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Buda Geza - 10 dicembre 1988
Venite e riuniamoci a Budapest
Intervista a Geza Buda

SOMMARIO: Geza Buda è uno dei primi cittadini ungheresi che si sono iscritti al Partito radicale. Propone al Pr di organizzare una riunione pubblica a Budapest e illustra la situazione politica in Ungheria.

(Notizie Radicali N.271 - 10 dicembre 1988)

La prima domanda, Géza, è d'obbligo: chi sei e quale è stata la tua vita finora.

Mi chiamo Géza Buda. Negli anni '70 ero studente universitario, e facevo parte del Kisz (cioè l'organizzazione giovanile comunista). Ho lasciato quest'organizzazione nel 1976 per fondare, insieme ad altri giovani, un nuovo gruppo, il Club, un'associazione per reagire alle direttive del governo che imponevano ai neolaureati un posto di lavoro deciso d'autorità, senza possibilità di scelta. Vi erano membri del Club, come Sàndor Szilàgy e Ferenc Miszlivetz, che più tardi sono divenuti attivisti del più vasto movimento democratico. Il governo cercò di eliminare questa iniziativa, cosicché la maggior parte di noi organizzò un club non ufficiale più piccolo in appartamenti privati dove con esponenti dell'opposizione ci riunivamo per discutere.

E quali erano i contenuti, e gli obiettivi di queste discussioni?

Ci interessava la politica, ma non avevamo le idee molto chiare sulle nostre possibilità. Eravamo degli autodidatti della politica che cercavano di fare un'analisi della situazione. Abbiamo così potuto, per la prima volta dal dopoguerra, parlare di politica, conoscere i nostri diritti; anche se - parlandoci per telefono - dicevamo di vederci per studiare o parlare delle lezioni all'università.

Alla fine degli anni 70 fui felice di assistere alla forte crescita di questo movimento, ormai conosciuto da tutti, e iniziai a collaborare alla stampa indipendente clandestina. In quel periodo insieme a molti ragazzi cercammo contatti con gli Ungheresi della Transilvania, e varammo l'operazione "turismo culturale". Il Governo non è intervenuto direttamente contro di noi, anche se molti aderenti sono stati licenziati dal proprio lavoro. Io in quel periodo non lavoravo, e non ero nemmeno "in prima linea" tra i membri più importanti del movimento democratico.

All'inizio degli anni 80 abbiamo voluto prendere contatti in Polonia, ove stava crescendo l'attività dell'opposizione democratica.

Fino a due anni fa la situazione era decisamente peggiore di oggi. Ad esempio, ogni 23 ottobre (anniversario della rivolta ungherese del '56; NdT) la polizia fermava tutti coloro che, in un modo o in un altro, con coccarde, con candele..., ricordavano la rivolta. La situazione odierna è differente.

Parlaci delle tue difficoltà, delle tue condizioni economiche.

La mia situazione economica non è migliore né peggiore di quella degli altri ungheresi.

Da un anno a questa parte hai iniziato a partecipare alla fondazione di nuove organizzazioni indipendenti, quali la Rete per le libere iniziative, e la Fidesz. Tu sei membro di queste due organizzazioni, e non di Forum democratico. Puoi spiegarci la evoluzione della iniziativa di questi gruppi?

Dalla metà degli anni 80 si è creata una collaborazione tra i cosiddetti "alternativi" (si tratta di un'espressione che ha preso poco piede in Ungheria. L'espressione ungherese è màsképgondolkodò: significa "che la pensa in un altro modo"; NdT). Faccio due esempi: abbiamo curato un libro in memoria di Istvàn Bibò (una figura politica di rilievo, non solo nel periodo della rivolta, ma tenuto sempre fuori dalla vita pubblica ufficiale, morto nel '56; NdT); abbiamo tenuto un convegno a Monor, vicino Budapest. Ebbene, in un primo momento la collaborazione è proceduta bene; successivamente il Forum democratico ungherese ha deciso di seguire una linea politica diversa, a Lakitelek (dove tenne nell'autunno 1987 il meeting costitutivo; NdT)

Io ritengo che la costituzione della Rete per le libere iniziative abbia voluto dare nuovo impulso al fronte popolare, perché le diverse forze non si disperdessero.

