di Massimo TeodoriSOMMARIO: Le ragioni della presentazione alla Camera dei deputati della proposta di legge radicale sulle droghe: una risposta allo "sciagurato" disegno di legge governativo.
(Notizie Radicali n· 271 del 10 dicembre 1988)
La presentazione di una proposta di legge radicale sulle "droghe" è la risposta, anche sul terreno legislativo, allo sciagurato disegno di legge governativo che criminalizza potenzialmente milioni di consumatori, tossicodipendenti e non, ponendo le premesse legali per l'allargamento dell'area criminale dell'illegalità.
In questi anni non ci eravamo mai cimentati in una proposta di legge poiché ritenevamo difficile nella strategia antiproibizionista intervenire operativamente in un solo paese. Nel 1979 alcuni di noi, insieme ad alcuni socialisti, avevamo avanzato una proposta tesa alla "distribuzione controllata di tossicomani delle sostanze da cui dipendono" e, poi, in questa legislatura, ci eravamo limitati alla proposta di legge di legalizzazione della canapa indiana, ritenendo ormai la questione più che matura nella coscienza collettiva. Ora abbiamo compiuto il gran passo di proporre anche norme di legge che disegnano un sistema antiproibizionista che riguarda tutte le varie "droghe" anzi, meglio, quelle che possiamo chiamare per l'effetto psicoattivo "sostanze psicoattive".
La proposta intitolata "Norme per stroncare l'organizzazione del mercato e del traffico delle droghe attraverso la legalizzazione e la regolamentazione delle sostanze psicoattive" riguarda volutamente soltanto l'aspetto del commercio, isolando concettualmente tale materia da quella riguardante la cura dei tossicodipendenti, e i problemi relativi alle strutture socio-sanitarie. Abbiamo cioè voluto fare opera di chiarezza anche teorica separando la materia penalistica da quella sanitaria e da quella amministrativa. Ai pasticci delle manzoniane "grida" governative in cui lo Stato Moralista (che emette giudizi di "liceità" e "illiceità") si intreccia con lo Stato Terapeuta (che dice come si deve curare il tossicomane) e con lo Stato Carabiniere (che mantiene l'ordine pubblico arrestando chi assume sostanze) contrapponiamo norme che tentano di essere non enunciative ma potenzialmente efficaci, in particolare contro le organizzazioni criminali che prosperano sul traffico delle droghe.
La proposta si fonda su alcuni criteri:
1. tra le sostanze psicoattive, oltre ai derivati dall'oppio, a quelli delle foglie di coca, alle amfetamine, agli indolici, vengono compresi anche l'alcool (per gradazioni superiori ai 20·) e il tabacco;
2. l'eroina e la cocaina vengono immesse nella Farmacopea ufficiale e sottoposte a regime di monopolio analogamente alle sigarette;
3. tutte le sostanze vengono tassate, con una tassa progressiva correlata al rischio d'uso; per esempio, una dose d'eroina costa dieci volte una dose di un superalcolico e una di cocaina venti volte, mentre l'"erba" ha lo stesso trattamento del tabacco. Questo criterio dissuasivo è oggi sostenuto da un'importante corrente internazionale favorevole alla legalizzazione;
4. la distribuzione di tutte le sostanze psicoattive (ad eccezione dell'alcool, del tabacco e della marijuana) viene fatta solo in farmacia attraverso la prescrizione medica e soggetta a una serie di cautele per prevenire abusi;
5. chiunque lo voglia può rivolgersi al medico per ottenere prescrizione di una sostanza psicoattiva messa in commercio in farmacia e questi ha il dovere di informare il richiedente degli effetti della sostanza e dei conseguenti rischi (il cosiddetto "consenso informato"). Il tossicodipendente che lo voglia può richiedere un tesserino alle autorità sanitarie che gli consente l'accesso alla sostanza per novanta giorni rinnovabile;
6. tutta la produzione e il traffico al di fuori dei canali legali sopra descritti è severamente punito;
7. una serie di norme riguardano l'informazione, i divieti di propaganda e la pubblicità negativa e sono indirizzate a prevenire, dissuadere e rendere edotti dei rischi dell'uso di tutte le sostanze psicoattive.
Con questa proposta abbiamo compiuto un primo passo verso la concreta indicazione di una linea antiproibizionista capace di fronteggiare davvero l'"impero del male" della droga-criminalità. Accanto a essa presenteremo anche un secondo progetto di legge complementare specificamente indirizzato ai tossicodipendenti e alle connesse questioni sanitarie e sociali.