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Negro Antonio - 13 dicembre 1988
IL RIMEDIO OMEOPATICO E LA RESPONSABILITA' DEL MEDICO.
L.U.I.M.O. - Prof. Antonio Negro.

SOMMARIO: Il medico omeopatico ha il severo compito di analizzare la storia personale del malato, per saper prescrivere il Rimedio Unico simile, che sintetizza l'unitario processo fisiopatologico del malato con il duplice scopo di risanare nella totalità e ricostruire i valori più adatti alla prevenzione del male.

(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).

Cercherò di contribuire, nel clima di una serena presentazione e con profondo senso di dovere e di libertà, favorito dall'autorità dell'esperienza e della dottrina, alla comprensione del tema: "Rimedio Omeopatico" e ossia la responsabilità del medico omeopata.

L'unità di misura per la vera Medicina Omeopatica, dovendosi confrontare con le dottrine mediche (senza giungere ad alcun compromesso), E' LA LEGGE NATURALE DEI SIMILI che immutata rimane nei secoli - è legge senza tempo.

Samuel Hahnemann (lo scopritore, codificatore, sperimentatore della Omeopatia), non fa un discorso scientifico personale o tradizionale, perchè vuole, e sa che lo può fare, difendere tutto l'uomo, che per sua natura è stimolato ad armonizzarsi nell'ordine della creazione, se non vuole diventare una nota stonata nel concerto dell'universo.

L'Hahnemann, pertanto, scopre ed esperisce la responsabilità del Rimedio, del quale la sua dottrina si sente custode gelosa, perchè considera dell'uomo i valori e per questa ragione non può essere relegata (come si tenta) nell'opera privata dell'alternatività o espressione come di un'altra medicina. Essa si responsabilizza come scienza originale e come coscienza morale, insegnando a parlare dell'uomo studiato come realtà assolutamente "prototipo" nella creazione.

Questa ricerca scientifica ed etica è ritenuta necessaria dall'Omeopatia hahnemanniana per comprendere meglio l'uomo come persona irripetibile segnata dal sigillo divino della legge della similitudine, per cui, (logica conseguenza), stabilisce la volontà di comprendersi con gli altri, (legge d'amore).

La scienza Omeopatica, dunque, non dimentica il destino dell'uomo, come dichiara l'Hahnemann nel IX paragrafo dell'Organon o Arte del Guarire.

La scelta dell'argomento di questa mia conversazione mi è suggerita dal I paragrafo dell'Organon, dove si legge: "Scopo altissimo unico del medico è quello di rendere sano l'uomo malato". L'omeopata non realizza soltanto la guarigione del processo morboso localizzato, ma sua naturale aspirazione è di saper ridonare, definitivamente e totalmente, al malato la completa e sicura consapevolezza dell'equilibrio del suo principio vitale che, vivificando, mantiene in dinamica armonia il misterioso compositum spirito-corpo affinchè ciascun uomo possa godere e dimostrare la reale ed assoluta salute.

Il Rimedio Omeopatico, PER LA CONTINUITA' DELLA LEGGE SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR, rappresenta l'entità imponderabile biotica sperimentata nella persona-soggetto in equilibrio, ESPERIMENTO SEVERO che ogni omeopata identifica quando nell'esercizio del suo atto professionale, studia la naturale evoluzione patologica del singolo malato riconosciuto nel suo processo individuale eziopatogenetico miasmatico (o diatesico) ereditario o acquisito, COME BIOTIPO PERSONALIZZATO.

La ricerca del Rimedio Omeopatico, (che spesso necessita molta e molta fatica, come scrisse Hahnemann), non avviene soltanto per riconoscere il quadro nosografico, con cui si diagnostica la malattia descritta nei testi di patologia, MA per comprendere e riconoscere la singolare somma totale semeiologica (ossia mentale, funzionale, organica), cioè tutto il singolo uomo, che documenta e spiega la descrizione dei segni provocati dall'esperimento patogenetico causato dalla sostanza somministrata in dose infinitesimale all'uomo sano, che nel suo dinamismo individuale unitario, vissuto da tutta la persona-oggetto, rivela, riproducendo il quadro del correlazionismo psico-organico, simile alla sintomatologia della malattia del singolo malato.

Pertanto la responsabilità dell'uso del Rimedio Omeopatico è vissuta dal medico nella ricerca più accurata dei sintomi totali del malato segnato dalla sua malattia, RICERCA che impersona nel binomio malato-rimedio l'affermazione effettiva della legge dei simili, da cui nasce, logicamente e sperimentalmente, il Rimedio Unico che documenta nella sua azione IMPONDERABILE INFINITESIMALE il principio archetipo innestato nella spiritualità e nella corporeità di ogni singolo essere vivente, ossia l'innata tendenza alla trascendenza verso la luce, cioè verso lo stato di perfezione originale.

