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Rodriguez Alma - 13 dicembre 1988
SPERIMENTAZIONE SULL'UOMO SANO NELL'INSEGNAMENTO MEDICO OMEOPATICO.
L.U.I.M.O. - Dr.ssa Alma Rodriguez.

SOMMARIO: L'Omeopatia sperimentale è diversa dalla farmaco- dinamica del laboratorio. Questa studia l'azione primaria delle droghe in dosi fisiologiche; l'Omeopatia l'effetto secondario specifico di una sostanza in dosi infrafisiologiche in un organismo sensibile alla azione minima.

(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).

Guardo il fatto omeopatico, non solamente con la consapevolezza dell'attualità scaturita da questi anni di lavoro per un insegnamento sempre più adeguato a questa nuova generazione di medici, ma sento l'esigenza di evidenziare l'importanza del fenomeno nuovo per una proiezione, presente e futura, della Medicina Omeopatica nel contesto scientifico.

Attualmente, gran parte del mondo scientifico ha completamente abbandonato l'idea che "la scienza è svincolata da valori" e che si limita a descrivere ciò che esiste senza pronunciarsi su ciò che dovrebbe essere.

Certamente non si vuole abbandonare l'obiettività scientifica, però certamente si è riconosciuto che sia l'atto di acquisire conoscenze scientifiche che gli oggetti stessi di queste non sono svincolati da valori e scelte.

I metodi per l'acquisizione della conoscenza scientifica considerano:

1) Teorie logiche, compatibili con l'insieme delle nozioni

acquisite.

2) Esperimenti precisi ripetibili.

Questi requisiti distinguono la scienza dai settori del sapere quali la metafisica e la teologia; questi SISTEMI di pensiero pretendono di rappresentare la conoscenza e tutti hanno significato per il pensiero ed il comportamento, ma la conoscenza scientifica è la sola ad essere soggetta alla verifica sperimentale ed espressa con l'optimum di chiarezza ed eleganza.

La scienza si costruisce così per teorie fondate su pochi postulati generali espressi da relazioni matematiche; da questi postulati si può dedurre un gran numero di assunti e, fra questi, gli elementi chiave possono essere verificati e riverificati sperimentalmente.

L'intera struttura è pensata come la più rigorosa possibile, ripulita da tutti i fattori non indispensabili; pertanto nell'impostazione della conoscenza scientifica non c'è nulla che sia lasciato al caso.

Ma due cose sono evidenti in questa impostazione:

1) I fenomeni dei quali si occupa la scienza devono avere carat-

teri NON CONTRADDITTORI E QUANTIFICABILI, in base ai quali

essi possono essere interpretati.

2) Gli scienziati preferiscono interpretarli mediante QUESTI

CARATTERI QUANTIFICABILI.

Noi sappiamo che tutte le leggi di natura non sono altro che delle verità statistiche. Inoltre, non abbiamo sufficientemente tenuto conto del fatto che, per dimostrare la validità inviolabile delle leggi di natura, abbiamo implicitamente bisogno del laboratorio con le sue incisive restrizioni.

Lasciando che la natura faccia da sè scorgiamo un quadro ben differente; ogni processo subisce delle interferenze totali o parziali da parte del caso, e ciò in misura tale che un regolare corso di eventi, rispettoso della legge, entra in un sistema di interazioni molto più complesso. Ma il fine della conoscenza scientifica non è quello di comprendere in una visione unitaria i fenomeni naturali?

Una teoria unificata del mondo fisico e del mondo vivente, così come del mondo psicologico e sociale, ricercata fin dalla metà del secolo dalla comunità scientifica, pone in evidenza, a mio parere, l'importanza della nostra sperimentazione pura, della nostra riprova clinica, che con la vera guarigione identifica l'uomo in tutto il suo processo evolutivo, passato e presente, strettamente collegato al mondo circostante sociale e fenomenico.

Forse è un mezzo per la conoscenza unitaria dei fenomeni vitali e naturali in genere.

Mi sono posta "il fatto omeopatico" ormai da più di trent'anni, in quanto l'ho vissuto sulla mia stessa preparazione e sulle mie etichette scientifiche.

La Medicina Omeopatica è un fatto sperimentale e clinico, per tale ragione sentiamo il dovere di salvaguardarne lo statuto epistemologico (sia sperimentale che clinico).