Per i lettori occidentali, Géza, spiega quali sono le differenze tra la Fidesz, la Rete per le libere iniziative e il Forum democratico.

Le ultime due erano allora le uniche organizzazioni, la Fidesz verrà più tardi. Quando si fondò la Rete, sentii subito la necessità di entrarvi, anche se il problema principale per me era che avrei voluto che la Rete avesse una struttura classica, con membri che ad essa potessero iscriversi, e non una struttura troppo "aperta". Il Forum democratico reagì rapidamente alla creazione della Rete, e rifiutò di farne parte. La Fidesz (sigla che sta per Organizzazione dei giovani democratici) è stata fondata alla fine di marzo di quest'anno. Le idee e i principi della Fidesz sono molto simili a quelli che noi avevamo negli anni 70. Mi sono così iscritto alla Fidesz, rendendomi conto in seguito del fatto che molti consideravano la Rete come incapace di coordinare realmente de diverse iniziative di tanti diversi movimenti e gruppi. Domenica scorsa (13 novembre 1988) ci siamo incontrati per formare la Libera Unione democratica. Ma la Rete rimane ancora in vita. La Rete per le libere iniziative ha spiegato nel suo Memo

randum quali sono le sue radici, i suoi punti di riferimento, facendo una lista di nomi. Questa lista però non contiene molti nomi che il Forum democratico considera "suoi", che fanno parte della sua tradizione. La mia risposta sarà forse un po' dura, ma la mia opinione è che la Libera Unione democratica vuole, nei suoi principi, dare una dimensione europea alla cultura ungherese, mentre il Forum democratico tende a una dimensione più particolaristica.

Un po' nazionalista, forse...

Sì, è qualcosa di simile; non voglio essere troppo duro con Forum democratico, ma è così.

Qualcuno, in Forum democratico, parla dell'ipotesi di una Unione dell'Europa centrale, come fa Csaba Kiss, o come fa anche il cecoslovacco Milan Kundera. Voi ritenete che sia da conquistare prima l'unione dell'Europa centrale, oppure battersi per l'unione dell'intera Europa?

Questo potrebbe essere una buona cosa, ma non credo abbia possibilità di essere politicamente attuato. Trovo che vi sia una contraddizione: l'idea di una confederazione di stati est-europei era già di Oszkar Jaszi all'inizio, ma il Forum democratico, che pure dice che "sì, bisognerebbe costituire una federazione est-europea" non si riconosce in lui. Attualmente in Forum democratico vi sono diverse tendenze, e questa è una delle tante.

Ma tu personalmente, Géza, cosa pensi di questo che è il principale obiettivo politico del Partito radicale, quello dell'Unione europea?

Questo è certamente uno degli ideali della Libera Unione democratica, ma non vedo attualmente la strada politica da percorrere in questa direzione.

Abbiamo letto sulla stampa occidentale che la Libera Unione democratica è quasi un partito: vuole andare alle elezioni, tra l'altro. E'vero?

Sì. Così come Forum democratico e Fidesz, anche noi parteciperemo alle elezioni

E credi che sarà opportuno presentare alle elezioni tre o quattro liste di opposizione?.

Credo che in qualche modo potremo formare una coalizione politica, unendo le nostre forze.

Sappiamo che la stampa di regime ha attaccato la Fidesz in questi giorni. Qual'è l'atteggiamento della stampa ufficiale nei confronti del Forum e della Libera Unione?

Nei giornali appaiono quotidianamente notizie sulla Fidesz. La Rete e la Libera Unione democratica non hanno la risonanza della Fidesz, ma in compenso non è oggetto di critiche eccessive. Del Forum Democratico i giornali non scrivono mai male, dandogli ampio rilievo.

