INGHILTERRA - Dr. Charles Oliver Kennedy.SOMMARIO: L'Omeopatia fu introdotta nel Regno Unito nel 1820 da un allievo di Hahnemann e il primo ospedale fu aperto nel 1847. Questo ha fatto parte del Servizio Sanitario per molti anni e nel 1948 è stato incorporato nel servizio sanitario nazionale. Nel Regno Unito ci sono quattro ospedali Omeopatici, tutti compresi nel servizio sanitario nazionale.
(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).
Vorrei ringraziare il Prof. Negro per avermi invitato a Roma e per avermi concesso l'onore di rivolgermi a voi oggi.
Vi porto i saluti del Regno Unito e della Facoltà di Omeopatia di Londra. Quest'ultima fu fondata nel 1950 con Decreto Parlamentare per salvaguardare la pratica Omeopatica e per formare i medici.
Da un punto di vista storico l'Omeopatia fu introdotta nel Regno Unito nel 1820 da un allievo di Hahnemann e il primo ospedale fu aperto nel 1847. Questo ha fatto parte del Servizio Sanitario per molti anni e nel 1948 è stato incorporato nel servizio sanitario nazionale. Nel Regno Unito ci sono quattro ospedali Omeopatici, tutti compresi nel servizio sanitario nazionale.
Includere l'Omeopatia nella categoria della medicina complementare o alternativa può essere fuorviante. A differenza della maggior parte di questo gruppo, noi usiamo medicine per curare i nostri pazienti ed esistono prove cliniche per dimostrarne l'efficacia.
Omeopatia significa "come le malattie". Noi accoppiamo sindromi che avvengono naturalmente con quelle prodotte dalle medicine. Quindi la radiazione è omeopatica al cancro poichè sebbene induca il cancro, è utile nella cura della malattia naturale ed è ciò che la rende "Omeopatica".
I recenti esperimenti del Prof. Benveniste hanno creato qualche confusione quando è stato suggerito che "l'Omeopatia fosse in prova". Infatti, gli esperimenti riguardavano il trasporto e la consegna delle medicine agli appropriati bersagli e la determinazione della "dose efficace minima".
Ciò è di grande interesse per tutti compresi i medici Omeopatici, ma non ha nulla a che fare con il principio Omeopatico di base, che va considerato come la gestione clinica del paziente.
Qui la medicina viene usata per indurre una risposta che aumenti la naturale reazione dell'organismo alla malattia ed è simile all'effetto di un vaccino. Il vantaggio di questo approccio, tuttavia, è che la scelta individuale immediata di una medicina può essere fatta al capezzale del malato.
La natura globale dell'approccio Omeopatico è meglio dimostrata nella gestione fisiologica di una grave perdita di sangue.
L'organismo risponde immediatamente con misure atte a sostenere i centri vitali bloccando la circolazione periferica.
Ciò produce la caratteristica pelle fredda e sudaticcia, spesso accompagnata da agitazione. Questa reazione viene incoraggiata tenendo il paziente "calmo" e libero di agitarsi. Il sangue perduto viene sostituito e la cura Omeopatica prescritta.
Questa consiste spesso nell'Arsenicum (questo può indurre una sindrome simile che include l'ansietà mentale che così spesso caratterizza questi casi).
USTIONI
Ricorderete che nel Regno Unito abbiamo avuto due incendi devastanti, la piattaforma petrolifera Piper Alpha nel mare del nord e l'incendio della metropolitana alla stazione di King's Cross. Conoscete tutti gli effetti di una puntura di ape che produce gonfiore, dolore e bruciore aggravato dal calore e occasionalmente associato al collasso. Ciò è dovuto ai componenti farmacologici della puntura stessa.
Sono le stesse risposte attivate in casi di ustioni.
Abbiamo quindi l'Apis Mel., una medicina derivata dall'ape, molto utile nelle cura di emergenza che devono necessariamente comprendere misure di sterilizzazione e rigenerazione.
