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Barthel Michael - 13 dicembre 1988
IL RIMEDIO OMEOPATICO: BIBLIOGRAFIA INTERNAZIONALE.
L.U.I.M.O. - Dr. Michael Barthel.

SOMMARIO: La bibliografia omeopatica comincia nel 1810 con la prima pubblicazione de l'"Organon" - il testo di Hahnemann - che nei successivi 30 - 40 anni é stato tradotto in moltissime lingue e rieditato numerose volte.

(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).

Signore e Signori, cari colleghi la qualità di un farmaco è qualche cosa di assai importante e sappiamo che le persone che la considerano la valutano in un modo diverso è che i medici e i pazienti hanno una valutazione diversa di uno stesso farmaco. Il paziente ci dice: "Per me certo questo Rimedio è ottimo". Ma lo dice soprattutto quando un altro paziente gli ha detto: "Guarda che proprio grazie a questo medicamento io sono guarito".

Mentre un medico è convinto e soddisfatto di questo suo metodo, nel momento in cui sa quali sono i risultati, quando sa che cammina su terra ferma e che i risultati della sua terapia sono validi e sicuri, mentre l'uomo politico è tranquillo e sicuro e difende questo suo metodo soltanto nel momento in cui può vedere e sa che molti ritengono ottimo e valido questo suo metodo e quando appunto sa bene che questo metodo si basa su di una vecchia tradizione confermata quindi dai tempi.

Io adesso ho il compito di parlarvi della bibliografia dell'Omeopatia e quindi, proprio grazie a tutti questi antichi libroni, vi dimostrerò che il nostro metodo è un metodo sul quale ci si può basare e che quindi vale la pena di utilizzarlo e di impegnarsi a fondo su questa strada.

Forse il mio argomento è arido e vi chiedo scusa se dovrò intrattenervi su questi punti, ma è stato detto chiaramente che era questo il mio compito. Spero comunque di rendervi un pochino più vivace la discussione a riguardo.

Il fondatore dell'Omeopatia il Dr. Hahnemann, dopo lunghe ricerche ha elaborato quelli che sono i principi fondamentali dell'Omeopatia nel suo libro l'Organon.

Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1810, e nel corso dei 30-40 anni seguenti è stato tradotto in tantissime lingue, tanto che potremmo fare un confronto tra le traduzioni dell'Organon e quelle della Bibbia, poichè è sorprendente e serve a rendersi subito conto di quanto interessasse l'argomento già nel 1800.

Lo stesso Hahnemann, questa sua prima edizione dell'Organon l'ha migliorata, l'ha lavorata, l'ha trasformata proprio tenendo conto di quelle che erano le esperienze che faceva mano mano pratica. Possiamo quindi vedere che addirittura è riuscito a pubblicare una quarta, una quinta edizione durante la sua vita. La sesta edizione è stata invece pubblicata postuma dopo la sua morte nel 1920.

Naturalmente sono state fatte altre traduzioni, anche di questa sesta edizione, il Prof. Negro ad esempio ha dato una traduzione italiana e l'ha conclusa.

Se consideriamo la cosiddetta medicina ufficiale vediamo quanti sono i medicamenti-farmaci che vengono utilizzati e la cui efficacia non è conosciuta a fondo, forse dovrei adesso spiegarvi un po' meglio il senso di questo mio intervento.

Molte volte gli effetti della medicina vengono provati su delle cavie: sui topi, sui ratti, sui conigli, e ci si concentra solo sui risultati di questi esperimenti. Il medicamento poi viene utilizzato e si chiede appunto a degli studenti o a delle persone molto forti di fare da cavie e si spera che queste persone non muoiano poi direttamente. Nel caso in cui questo non accade, quegli stessi farmaci vengono sperimentati nelle cliniche su pazienti che, di regola, non sono al corrente del fatto di essere utilizzati come cavie, e soltanto dopo molti anni ci si può rendere conto del fatto che queste medicine hanno delle conseguenze collaterali.

Molte volte gli effetti collaterali sono così gravi che bisogna addirittura ritirare il farmaco dal mercato, anche se la ricerca è costata in realtà moltissimo.

Si può quindi dire a questo punto che il farmaco della medicina ufficiale ha una durata di vita di 10-20-30 anni non di più, perchè continuamente ne appaiono di nuovi sul mercato. Lavoriamo forse così anche noi, per quanto riguarda l'Omeopatia? Assolutamente no! Noi utilizziamo dei farmaci che in precedenza sono stati sperimentati sull'uomo sano. Cosa succede? Un medico tiene conto, anzi, lui stesso si autosomministra un farmaco e prende nota dei sintomi che prova sotto l'effetto di questo farmaco.

Questa è la cosiddetta sperimentazione medica.

Sì, forse non è facile, non è agevole accettare questo tipo di sperimentazione, perchè coloro che si autosomministrano questi farmaci spesso, non sanno di poter diventare così dei malati. Forse devo chiarire rapidamente questa sperimentazione. Io stesso una volta mi sono sottoposto a questo tipo di sperimentazione e devo dire che gli effetti non sono stati soltanto a livello fisico, ma sono diventato insopportabile anche per la mia famiglia e per mia moglie. La stessa mi ha detto: "Per favore aspetta, aspetta, sospendi questa tua sperimentazione perchè non sei più nè accettabile nè sopportabile".

