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Ortega Proceso Sanchez - 13 dicembre 1988
IL RIMEDIO OMEOPATICO: CONCETTO DI UNICISMO.
L.U.I.M.O. - Dr. Proceso Sanchez Ortega.

SOMMARIO: Il fatto che ogni individuo reagisca e si ammali secondo la sua propria natura, è il principio della individualità morbosa.

Il medicamento non può essere sostituito con un altro, questa è l'individualità medicamentosa.

(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).

Riferito all'Unicismo.

Unicismo in Omeopatia significa prescrivere un solo medicamento per volta. L'indicazione secondo Galeno, così come in Omeopatia, è la necessità evidente di un'azione determinata.

L'azione che ci si aspetta dal medicamento si può dedurre solo da una droga sottoposta alla Sperimentazione Pura ossia da una droga che abbia prodotto, nell'uomo sano, una serie di fenomeni che sono del tutto simili alle perturbazioni funzionali e strutturali che conosciamo come malattie.

L'Omeopatia, metodo curativo scoperto e definito da Samuele Hahnemann dottore in medicina, eleva alla condizione di principio quella della individualità sia riferita all'ammalato, che come essere umano è irripetibile, sia riferita ad ogni medicamento dato che, i medicamenti nell'essere sperimentati sull'organismo umano manifestano la loro particolare forma di azione e tanto meglio quanto più sono semplici e vicini a come si trovano in natura.

L'Omeopatia non è un sistema in più tra i molti che si provano ad eliminare o arrestare le sofferenze delle malattie ma, costituisce il vero metodo per curare: scientifico, perchè riproduce sperimentalmente ciò che la natura mostra curando le malattie con il rapporto di similitudine.

Se i medicamenti sono sperimentati isolatamente è obbligatorio somministrarli nella stessa forma individuale.

Il metodo Omeopatico è formato da vari principi o postulati in relazione e completamentari tra di loro, non se ne può omettere nessuno senza distruggere la relazione dell'insieme.

La sperimentazione sull'uomo sano, per quanto è possibile rispetto alla salute, mette inoltre in evidenza la "Vis Medicatrix Naturae" di Ippocrate, o il "Natura Morborum Medicatrix" e cioè che la natura è il miglior medico delle malattie.

Il fatto che ogni individuo reagisca e si ammali secondo la sua propria natura, è il principio della individualità morbosa.

Il medicamento non può essere sostituito con un altro, questa è l'individualità medicamentosa.

Il medicamento, acquisisce carattere di rimedio, somministrandolo in accordo con il principio di similitudine. Su questa base di somiglianza il medicamento quanto più è reso impalpabile o, meglio detto, quanto più è dinamizzato tanto migliore e più perfetta è la sua azione. Perciò l'esperienza porta alla dose minima secondo le innumerevoli esperienze cliniche quotidiane di quelli che seguono fedelmente il metodo Hahnemanniano.

I processi morbosi o malattie sono, nella loro intimità più riconoscibile e verificabile, perturbazioni delle energie vitali, energie che producono tutte le funzioni e manifestazioni possibili dell'organismo umano.

Il Rimedio Omeopatico deve avere le qualità e la capacità di operare sul dinamismo vitale o energie perturbate ed anche modificare fin dove è possibile le strutture anomale che soggiacciono nel paziente come terreno. A sua volta il Rimedio deve essere assolutamente specifico alla natura del paziente nel momento evolutivo della sua malattia e della sua vita.

Il metodo Omeopatico, in accordo con la sua caratteristica di scientifico, ha la capacità di predire, ossia permette ed obbliga al maggior sviluppo dei suoi postulati. In concordanza con le scienze si sono sviluppati tutti ed ognuno di questi principi che lo formano.

La Sperimentazione Pura si moltiplica e si amplia perfezionandosi e non sono accettabili le approssimazioni e le deviazioni.

In ogni guarigione ottenuta si mette in evidenza l'azione curativa della natura e vi è il risultato insuperabile con la relazione di similitudine del Rimedio.

La fisica moderna sta cercando la spiegazione delle dosi imponderali che i veri medici omeopatici usano.

Ai nostri giorni le azioni sia morbigene che curative si possono spiegare solo come variazioni energetiche.

Il fattore che predispone o fattore costituzionale, inteso come base di ogni vera entità patologica, (concetto di terreno o di psico-somatica), è inevitabile nelle patogenesi delle diverse malattie non risolvibili con la chirurgia.

Solo la mancanza di vocazione, o il desiderio di abbreviare l'indispensabile ricerca clinica e integrale del paziente, generano le tentazioni di complessismo, pluralismo e polifarmaci medicamentosi.

Prescrivere i medicamenti della Farmacopea Omeopatica secondo un'indicazione organo-tropica o mescolati allontanandosi dalla considerazione necessaria della totalità, come esige il metodo, è evidentemente contrario o molto diverso dall'Omeopatia che per Hahnemann e gli autori classici di allora e quelli di oggi costituiscono pratiche condannabili, non solo perchè escono fuori dalle indicazioni del metodo ma inoltre, perchè pregiudizievoli per l'ammalato in maniera trascendente.

Solo con un Rimedio unico e considerevolmente dinamizzato e che individualizzi le sofferenze peculiari del paziente, si fa la vera Omeopatia.

 
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