Il messaggio deve essere compreso e portato integralmente nel futuro, non può nè deve essere ridotto, perchè ora i nostri parametri ci impediscono di quantificarlo.

Solo attraverso il più corretto iter della Medicina Omeopatica possiamo identificare il non quantificabile, dove la persona umana viene ad essere il punto di congiunzione con la natura, micro e macrocosmo si fondono per darci delle risposte.

L'Omeopatia è un metodo clinico-terapeutico fondato su leggi e principi generali ben definiti.

Non è l'unico sistema terapeutico.

Ippocrate, padre della medicina, definì le regole della salute basandole sull'igiene, la dieta, il clima, e con l'aggiunta della medicazione, in conformità con la legge dei contrari per sopprimere sintomi, o in conformità con la legge dei simili per esaltare la natura medicatrix.

Da allora è diventata tradizionale l'applicazione di entrambe le leggi, sebbene sempre nella forma empirica e con notevole prevalenza della legge dei contrari.

In diverse epoche emersero medici quali Paracelso, Van Helmont, Stahl ed altri, che cercarono di esaltare l'applicazione della legge dei simili, comunque partendo sempre da osservazioni empiriche per ciò che si riferisce alla scelta dei medicamenti. Finchè emerse Hahnemann che, riconoscendo comunque la 'validità' della legge dei contrari nella terapia sintomatica, trasformò il principio della somiglianza in una regola terapeutica universale, grazie alla sperimentazione diretta delle droghe sull'essere umano.

Infatti, qualsiasi sostanza che in una dose tossica, fosiologica o imponderabile, ha la capacità di produrre in un soggetto sano, in equilibrio psico-fisico, sensibile, una determinata sindrome, ha anche la capacità, in moltissime malattie in malati anch'essi sensibili, di annientare il quadro di sintomi simili a quelli prodotti nel sano, sempre che venga somministrata in piccole dosi. Questo, in Omeopatia, è il principio di similitudine "Similia Similibus Curentur".

Ma, affinchè l'ammalato reagisca al Rimedio somigliante, deve trovarsi in uno stato di suscettibilità, e Martiny definisce la suscettibilità come il potere della materia viva di adeguare la reazione alla natura dell'eccitante.

La comprensione della suscettibilità del paziente e della necessità, per corollario, di usare le microdosi, ha suggerito il corso delle indagini terapeutiche della Medicina Ufficiale dagli inizi di questo secolo sino al giorno d'oggi, seguendo una via parallela all'Omeopatia, senza mai incrociarla. Tutti ammettono l'azione delle microdosi in un organismo suscettibile, quando si utilizzano ormoni, enzimi, vitamine, acidi, metalli colloidali, antigeni, vaccini, tossine, sostanze catalitiche, ecc.., ma non si ammette che, per logica conseguenza, l'uso delle microdosi secondo la suscettibilità specifica, deve nascere dal principio di similitudine.

La biologia ha precisato il problema dell'Omeopatia.

La legge farmacodinamica di Arnold-Schultz stabilisce che piccole dosi stimolano l'attività vitale; dosi moderate la eccitano; dosi forti la deprimono; dosi molto forti la annullano o sopprimono.

La dose tossica, se è molto forte, uccide la cellula, l'organismo è colpito dalla sua azione distruttiva, azione che denominano primaria, e in cui il tossico non lascia reagire l'organismo.

Quando la dose è meno forte, la cellula danneggiata si modifica producendo un processo fisiologico che si manifesta con una determinata sintomatologia; in questo caso l'azione primaria sopprime la malattia naturale, corregendo la disfunzione organica locale, per cui queste dosi attenuate vengono chiamate dosi fisiologiche.

Le dosi ancora più ridotte hanno un'azione fisiologica o primaria molto leggera, solamente percettibile in soggetti sensibili, ragione per cui vengono chiamate dosi ipofisiologiche o infinitesimali. Sono queste dosi che fanno manifestare la reazione dell'organismo o azione secondaria della droga; reazione estremamente variabile, che dipende dalla capacità reattiva del soggetto, in sperimentazione, specificatamente condizionata dal bilancio biopsichico particolare delle sue funzioni generali.

E' per questo motivo che l'Omeopatia sperimentale è diversa dalla farmaco-dinamica del laboratorio. Questa studia l'azione primaria delle droghe in dosi fisiologiche; l'Omeopatia l'effetto secondario specifico di una sostanza in dosi infrafisiologiche in un organismo sensibile alla azione minima.