Oltre agli ustionati, ci sono persone che soffrono per lo stress, il dolore e la paura con reazioni di tipo isterico e ognuna di queste reazioni può essere assimilata ad una appropriata medicina Omeopatica, ma non deve essere ignorata la cura di sostegno globale.
COMMOZIONE CEREBRALE
In seguito ad un incidente d'auto un paziente fu ricoverato in coma. Sembrava che dormisse profondamente. L'Arnica Montana era stata prescritta per 24 ore assieme alle misure di rianimazione di routine, ma senza alcun effetto. Quindici minuti dopo una dose unica di Opium il paziente si "svegliò" e si ristabilì completamente anche se fu necessario somministrargli un'altra dose dopo due ore quando ricadde temporaneamente nel coma.
Un altro paziente fu ricoverato in ospedale con commozione cerebrale. Era molto difficile curarlo perchè tentava continuamente di mordere il personale medico! Fu trasferito in una vicina unità neorologica per poter escludere un trauma cerebrale. Gli esami diedero esito normale, ma tornato in ospedale continuava a mordere le infermiere. La somministrazione di Belladonna eliminò questo problema e il paziente fu dimesso completamente ristabilito.
ASMA
Una signora quarantenne era ricorsa a cure di routine per l'asma per oltre 20 anni. Altri medici Omeopatici non erano riusciti a guarirla. Il primo attacco la colpì nel cuore della notte.
Fino a quel momento era stata bene e quella sera, particolarmente calda, era stata a teatro. Rientrando a casa a piedi si rese conto che la temperatura si era abbassata. Fu svegliata da un violento attacco di asma durante il quale pensava di morire. Questi attacchi si sono ripetuti molto spesso da allora, ma la signora riusciva a tenerli sotto controllo con cure continue.
Una dose singola di Aconitum l'ha fatta guarire completamente.
Un simile stato di paura si verifica spesso all'inizio del primo attacco cardiaco del paziente. L'Aconitum serve a calmare il paziente mentre viene trasportato in ospedale.
Non si insiste mai abbastanza sulla necessità di eliminare ogni tipo di stress.
Quanto sopra, tuttavia, sono soltanto esempi e non sono una prova dell'efficacia dell'Omeopatia.
POLMONITE
Fino ad una quarantina d'anni fa la polmonite lobare era relativamente comune. Questo è l'esempio di un quarantenne ricoverato dopo due giorni di febbre alta e dolori lancinanti al petto, tosse ed espettorazione con sangue. Mentre si svolgevano gli esami clinici per confermare la diagnosi, gli fu somministrato il Pyrogenium che ebbe l'effetto di abbassare la temperatura e migliorare le condizioni generali. Due giorni dopo l'uomo stava bene. Il corso normale di questa malattia è di circa dieci giorni prima che la febbre si abbassi.
Segue poi un lungo periodo di convalescenza.
Casi come questo si verificano ancora. Segue l'esempio di un bambino di otto anni con una polmonite, febbre, dolori al petto, tosse e vomito. Sua madre passava tutta la notte a confortarlo. Tre giorni dopo mi chiese di visitarlo. Era decisamente un caso da ricovero, ma la prospettiva dell'ambulanza e tutto ciò che la cosa comportava allarmava sia il paziente che i genitori, così decisi, se pur riluttante, di temporeggiare fino al giorno dopo. Nel frattempo prescrissi il Phosphorous.
Sia il paziente che la madre dormirono tutta la notte senza vomito ulteriore e al mattino la temperatura era normale.
Una radiografia confermò la diagnosi. Il ragazzo incominciò a riprendersi e dopo dieci giorni la radiografia era negativa.
Senza l'Omeopatia, questo ragazzo avrebbe dovuto essere ricoverato in ospedale.
IPRITE (A2)
Nel 1942 sorse la prospettiva di una guerra con gas asfissianti e la Facoltà di Omeopatia sotto la sovrintendenza del Ministero condusse degli esperimenti sulle ustioni da Iprite sull'avambraccio di volontari. I risultati dimostrano che:
1. La profondità e l'estensione delle ustioni era statisticamen-
te meno gravi con Rhus Tox che con il Placebo.
