Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 25 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Touchette William - 10 dicembre 1988
Paula Cooper: non sono più solo in America
Intervista a William Touchette, avvocato di Paula Cooper

SOMMARIO: William Touchette, l'avvocato di Paula Cooper, è in Italia per partecipare ad una serie di manifestazioni organizzate dal Coordinamento "Non Uccidere". Nell'intervista resa a Notizie Radicali illustra la situazione giudiziaria di Paula Cooper.

(Notizie Radicali n· 271 del 10 dicembre 1988)

"Attualmente il caso di Paula è pendente di fronte alla Suprema Corte dello Stato dell'Indiana. Ho preparato una memoria, per la quale ho avuto la collaborazione del prof. Streib, dell'università di Cleveland, uno degli avvocati americani che più ha lavorato sulla pena di morte comminata a minorenni. La memoria che il prof. Streib e io abbiamo preparato era lunga un centinaio di pagine, l'abbiamo depositata. Il Procuratore generale dello Stato si è opposto e ha a sua volta presentato una memoria nella quale dichiara cosa pensa dell'accusata e il suo parere su quanto contenuto nella nostra memoria e sulle nostre motivazioni. Per la fine di gennaio penso che presenteremo una nuova memoria in risposta a quella del Procuratore generale, nella quale contesteremo le sue posizioni. Per la fine di aprile il caso sarà discusso in udienza pubblica. Abbiamo anche trovato l'appoggio di molte organizzazioni negli Stati Uniti. Queste organizzazioni hanno trasmesso alla Suprema corte dell'Indiana delle amicus curiae, che s

i può tradurre alla lettera come "memorie di amici della Corte". E in alcuni casi che riguardano importanti questioni di legislazione costituzionale e importanti questioni di politica pubblica la Corte Suprema dell'Indiana talvolta ammette che vengano presentate da organizzazioni che abbiano particolare esperienza, e queste organizzazioni forniscono diversi punti di vista che aiutano la Suprema Corte ad assumere le sue deliberazioni. Nel caso di Paula, Amnesty International ha presentato una di queste memorie, e Amnesty sottolinea come l'esecuzione di qualcuno che avesse meno di diciotto anni al momento di commettere il crimine violi la Convenzione sui diritti dell'uomo che è stata firmata dagli Stati Uniti. Un'altra memoria di questo tipo è stata presentata dalla Indiana Juvenile Justice Task Force, che è una organizzazione diffusa in tutto lo stato dell'Indiana. Questa organizzazione generalmente contribuisce alla legislazione su materie che riguardano i minori, ma raramente si interessa di questioni giudi

ziarie; nel caso di Paula hanno deciso di farlo. E la Juvenile Justice Task Force nella sua memoria ha indicato alla Suprema Corte come l'esecuzione di qualcuno che aveva quindici anni al momento di commettere un crimine contraddice quanto stabilito in una legge sui minori la quale prevede che ai ragazzi debba essere data una seconda possibilità e che debbano essere recuperati. Quello che è molto importante segnalare della memoria di questa organizzazione è che lo studio legale Bingham, Summers, Welsch e Spillman di Indianapolis ha sponsorizzato questa memoria, ne ha coperto i costi dando incarico agli avvocati di prepararla. Questo studio legale è il secondo per grandezza nell'Indiana, ed è uno studio legale molto conservatore. E' molto significativo che adesso abbiano deciso di mettersi dalla nostra parte. C'è un'altra cosa su questo studio legale: il nome Welsh. Matt Welsch è il precedente Governatore dello Stato dell'Indiana. Il nuovo Governatore è stato eletto a novembre, il suo nome è Evan Bayh e anche

lui ha lavorato per molti anni in quello studio legale prima di occuparsi di politica. Penso che sia un segno positivo che lo studio legale al quale apparteneva il nuovo Governatore stia aiutandoci. C'è una terza memoria amica che è stata presentata dalla Indiana Civil Liberties Union. La Civil Liberties Union è una organizzazione che si occupa di diritti umani, attiva in tutti gli Stati Uniti. Era prevedibile che si associassero a noi in questa causa. Ma ancora una volta la memoria presentata da questa organizzazione è stata sponsorizzata dallo studio legale Barnes e Thornburg, che è il più grande studio legale dello Stato, anche questo molto conservatore. E' molto significativo, io credo, che i due maggiori studi legali conservatori dello Stato si siano uniti a noi su questo caso e ci stiano aiutando. Per questo penso che dal punto di vista legale la situazione sia positiva. Quando il prof. Streib e io presenteremo la nostra memoria finale, il mese prossimo, prevediamo che la Suprema Corte dell'Indiana pr

ocederà a organizzare le diverse argomentazioni sul caso: ciò vuol dire che tutti gli avvocati coinvolti nel caso saremo convocati a Indianapolis a comparire davanti alla Suprema Corte dello Stato dove argomenteremo le nostre posizioni di persona. Questo caso sta durando a lungo: già stavo lavorando a questo caso quando sono venuto in Italia la volta scorsa, nel 1986. Ma il nostro lavoro è stato molto rallentato perché proprio al ritorno dal mio precedente viaggio in Italia, il giudice James Kimbrough che si occupava del caso di Paula mori in un incidente automobilistico e la Suprema Corte dell'Indiana, dietro mia richiesta, aveva già rimandato il caso di Paula al giudice Kimbrough perché lo rivedesse. Il fatto che si dovesse avere un nuovo giudice ad occuparsi del caso ha realmente rallentato molto il lavoro, perché il nuovo giudice ha dovuto rivedere tutto ciò che era stato fatto, e questo è un caso sul quale sono puntati gli occhi dell'opinione pubblica per cui il nuovo giudice è stato molto cauto nel suo

riesame e molto conservatore: non ci ha permesso di fare una serie di cose che avremmo voluto fare, ed invece ha rinviato la palla alla Suprema Corte. Ecco a che punto è il caso nei termini legali.