Il medico omeopatico, dunque, ha il severo compito di analizzare la storia personale del malato, per saper prescrivere il Rimedio Unico simile, che sintetizza l'unitario processo fisiopatologico del malato, acquistando, (per questa attentissima indagine), la certezza di raggiungere, (in virtù del dinamismo infinitesimale del Rimedio convibrante con la forza vitale deviata), IL DUPLICE SCOPO: risanare nella totalità e ricostruire i valori più adatti alla prevenzione del male, per cui l'uomo ritornato sano è capace di trasmettere i caratteri ereditari migliori.

Per questa ragione, rendendo sano il malato, come insegna Hahnemann, il Rimedio ha il potere di forgiare l'eredità più consona alla più regolare natura dell'uomo, e pone il medico di fronte alla reale responsabilità del suo uso, il più clinica-mente e farmacologicamente esatto.

L'azione del Rimedio Omeopatico dona la reale prova della più attenta considerazione etico-scientifica e sociologica, che è legittimamente propria della dottrina medica hahnemanniana, per cui è pura scienza che, interpretando individualmente la diagnosi, formula logicamente la terapia di ogni singolo uomo.

Come per la clinica omeopatica il malato è persona-soggetto, ossia biotipo inconfondibile nella sua evoluzione fisiologica e patologica, così, per la legge dei simili, il medicamento diventa il personale e singolare Rimedio-oggetto. E' il Rimedio del vitalismo, sperimentato scientificamente e che Hahnemann ha scoperto nella formulazione e confermato nella clinica; e di questo fatto la vera Omeopatia documenta da circa due secoli con coscienza scientifica e morale, il sicuro ed immenso valore, per cui il Maestro Giacinto Viola, chiarissimo clinico di Bologna, potè scrivere: "Gli omeopati italiani hahnemanniani, che credono e studiano l'eterna potenza vitale, che permea la vita, sperano vivamente che sia l'Italia, (che per prima accolse la Medicina Omeopatica come documenta la storia) ad emanare la legge che per la dimostrazione dei fatti, garantisce e difende sapientemente e validamente la crescita nell'insegnamento e la realizzazione nella pratica della verità sublime scientifica, scoperta da Samuele Hahnem

ann per l'avvenire dell'umanità sempre più pronta a conoscere e rispettare i valori eterni della vita".

Quando si annuncia la vera Medicina Omeopatica, subito da parte della allopatica e da parte della Medicina Omeopatica che Hahnemann chiamò "ibrida", si suscitano controversie dannose e disformiche. Ma come ci insegna la storia, siamo certi che sia la via della verità che la via dell'amore sempre hanno vinto, e per ciò si dovrà un giorno raggiungere l'armonia della intelligenza che gode della sincera risposta dei fatti.

Chi attenta al principio fondamentale della similitudine introducendo metodi farmacologici confusionari e diversi da quelli sperimentati saggiamente da Samuele Hahnemann, deforma la leggittimità del vitalismo medico come insegna la genuina dottrina Omeopatica nella clinica e nella terapia, confermata nella prescrizione del Rimedio Unico similare che, convibra con tutta le reattività del processo morboso del singolo malato.

Penso come ben poco si comprese, per carenza della saggia umiltà, il valore immenso scienza dell'omeopatia, (medicina dell'esperienza), coscienziosamente costruita, come oggi si constata travisata dalle innovazioni dell'apparenza scientifica.

I Rimedi usati 200 anni or sono, da Hahnemann e dai suoi allievi, sono tutt'ora i più sicuri canali di guarigione, come dimostrano i continui costanti risultati clinici. Essi sono i testimoni più validi del monito che sancì Samuele Hahnemann quando disse: "Imitatemi, ma imitatemi bene, se volete ottenere la guarigione sicura, rapida ed innocua".

Nell'enciclopedia Treccani alla voce Omeopatia: "Non è il tempo delle diatribe a perdita di vista preparate a tavolino". Con vasta osservazione e sperimentazione, esattamente per tutte le affezioni morbose si devono finalmente stabilire i confini precisi entro i quali vale questo asserto, che i sintomi morbosi e conseguentemente le malattie si combattono efficacemente e con migliore successo con le piccole dosi anzichè con le grandi di quel farmaco, che assunto in alta dose dall'organismo sano è capace di produrre una malattia consimile a quella naturale che si deve curare.

Al che l'Omeopatia ha già dato da Hahnemann in poi con un lavoro più secolare, un notevole contributo che va preso in serio esame.

Questo fatto è da anni presentato negli ambulatori della L.U.I.M.O. e della A.I.M.O..

Fu scritto, con molta superficialità, che Samuele Hahnemann, se vivesse oggi, scriverebbe e agirebbe in modo diverso. Questa affermazione è falsa e presuntuosa e conferma che ben poco si comprese della legge della similitudine.

Samuele Hahnemann non ha tempo, perchè il suo studio è scaturito dalla osservazione e dal ragionamento della legge naturale che immutabile, resiste ai secoli.

Nessun medico omeopatico "serio" dimentica le scoperte scientifiche, biologiche e biochimiche, biofisiche, genetiche odierne. Da esse deduce come restano di immenso valore i principi della scienza del vitalismo, che necessita del fondamento etico e scientifico che ne arricchisce sempre meglio la dottrina, come ebbi ad esporre in una conferenza nell'Istituto Superiore di Sanità il 2 Luglio 1985.