La sperimentazione in Omeopatia dipende assolutamente dallo studio delle reazioni dell'essere umano e tutte le verifiche nascono dalla clinica.

La medicina clinica si unisce così alla terapia, dalla quale mai dovrebbe separarsi.

La sperimentazione di un medicamento nell'essere umano, in una dose infrafisiologica, provoca in quest'ultimo l'esplosione di una quadro di sintomi che rivela una alterazione dinamica dell'organismo, una reazione del sistema nervoso centrale e neurovegetativo che dimostra la risposta complessiva dell'individuo ad uno stimolo prodotto dalla droga. Questo quadro, denominato patogenesi di un medicamento, è composto da sensazioni, cenestesie, variazioni qualitative delle funzioni fisiologiche, alterazioni della postura, dell'umore, del carattere, della condotta, ossia è composto da tutte quelle manifestazioni che esprimono un cambio globale nel comportamento dell'individuo come unità vivente.

Il valore specifico dei sintomi psicologici e neurovegetativi che strutturano la personalità dell'individuo, non risiede in ogni sintomo separatamente, ma nel modo particolare ed originale in cui si uniscono per caratterizzare una totalità che, per somiglianza, si trova anche nei quadri naturali della malattie.

DIAPOSITIVA DI CALCAREA CARBONICA

Vi mostro come la Calcarea Carbonica è capace di provocare una patogenesi così complessa attraverso una piccola parte della sua patogenesi ossia il risultato della sperimentazione di Calcarea Carbonica.

La Calcarea Carbonica è un carbonato di calcio complesso estratto dallo strato intermedio dell'ostrica.

La sperimentazione è stata fatta su differenti persone e alla 30ma centesimale e noi possiamo vedere (questo è solo un esempio) che questa sperimentazione è stata fatta direttamente da Hahnemann, che, ha sperimentato 101 sostanze su se stesso, in questa sostanza divenuta Rimedio dopo la sperimentazione, Hahnemann ha trovato 1.631 sintomi.

Questo è solo un esempio per far vedere alcuni sintomi scaturiti nel mentale.

Nella psiche e nella affettività vediamo: grande angoscia e palpitazione, e una sorta di sudore, di angoscie, e una certa nausea, paure di perdere la ragione e così via.

Vediamo inoltre i sintomi più specifici, reattivi che esprimono la forma di soffrire della totalità della persona così come i sintomi generali: grande sensibilità all'aria fredda, molta stanchezza durante uno sforzo fisico, ecc.

E vediamo anche i sintomi che riguardano ogni apparato e con che precisione, Hahnemann ha identificato i sintomi di tutto il corpo dividendolo anatomicamente, sintomi che assumono un carattere strettamente personale, soggettivo, non generale di organo e di malattia.

Come possiamo vedere dal quadro successivo, Calcarea Carbonica ha curato molte malattie. Però sempre identificando nella individualità morbosa e medicamentosa il quadro simile a quello della sperimentazione.

La bibliografia ci porta a tante prove sperimentali e comprovazioni cliniche. I nostri Centri di Roma e Napoli proseguono l'opera con ogni cartella clinica.

La scoperta del quadro sperimentale di sintomi, intesa come entità, il cui valore specifico risulta da una speciale integrazione e non da singoli sintomi, apportò alla medicina una risposta pratica al problema delle costituzioni o disposizioni morbose.

CALCAREA OSTEARUM - CALCAREA CARBONICA

NUMERO SINTOMI MENTALI SINTOMI SPERIMENTALI (SINTESI)

NELLA MATERIA MEDICA

PURA DI S. HAHNEMANN - GRANDE ANGOSCIA E PALPITAZIONE

M - UNA SORTA DI SUDORE, DI ANGO-

TOT. 1.631 SCIA ED UNA CERTA NAUSEA.

E - CON L'ANGOSCIA SCOSSE IN ZONA

MENTE 70 PRECORDIALE.

TESTA 165 N - PAURA DI PERDERE LA RAGIONE.

OCCHI 80 - PAURA CHE LE PERSONE NOTINO

ORECCHIE 45 T LA CONFUSIONE NELLA SUA TESTA.

NASO 21 - IRRITAZIONE ED ANSIA IN PAROS-

FACCIA 64 A SISMI FREQUENTI.