Alcuni membri del Presidium di Forum democratico hanno detto che entro due anni il regime ungherese sarà pluralista. Lo ritieni possibile?

Può succedere di tutto, ma la mia opinione è che assisteremo a un'indurimento della dittatura, anche se non me l'auguro. Credo che questo governo senta che non gli è rimasto molto tempo e che non può fare proprio un bel niente.

Su quest'argomento ti consiglio di parlare col prof. Mihaly Bihari, docente universitario, che è stato espulso di recente dal Partito comunista.

E ora, Géza, perché hai deciso di iscriverti al Partito radicale?

In agosto ho incontrato diverse persone nel corso della Conferenza sui diritti umani di Cracovia, e mi hanno parlato del Partito radicale, che prima per me significava solo Cicciolina. Cicciolina per me era molto simpatica, ma niente di più. Da queste persone ho saputo molte cose sul Partito radicale, e ora so che essere membro del Partito radicale è fondamentale, perché questo partito ha obiettivi molto importanti per tutti, e io ho scelto liberamente di iscrivermi per poter mettermi a disposizione, lavorare alla diffusione e alla realizzazione di questi obiettivi. Per questo ho già cominciato a cercare altri iscritti in Ungheria, e a discutere per collaborare con il Pr. Qui in Ungheria e nell'Europa dell'est i problemi dei quali il Pr si occupa si concentrano, ed è qui che lo attendono i compiti più grandi.

Tu credi che sia possibile organizzare anche qui in Ungheria il Partito radicale?

Sì, sono convinto che abbia molte possibilità e che arriverà il momento in cui ci sarà bisogno di fondare il Pr in Ungheria; ma chiaramente voi dovrete prima conoscerci, acquisire la conoscenza della mentalità, della situazione politica ed economica dell'Europa dell'Est.

E quale credi sia il principale compito, o l'aiuto più efficace che il Partito radicale possa dare qui in Ungheria?

La mia opinione è che il compito del Partito radicale sia in primo luogo far conoscere, rendere popolare l'idea dell'Europa unita.

Tu credi che sia possibile organizzare qui a Budapest un Congresso del Partito radicale?

Si, se l'attuale situazione politica rimarrà l'attuale, o se migliorerà, naturalmente; ma io sono pessimista. Al momento attuale, se volete organizzare una cosa del genere, fatelo, perché il sistema è tollerante. Ma chissà se lo sarà ancora tra uno o due anni.

Un'altra domanda. Sembra che la Fidesz abbia il problema di avere molti obiettivi, forse troppi; di occuparsi di troppe cose. Perché questa scelta?

Mi sembra che questo accada perché Fidesz non è un partito politico, ma una coalizione dei giovani democratici. La Fidesz non ha contenuti politici concreti.

Una cosa molto importante che la Fidesz fa è permettere ai giovani di apprendere come si fa la politica, quale è e può essere il loro ruolo.

Se, come è probabile, la Fidesz parteciperà alle elezioni del 1990 non è perché vuole andare al Governo, ma lo farà per permettere a chiunque di esprimere la propria opinione.

Come potrebbe fare il partito a raggiungere il massimo numero di persone, a spiegare perché gli Stati Uniti d'Europa, perché la nonviolenza...?

Dopo il congresso di Zagabria noi vorremmo incontrarci con voi qui a Budapest, come ho già detto, e se conosceremo meglio il vostro partito credo che il Pr avrà grandi possibilità in Ungheria.

L'idea di tenere un Congresso a Budapest mi pare buona, ma credo che sarebbe meglio - se ne avete la possibilità - organizzare un convegno a Budapest che permetta a tutti di conoscere meglio il Partito radicale, di discutere. Noi siamo disponibili a far sì che siano presenti numerosi giornalisti e commentatori politici ufficiali, e questo consentirebbe anche una magnifica propaganda.

Grazie Géza, e arrivederci a Zagabria.

 
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