Non può esistere un Samuele Hahnemann diverso, che diventa pronto al compromesso dottrinario e anche utilitaristico. Sarebbe un uomo senza scrupoli, insicuro, mediocre, non quello che scrisse con nobilità di coscienza: "Se voi conoscete (rivolgendosi ai suoi avversari) un metodo migliore di quello che propone la legge dei simili, sono pronto ad accettarlo".

La storicità culturale etico-scientifica di Samuele Hahnemann è oggi combattuta e non si vuole accettare perchè non è stata studiata e vissuta nella sua interezza.

E nel presentimento di un triste momento come l'odierno Samuele Hahnemann, precorrendo i tempi, scrisse: "Ed essi (i medici omeopatici) lasceranno perire la Medicina Omeopatica perchè non hanno compreso l'immenso e indistruttibile valore della legge di similitudine".

Il Maestro Hahnemann è un essere (morale) che continua in modo perenne. La verità del principio cosmologico della similitudine visse, vive e vivrà, perchè il passato, il presente, il futuro, sono costantemente reali ed integri nella legge immutabile che Dio scolpì nella natura - ed in particola-re nella natura umana.

La legge Omeopatica unisce i veri omeopati hahnemanniani. Il rapporto scienza-etica diventa forza e potenza culturale e morale, perchè la mente ed il cuore sono disponibili a meditare, come insegnò l'Hahnemann, il mistero della vita, godendo del trionfo dei valori morali che sorreggono le idee.

L'Omeopatia hahnemanniana vive la realtà scientifica dell'unità individuale della singola persona, come quella espressa dal premio Nobel Eccles quando scrisse: "Più sappiamo del cervello, più diventiamo spiritualisti".

Non sono FORZA INALTERABILE lo studio della individualizzazione della singola persona.

Lo studio del Rimedio unico imponderabile similare, come insegna la vera Omeopatia capace della continua manifestazione della guarigione sicura che rende l'uomo sano, come dimostrano i nostri fatti clinici. Non sono queste le realtà che giustificano la verità scoperta da Hahnemann?

Per queste giuste ed evidenti ragioni, l'Associazione per la Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica e l'Accademia Italiana Omeopatica Hahnemanniana (unite nella verità della dottrina che scaturisce dalla legge dei simili e che da anni insegnano con il solo intento di formare dei medici omeopati hahnemanniani come dimostrano i suoi principi), AUSPICANO che il Senato e il Parlamento vogliano emanare la sicura legge, (libera da compromessi e da impostazioni errate) che tuteli la Vera Medicina Omeopatica e che nella naturalezza e limpidezza dei termini consolidi la giustezza del Rimedio Omeopatico a vantaggio sia della scienza Omeopatica sia del cittadino che vuole essere giudicato secondo i principi omeopatici.

La scienza Omeopatica non ha uno sviluppo interno fluttuante, rimane salda nei suoi principi naturali. Il cambiamento arbitrario provoca la trasformazione della dottrina, la cui conseguenza sono la distruzione e la deviazione dei suoi fondamenti etici e scientifici.

Più è studiata e realizzata l'essenza della dottrina Omeopatica, più la sua crescita ottiene il raggiungimento del suo altissimo scopo umanitario "rendere sano l'uomo malato". La sua verità scientifica ha come pietra angolare l'esperimento clinico e l'esperimento farmacologico sostenuti dal più integro vitalismo espresso dall'unica ed eterna legge della similitudine e chiedono (direi esigono), pertanto il sostegno giuridico che sappia proteggerli dalle deviazioni pericolose dei compressi illeciti.

La Medicina Omeopatica rimane nella razionalità etica e scientifica, sempre costante ed immutabile e i suoi Rimedi sono quelli che Hahnemann ci ha lasciati, sicuri nel loro esperimento, clinico e farmacologico, e che l'omeopata costantemente deve studiare e accrescere nell'esperimento più esigente e severo hahnemanniano nella certezza del valore intrinseco del loro potere medicamentoso.

Chi non accetta questa realtà scientifica-etica si pone nell'errore. E' per questa ragione che i fedeli discepoli di Samuele Hahnemann chiedono la legge severa che tuteli e difenda l'etica e la scienza della Vera Omeopatia.

E' dunque per dovere sociale e onestà scientifica che chiediamo al Senato e al Parlamento di tutelare attentamente e severamente, il valore effettivo della Medicina Omeopatica: tenendo lontani gli interessi negativi e distruttivi che attentano alla verità, documentata, come possiamo con coscienza e scienza affermare nei numerosissimi fatti clinici.

Il cittadino che sceglie di essere guidato secondo i principi della Medicina Omeopatica deve essere certo che la strada che percorre, per difendere la propria salute, è costruita sulla fedeltà della dottrina che l'esperienza storica dei fatti conferma e documenta nello studio sperimentale clinico e terapeutico.

Il Rimedio Omeopatico ha una sola origine: la esperimentazione farmacologica pura studiata sull'uomo sano, (che è la grandissima scoperta del geniale Samuele Hahnemann).

 
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