DENTI 42 - ABBATTIMENTO E MELANCONIA AL

BOCCA 73 L PIU' ALTO GRADO CON UNA SORTA

GOLA 73 DI ANSIA.

STOMACO 110 E - INDISPOSIZIONE VERSO QUALSIASI

ADDOME 112 LAVORO.

RETTO-ANO 77

ORGANI URINARI 35

ORGANI SEX. M. 39 TESTA

ORGANI SEX. F. 41

ORGANI RESPIR. 96 - AFFLUSSO DI SANGUE ALLA TESTA

PETTO 43 G PROVENIENTE DALLA ZONA PRECOR-

COLLO E DORSO 55 E DIALE.

ESTREMITA' SUP. 69 N - AFFLUSSO DI SANGUE ALLA TESTA

ESTREMITA' INF. 143 E E CALORE DURANTE IL MESTRUO.

SISTEMA NERVOSO 52 R

PELLE 20 A - GRANDE SENSIBILITA' ALL'ARIA

SONNO 105 L FREDDA.

FEBBRE 46 I - SUBITO MOLTO STANCA DURANTE

UNO SFORZO FISICO.

- STANCHEZZA E SONNOLENZA DURAN-

TE IL GIORNO.

- DIFFICOLTA' AD ADDORMENTARSI

PER ABBONDANZA DI PENSIERI.

GENITALI

- LEUCORREA LATTIGINOSA CON PRU-

F RITO BRUCIANTE.

- ESALTAZIONE DELL'ISTINTO SES-

I SUALE.

S

RETTO ED ANO

I

- COSTIPAZIONE, FECI SOSPESE,

C DURE, SCARSE, E CON MATERIALE

NON DIGERITO, FEBBRICITANTE.

I - FORMICOLII NEL RETTO COME DA

ASCARIDI.

- GRAVE PRURITO ANALE.

- PRIMA DI EVACUARE GRANDE IRRA-

SCIBILITA'.

CALCAREA OSTEARUM - CALCAREA CARBONICA

SINTOMI SPERIMENTALI ESEMPI DI MALATTIE CURATE

- GRANDE ANGOSCIA E PALPITA- OSTEOMALACIA, RACHITISMO, DI-

ZIONE. STURBI DENTIZIONE, LINFATISMO,

- UNA SORTA DI SUDORE, DI ANGO- ADENITI CRONICHE, ANEMIA, LEU-

SCIA ED UNA CERTA NAUSEA. COCITEMIA, IPOPARATIROIDISMO,

- CON L'ANGOSCIA SCOSSE IN ZONA IPOTIROIDISMO, GOZZO, LIPOMI,

PRECORDIALE. POLIPI, EPILESSIA, CEFALE,

- PAURA DI PERDERE LA RAGIONE. CATARATTA, OTITE SUBACUTA E

- PAURA CHE LE PERSONE NOTINO CRONICA, TONSILLITE CRONICA,

LA CONFUSIONE NELLA SUA TESTA. IPERTROFIA TONSILLARE, LITIASI

- IRRITAZIONE ED ANSIA IN PA- BILIARE, TUBERCOLOSI MESENTE-

ROSSISMI FREQUENTI. RICA, STIPSI, ERNIA, EMORROI-

- ABBATTIMENTO E MELANCONIA AL DI, CORIZZA, BRONCHITE CRONI-

PIU' ALTO GRADO CON UNA SORTA CA, ASMA, ENFISEMA, T.B.C.

DI ANSIA. POLMONARE, VARICI, CALCOLI VE-

- INDISPOSIZIONE VERSO QUALSIA- SCICA, POLIPI VESCICA, MENOR-

SI LAVORO. RAGIA, METRORRAGIA, DISMENOR-

REA, FIBROMI UTERINI, LEUCOR-

REA, POLIPI UTERINI, POLLUZIO-

NI NOTTURNE, IMPOTENZA, IDRO-

TESTA CELE, IMPETIGO, CROSTA LATTEA,

GELONI, ORTICARIA, ACNE, PSO-

- AFFLUSSO DI SANGUE ALLA TESTA RIASI, CADUTA CAPELLI.

PROVENIENTE DALLA ZONA

PRECORDIALE.

- AFFLUSSO DI SANGUE ALLA TESTA

E CALORE DURANTE IN MESTRUO.