2. L'uso profilattico di un preparato di Iprite preso 7 giorni
prima dell'ustione riduceva ancor più la gravità della mede-
sima.
3. Dei 13 volontari ustionati in due occasioni soltanto uno
sviluppò un diffuso eritema vescicolare. Questa fu la sola
persona a cui fu dato il Placebo tutte due le volte.
Va notato che l'eritema diede una rapida risposta alla
somministrazione di Rhus Tox.
In giorni più recenti uno studio pilota sulla cura Omeopatica di casi dimostrati di artrite reumatoide fu condotto a Glasgow, in Scozia. Questo dimostrò che dopo un anno un terzo dei pazienti era in grado di far a meno degli analgesici e un'altro terzo ne ridusse la dose. Esperimenti successivi hanno dimostrato simili risultati. (A3 e B).
Il dottor Reilly di Glasgow ha pubblicato uno studio sul trattamento di pazienti affetti da allergia ad un polline specifico. Questo studio dimostra che i pazienti curati con preparati Omeopatici avevano meno problemi rispetto a quelli curati con altre medicine. Questi ultimi due esperimenti dimostrano che l'Omeopatia è una valida forma di terapia e non va considerata come un Placebo come alcuni medici sostengono. (A4).
CONCLUSIONI
Ho tentato di definire i principi Omeopatici e dimostrare che si tratta di una forma logica di terapia medicinale.
Ne ho sottolineato la sua essenziale natura globale.
E' la scelta ideale per una cura primaria.
Non compromette eventuali terapie successive.
E' esente da effetti collaterali, tossicità ed è ecologicamente sicura.
E' ideale per condizioni reversibili.
Inoltre, è molto utile nel gestire malattie incurabili.
RICORDATE: UNA FRUSTA - UN PO' DI DOLORE, USATA RARAMENTE CA-
PACITA' DEL CAVALLO DI COMPIERE IL SUO LAVORO.
RICORDATE: UNA MEDICINA, UN PO' TOSSICA, USATA RARAMENTE POS-
SIBILITA' DI CURARE LA CONDIZIONE SPECIFICA.
QUESTA E' L'OMEOPATIA.
APPENDICE
1. APIS MEL COSTITUENTI ATTIVI
Histamine Bradykinase Hyaluronidase: Agenti Emolitici e
Nefrotossici.
2. ESPERIMENTI CON IPRITE 1942
________________________________________________________________
Ustione | Controllo | Rhus Tox 30c | Iprite 30c | Controllo
_____________|___________|______________|____________|__________
Superficiale | 40% | 38,1% | 33% | 2,6%
Media | 15% | 57,1% | 12,8% | 17,9%
Profonda | 45% | 4,8% | 12,8% | 20,5%
Totale | 20 | 21 | 23 | 16
_____________|___________|______________|____________|__________
X2 = 11,73 X2 = 10,39
Profilattico
3a ARTRITE REUMATOIDE Watson, Buchanan, Gibson et al Brit J.
Pharm. 1978.6.391-5
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| Tot. | Migl. a | Tossico | Senza | Senza
| | 1 anno | | Sollievo | Reazione
____________|______|_________|_________|____________|___________
Omeopatia | | 42,8% | 0 | |
| | | | |
Omeopatia | | | | |
e medicine | 54 | 24% | 0 | 9,5% | 33,4%
| | | | |
PlaceboX | 100 | 0 | 0 | 100% | 0
____________|______|_________|_________|____________|___________
X = gruppo separato - abbandonata la cura dopo 6 settimane.
3b ARTRITE REUMATOIDE Watson, Buchanan, Gibson et al. Brit J.
Pharm. 1980.9.453-9
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| Tot.| Peggior.| Nessun | Lieve | Molto | Calo
| | | cambiam. | miglior. | miglior.|
__________|_____|_________|__________|__________|_________|_____
Omeopatia | 23 | 4,3% | 8,7% | 65% | 14,4% | 4,3%
| | | | | |
Placebo | 23 | 13% | 56,5% | 21,7% | 0 | 8,7%
__________|_____|_________|__________|__________|_________|_____