando non ci sarà un governo eletto dal Parlamento europeo, procedure capaci di coinvolgere forze politiche, sociali, culturali per designare i commissari italiani, in modo da porre fine all'ipoteca democristiana e socialista sulle nomine.
Dp è impegnata a costruire un polo alternativo, crediamo che la candidatura di Pannella possa e debba rientrare in questo quadro.
GIOVANNI BIANCHI. Le Acli in genere non fanno candidature, né si pronunciano. Credo comunque che nel caso di Marco Pannella si tratti di un'ipotesi possibile, collocata in un'orizzonte nel quale i problemi di un impegno nei confronti dei paesi sottosviluppati e nei confronti della pace sono problemi che evidentemente meritano di essere rappresentati in seno alla Cee. In questo senso credo che Pannella si sia impegnato, abbia speso le sue energie nella giusta direzione.
ALBERTO MAJOCCHI. Il Movimento federalista europeo esprime la sua più viva soddisfazione per la candidatura di Marco Pannella a Commissario della Cee, in primo luogo per il suo impegno costante e vigoroso per una trasformazione democratica della Comunità e, in secondo luogo, perché impone comunque a tutti i partiti di presentare candidature che diano uguali garanzie di un impegno fermo e determinato a favore dell'Unione europea.
Il Mfe, fedele al principio che l'unità di tutte le forze democratiche è indispensabile per il successo della lotta per gli Stati Uniti d'Europa, invita i partiti italiani a promuovere di comune accordo la scelta di Commissari europei che si impegnino a battersi per l'attribuzione di un mandato costituente al Parlamento europeo e per la trasformazione della Commissione in un vero governo europeo responsabile di fronte al Parlamento.
Il Mfe ribadisce infine che i partiti italiani possono dimostrare nei fatti la loro volontà di colmare il deficit democratico della Comunità e di promuovere la costruzione dell'Unione Europea approvando subito la proposta di legge di iniziativa popolare per un referendum europeo che le forze di ispirazione federalista hanno presentato alla Camera dei Deputati il 20 giugno 1988.
GIORGIO LA MALFA. La scelta dei commissari italiani alla Cee non può in nessun caso essere frutto di decisioni unilaterali di questo o quel partito di maggioranza. Certo è che per questo incarico la scelta deve cadere su una personalità significativa. Non ho mai avanzato candidatura di esponenti repubblicani, ma se ciò venisse richiesto non avrei alcun problema a farlo. Ho fatto nomi di area laica e di una persona che segue da molti anni e con attenzione i problemi europei che è quello di Marco Pannella.
GIORGIO NAPOLITANO. Si sa di diverse candidature all'interno degli stessi partiti di Governo; si sa di una candidatura di Marco Pannella, appoggiata da numerose personalità, anche vicine alle forze di maggioranza; c'è stato il preannuncio da parte del Pci di una rosa di nomi di comunisti e di non comunisti, tra i quali lo stesso Marco Pannella. Si impone dunque senza più indugi una discussione che consenta di suggerire al Governo criteri di scelta e di candidatura corrispondenti all'esigenza di una forte rappresentanza italiana nella Commissione di Bruxelles al di fuori di ristretti interessi e calcoli di partito.