- GRANDE SENSIBILITA' ALL'ARIA

FREDDA.

- SUBITO MOLTO STANCA DURANTE

UNO SFORZO FISICO.

- STANCHEZZA E SONNOLENZA DU-

RANTE IL GIORNO.

- DIFFICOLTA' AD ADDORMENTARSI

PER ABBONDANZA DI PENSIERI.

GENITALI

- LEUCORREA LATTIGGINOSA CON

PRURITO BRUCIANTE.

- ESALTAZIONE DELL'ISTINTO

SESSUALE.

RETTO ED ANO

- COSTIPAZIONE, FECI SOSPESE,

DURE, SCARSE E CON MATERIALE

NON DIGERITO, FECI BIANCHE.

- FORMICOLII NEL RETTO COME DA

ASCARIDI.

- GRAVE PRURITO ANALE.

- PRIMA DI EVACUARE, GRANDE

IRRASCIBILITA'.

BIBLIOGRAFIA

ALLEN, H.C. - THE MATERIA MEDICA

OF THE NOSODES WITH PROVINGS OF

THE X RAY - JAIN PUBLISHING -

NEW DELHI

CLARKE, J.H. - A DICTIONARY OF

PRACTICAL MATERIA MEDICA - JAIN

PUBLISHERS - NEW DELHI

DUPRAT, H. - MATERIA MEDICA

OMEOPATICA - F.LLI PALOMBI ED. -

ROMA

HAHNEMANN, S.C. - CHRONIC

DISEASES - HARJEET CO. - NEW

DELHI

HERING, C.- THE GUIDING SYMPTOMS

OF OUR MATERIA MEDICA - HARJEET

CO. - NEW DELHI

DAI CASI CLINICI CURATI PRESSO

IL CENTRO STUDI DI MEDICINA

OMEOPATICA "TOMMASO CIGLIANO" -

NAPOLI-ROMA - CE.M.O.N.

Questa non è la sede per affrontare approfonditamente la tematica della Sperimentazione Pura; ne ho identificato l'aspetto generale in quanto esso è il nucleo del metodo di insegnamento della L.U.I.M.O..

Il metodo di insegnamento per arrivare alla sintesi unitaria dello stato di malattia della singola persona umana è nato, lento è stato il suo costituirsi, in quanto necessariamente verificato sull'esperienza ed in continua ricerca evolutiva.

E' LA CREATURA DELLA L.U.I.M.O. - ASSOCIAZIONE PER LA LIBERA UNIVERSITA' INTERNAZIONALE DI MEDICINA OMEOPATICA.

L'obiettivo fondamentale per cui è nata la L.U.I.M.O. si è realizzato ed ha già prodotto i suoi risultati.

Attraverso il confronto delle più significative esperienze cliniche e nell'assoluto rispetto della metodologia hahnemanniana si è strutturato un metodo di insegnamento tale che, una volta compreso ed assunto nella sua semplicità il neofita potrà, con assoluta tranquillità ascoltare anche ogni altra individuale esperienza clinica senza timore che i differenti approcci possano deformare la base acquisita, nè allontanare dalla unica diagnosi che ognuno dei seguaci dello stesso insegnamento dovrà fare.

Le difficoltà di apprendimento di questa medicina che si occupa della vita e considera per primo lo stato di salute per poi riconoscere lo stato di malattia, si pone ad una mente strutturata secondo i parametri della nostra farmacologia come un paradosso.

Patologia e farmacologia considerate da una diversa angolatura!

E' stato difficile comprendere, ho dovuto sperimentare e risperimentare per cominciare realmente a capire. Il fenomeno umano, la persona con le sue peculiarità individuali ed irripetibili ed in continuo cambio psico-fisico, certamente ha messo a fuoco il rapporto reale uomo-natura.

L'influenza della natura sullo stato di salute, l'ammalarsi e il ritorno, in molti casi, allo stato di salute, mi hanno lentamente fatto comprendere il perchè Hahnemann ha definito la Medicina Omeopatica Medicina Divina.

E qui nasce il problema dell'insegnamento.

Lo sviluppo limitato e diversificato della Medicina Omeopatica risiede nell'impostazione del programma di studio della medicina fin dall'epoca di Hahnemann, anche se le variazioni ci sono state, naturalmente.