Solo dopo aver vissuto questa esperienza ci si rende conto di che cosa sopporta il malato quando è malato, lui non è più sopportabile per il suo ambiente e non è più possibile vivere bene vicino a lui. Questa sperimentazione del farmaco, Hahnemann l'ha fatta tante ma tante volte, cento volte addirittura. Egli ha sperimentato su se stesso cento farmaci. Rendetevi conto di quali sono state le prestazioni di quest'uomo che è diventato cento volte malato di malattie diverse, mentre invece lui era un uomo sano che non soffriva di nessuna malattia.

Quindi non soltanto si è auto-somministrato o si è auto-sperimentato una serie di farmaci, ma ha dato questi farmaci anche a sua moglie ed ai suoi figli ed ai sui studenti e così via. Possiamo quindi dire che queste sperimentazioni vengono fatte sempre su tante persone, su tanti individui e questo non soltanto per valutare i sintomi di cui possono soffrire gli adulti ma anche i bambini, perchè i sintomi possono essere diversi a secondo che l'individuo sia un uomo o una donna o un bambino, e soltanto dopo che si è sicuri di dimostrare che un farmaco è in grado di provocare dei sintomi a livello di tutti gli organi possiamo dire che quel farmaco è stato provato.

Solo quando attraverso successive sperimentazioni non si scopriranno più nuovi sintomi, si può parlare di eventuale utilizzazione di questo farmaco a livello dell'Omeopatia. Mai prima.

Quindi vedete che noi utilizziamo in Omeopatia dei farmaci che sono conosciutissimi a livello appunto di effetti non seguiamo certo le pratiche della cosiddetta medicina ufficiale.

Ma se consideriamo quanto ha fatto Hahnemann, vediamo che le conseguenze sono state considerate in tutti i suoi libri. Si tratta di 11 libri di circa 500 pagine l'uno e in cui si possono leggere che sono stati studiati tutti i sintomi: dalla testa ai piedi. E dopo Hahnemann molti altri medici omeopati hanno cercato di seguire questa strada e hanno continuato ad effettuare queste sperimentazioni.

Possiamo parlare del Dr. Allen, un medico omeopatico americano che ha presentato un'opera in 10 volumi in cui sono stati descritti 70 medicamenti; poi abbiamo un'altra opera che è stata elaborata dal conosciutissimo Dr. Hering che è nato in Germania ma poi è emigrato negli Stati Uniti e nel suo libro ci parla addirittura di 500 farmaci diversi. Ad esempio egli indica come funziona il farmaco Lachesis che ha sperimentato su se stesso. Il Dr. Hering ha descritto la sperimentazione su Lachesis ma con i sintomi ed effetti di questo farmaco in 100 pagine.

Passiamo ora dalla sperimentazione diretta e vediamo in quanti libri si parla delle conseguenze pratiche dell'uso dell'Omeopatia e si tiene conto di quanto si è letto a livello teorico. Ad esempio per quanto riguarda l'applicazione pratica: c'è Jahr che indica la terapia praticata su malati psichici, in cui utilizza quei farmaci che la Materia Medica indica per agevolare e curare i malati psichici; Illing ha scritto un libro sulla Terapia Omeopatica per quanto riguarda i parti, e in particolare l'ostetricia, e indica quali sono i singoli sintomi che possono appunto rilevare che vi saranno dei problemi al momento del parto, al momento dell'aborto, al momento di emorragie, e così via.

Per quanto riguarda appunto la bibliografia, possiamo anche parlare a questo punto di tanti giornali e di cui tanti articoli che vengono dedicati all'Omeopatia: c'è il cosiddetto "ALGEMEINE HOMOOPATISCHE ZEITUNG" che è una rivista che viene pubblicata in Germania da più di 100 anni. In molti altri paesi esistono delle riviste specializzate, negli Stati Uniti quasi tutti gli Stati Federali, o per dirlo in modo più esplicito in tutti gli Stati Federali, esistevano delle riviste di Omeopatia, e come mai c'era questa diffusione?

Questo perchè fino al 1920 l'Omeopatia era stata molto seguita negli Stati Uniti ed è soltanto dopo il 1920 che viene utilizzata sempre di meno. Oggi sono pochissime le riviste pubblicate negli Stati Uniti e quelle che sono pubblicate non sono poi molto importanti dal punto di vista culturale.

Forse bisognerebbe parlare di un'altra rivista, una rivi-sta che è pubblicata in Germania "DEUTSCHES JOURNAL FUR HOMOOPA-THIE" (Giornale Tedesco per l'Omeopatia) che è pubblicato già in Inghilterra e che nella Repubblica Federale ha un ottima fama.

Se consideriamo invece l'applicazione pratica, e vorrei a questo punto concludere il mio intervento, devo dire che esistono anche altre opere che in realtà dimostrano l'efficacia dell'Omeopatia e devo dire che i medici Omeopatici non hanno bisogno di libri, perchè i medici Omeopatici sanno benissimo che cosa è possibile fare. Ma molte volte vi sono colleghi dell'allopatia o vi sono anche degli uomini politici che hanno bisogno di vedere scritto nero su bianco cosa si può fare con l'Omeopatia. Ad esempio mio padre ha scritto un'opera, un libro sulla casistica che è stato tradotto anche in inglese, e in questo libro ritroverete tanti ma tanti casi di malattie molto gravi e che difficilmente potevano appunto essere guarite è trattate in modo molto esauriente.

 
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