Non molti mesi fa, Bill, hai denunciato la tua solitudine nell'occuparti di questo caso in America; adesso non lo sei più.

No, non sono più da solo adesso: Amnesty ci sta aiutando, e i due più grandi studi legali dell'Indiana ci stanno aiutando. Il prof. Victor Streib ci sta aiutando. Il prof. Streib è la maggiore autorità in America in materia di pena capitale per i minorenni; era uno dei legali del caso Thompson, che è stato il caso per il quale la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato, questa estate, incostituzionale la pena di morte in quegli stati in cui la legge non fissi un limite minimo di età. Credo, per quanto riguarda questi due grandi studi legali di tendenza conservatrice che ci stanno aiutando, che la loro principale motivazione sia stata la grande solidarietà che abbiamo ricevuto, qui in Italia in particolare ed anche nel resto dell'Europa. Credo che questi studi legali siano stati quasi costretti ad aiutarci, pensando che la gente avrebbe guardato al caso nella nostra ottica.

Penso che dobbiamo ringraziare gli italiani per il sostegno che ci hanno dato che ha fatto sì che sostegno ci giunga adesso anche negli Stati Uniti.

Abbiamo letto molto sul caso di William Wayne Thompson, sul suo caso la Corte Suprema Federale ha preso una decisione molto importante; non così importante come i giornali italiani hanno detto e scritto, ma di certo una decisione importante. Credi che vi sia una opportunità per Paula nelle prossime pronuncie della Corte Suprema di Washington?

Il caso Thompson è stato un caso molto importante per noi. Ha molte somiglianze con il caso di Paula. Wayne Thompson aveva sedici anni quando commise il suo crimine. La sentenza della Suprema Corte poggia su motivazioni strettamente tecniche, non si è andato tanto avanti fino a toccare le maggiori questioni costituzionali: cioè che è una punizione crudele e inumana giustiziare qualcuno che era minore di diciotto anni al momento di commettere un crimine. La Corte non ha discusso questo problema, ma ha solo discusso il caso Thompson: al momento della decisione mancava uno dei nove giudici che compongono la Corte, il nono era ancora nella fase della selezione per cui non ha partecipato al giudizio. Il caso è stato quindi deciso con la maggioranza semplice, cioè con una maggioranza di quattro membri in una Corte composta di nove membri, e con uno dei giudici - Sandra Day O'Connor - che ha deciso su questioni puramente tecniche: quindi una tale decisione non può avere larga applicazione. Ma il prof. Streib ha arg

omentato nella memoria per il caso di Paula che la sentenza Thompson è applicabile al suo caso, e resta quindi da vedere come la Suprema Corte dell'Indiana risponderà a questo quesito. Ma la sentenza Thompson è molto importante perché dimostra che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha la tendenza ad esaminare attentamente ciascuno dei casi nei quali un minore è condannato alla pena capitale. Inoltre un paio di giorni dopo che la Suprema Corte Federale aveva deciso sul caso Thompson, i membri convennero sul fatto che avrebbero esaminato altri due casi nell'anno prossimo riguardanti casi di pena di morte comminata a minori, e credo che i due ragazzi in questione fossero rispettivamente di quindici e sedici anni. Probabilmente la prossima estate la Corte Federale raggiungerà la definitiva decisione in tema di Costituzione se sia una pena crudele e illegale il condannare a morte un minorenne.

Adesso sembri più ottimista di quanto non fossi un anno fa, credo che il tuo ottimismo sia legittimo.

E' vero, sono molto più ottimista. Dal mio ultimo viaggio in Italia, i mezzi di informazione hanno iniziato a dar spazio alla questione della pena di morte per i minorenni e molta più gente adesso discute di questo problema. Questo si deve alle campagne che avete promosso voi; alla fiaccolata di luglio, che ha avuto un rilievo notevolissimo su televisioni e giornali Usa. Prima, molti americani neanche riflettevano sul fatto che ragazzi sotto i diciotto anni potessero essere condannati a morte. Inoltre, ho lavorato per due anni a questo caso e quando sono stato qui la volta scorsa non era ancora certo di come avrei dovuto affrontare il caso, nè di come le cose sarebbero andate. Adesso sono passato attraverso tante fasi del processo e tante difficoltà, e molto del mio lavoro sul caso è fatto: non tutto, ma molto sì, e sono felice di come sono andate le cose. Adesso l'acqua per me scorre sotto i ponti, invece di ritrovarmi a nuotare contro corrente per risalire il fiume.

Sei finora venuto in Italia due volte; spero la prossima volta ci vedremo in America.

Spero proprio che ci vedremo in America. Mi piacerebbe vedere degli Italiani, degli italiani di primo piano ad Indianapolis a guardare il nostro dibattito sul caso davanti alla Suprema Corte. Quando avremo il nostro dibattito davanti alla Corte dell'Indiana, quella Corte non emetterà una decisione immediata sul caso di Paula. La Corte si ritirerà a deliberare per un periodo che potrebbe essere di un mese o anche di più prima di raggiungere una decisione. Ma io credo che se avremo gente del vostro paese lì, a mostrare la loro solidarietà al principio che nessun essere umano deve uccidere un altro essere umano, la Corte Suprema dell'Indiana non potrà non esserne colpita.

La prossima volta sarà in America.

 
Argomenti correlati:
Usa
Cooper Paula
stampa questo documento invia questa pagina per mail