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Negri Giovanni, Cariglia Antonio - 10 dicembre 1988
Perché m'iscrivo al Psdi

SOMMARIO: La richiesta d'iscrizione al PSDI di Giovanni Negri - La risposta del segretario del Psdi Antonio Cariglia

(Notizie Radicali n· 271 del 10 dicembre 1988)

Il 3 dicembre scorso Giovanni Negri - eurodeputato ed ex segretario del Partito radicale - ha inviato la seguente lettera al segretario del Psdi, Antonio Cariglia.

Caro segretario, mi auguro che gli organi del tuo partito accolgano positivamente la presente lettera, con la quale formulo la richiesta di iscrizione al Psdi quale unica mia iscrizione, lo sottolineo, a un partito nazionale italiano.

Nel momento in cui una duplice morsa sembra stringere il tuo partito, questa mi sembra la doverosa iniziativa di un laico, radicale, socialista.

Non ci sto di fronte a una grottesca politica che oltre al tentativo di assorbimento e liquidazione, per decreto dell'area laico-riformista e del tuo partito in particolare, sta provocando la piena ripresa di una nuova egemonia democristiana. Tanto più se questo disegno è condotto da chi, in soli cinque anni, ha consentito con la sua politica la riconquista democristiana del Quirinale, di Palazzo Chigi, delle grandi città, di tutti i principali enti pubblici e bancari, nonché di percentuali elettorali da anni '50. E tutto ciò a partire da quelle roccaforti bianche sino a qualche tempo fa poste in crisi dalle grandi, comuni battaglie per i diritti civili e oggi pienamente riunitesi nel cosiddetto "partito cattolico", anche a causa di posizioni che - dal nuovo Concordato alla droga, dall'aborto all'ora di religione, dai contenuti ai metodi di gestione del potere - di riformista non hanno nulla e di socialista ancora meno.

Non ci sto neppure di fronte al tentativo di fare del Psdi il capro espiatorio dell'intera partitocrazia italiana. La mia generazione è stata educata al sarcasmo sui "soliti socialdemocratici", mentre non si accorgeva degli assai più silenziosi e sofisticati metodi con i quali molti altri uomini e partiti, ritenuti assai più rispettabili, saccheggiavano ogni settore della vita pubblica. Perciò in questo momento lascio ad altri il compito di offrire ad esponenti del Psdi compensi, seggi i posti. Per mio conto ho solo da offrire la quota della tessera e, se lo vorrete, un'umile collaborazione per la necessaria difesa del Psdi; per la nascita di una grande forza laica, riformista, socialista ed europea; per la necessaria rigenerazione della politica e della lotta politica del nostro paese".

Nella stessa giornata del 3 dicembre il segretario del Psdi Antonio Cariglia ha rilasciato a Radio Radicale la seguente dichiarazione:

E' facile immaginare quanto io abbia apprezzato l'iniziativa di Giovani Negri. Essa risponde a quella strategia che io cerco invano di definire insieme ad altri sull'orizzonte politico italiano: quella di un rassamblement di tutte quelle forze socialiste, riformiste, laiche e progressiste capaci finalmente di porre in prospettiva la capacità di alternativa del nostro sistema democratico, anomalo in Europa. E' in questo spirito che la richiesta di Giovanni Negri si colloca, e ritengo che essa sarà apprezzata da tutto il partito perché incentiva su questo terreno.

Dal punto di vista formale, la doppia tessera non è mai stata introdotta nel nostro statuto, ma è vero che il Partito radicale non è un partito come gli altri, e i suoi iscritti fanno parte di un'organizzazione politica transnazionale e non solo italiana. Non vedo quindi ostacoli di natura formale. Il problema è politico, e per quel che mi riguarda Giovanni Negri può, se lo vuole, essere un nostro iscritto, o un membro del nostro gruppo parlamentare, e comunque un amico.

 
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