L'insegnamento della medicina rispondeva, come attualmente, alla legge dei contrari, quindi ad una impostazione che ricercava, doveva scoprire la malattia da un lato e dall'altro il farmaco che la combattesse, di conseguenza lo studio della medicina percorreva il cammino che ha portato al perfezionamento della tecnica di ricerca analitica sulle "cause delle malattie" e sulla quantificabile e perfetta sperimentazione farmacologica.

La ricerca scientifica ha dominato e domina sull'uomo con le sue continue straordinarie scoperte, rendendo l'uomo solo un supporto di tutto l'ingranaggio.

L'insegnamento della medicina predispone ad assumere meravigliose nozioni e sicurezze in nome di una scienza analitica che effettivamente procede e scopre, ma che si è dimenticata che il supporto è un uomo unico e irripetibile, sia nello stato di salute che nello stato di malattia.

La Medicina Omeopatica con la sua sperimentazione sul sano e la sua riprova clinica sulla persona umana, parte da basi e premesse completamente opposte, anche se evidentemente non trascura di assumere in sè le scoperte della scienza e della medicina.

L'osservazione del fenomeno umano nel contesto in cui vive, parte da una sintesi per arrivare ad una sintesi, utilizza gli strumenti, ma non perde mai di vista il suo supporto, l'uomo, unico ed irripetibile.

Su queste basi di evidente diversità abbiamo impostato un metodo di insegnamento che tenga conto dell'uomo nella sua totalità psico-fisica.

La linea di sviluppo dell'apprendimento si deve muovere sulle basi del metodo hahnemanniano stesso.

Hahnemann, scoperto il mezzo per applicare la similitudine, cioè sperimentare le droghe sull'uomo sano, ha definito i caratteri di questo metodo.

OSSERVAZIONE SU SE STESSI

LINGUAGGIO SEMPLICE (O NATURALE)

SPERIMENTAZIONE SULL'UOMO SANO DI DROGHE

LINGUAGGIO SEMPLICE CHE IDENTIFICA I CAMBIAMENTI

Nell'apprendimento del metodo, il linguaggio è la chiave di lettura delle variazioni, prima nella osservazione su se stessi, dopo, attraverso il risultato della sperimentazione. Ed il linguaggio naturale o semplice è fondamentale perchè in Omeopatia i sintomi non sono soltanto espressioni nosografiche. Per l'Omeopatia è importante identificare i sintomi reattivi e soggettivi.

In questo senso la parola assume valore diagnostico nel momento in cui si passa dall'osservazione e dalla sperimentazione su se stessi al malato.

Quindi è indispensabile che il medico, che voglia diventare un autentico omeopata, viva la realtà del discernimento del linguaggio nell'osservazione di se stesso (vale a dire nel passaggio dello stato di salute allo stato di malattia artificiale provocata dal farmaco); egli stesso punto di valutazione dei sintomi del suo futuro paziente, divenendone così egli stesso il parametro.

Gli elementi dinamici che intervengono nel comportamento quotidiano fanno parte della scoperta che il medico deve fare di se stesso (non per analisi), come elementi di un dinamismo reattivo che si evidenzia al momento dell'osservazione su se stessi e che si estrinseca nel linguaggio semplice e non in forme artefatte di certo metalinguaggio o linguaggio scientifico.

La reazione psico-fisica dell'osservatore, dopo la somministrazione, identifica le serie dei sintomi provocati dal farmaco. Nel linguaggio spontaneo privo di deduzioni, il medico apprende, osservandosi continuamente, a discernere ed a correlare in una sintesi veloce le serie dei sintomi significativi per la prescrizione.

Il centro della sofferenza, ciò che si deve curare, nell'unità dinamica della persona umana, non può essere dedotto; deve scaturire solo dall'osservazione e passare attraverso il discernimento del medico.

E' un atto che riguarda la vita e la sua modificazione dallo stato di salute allo stato di malattia.

Il medico deve apprendere e percepire i cambiamenti e correrarli sinteticamente in un dinamismo parlato che estrinseca in serie di sintomi, soggettivi, reattivi ed obiettivi.

L'importante è considerare il rapporto medico-paziente sul profilo intersoggettuale. Quando viene visualizzato sul livello soggetto-oggetto si deforma la realtà che è vitale, dinamica, tra due individualità tese a ricercare in chiave intimamente eziologica le radici di un comportamento patologico. Si tratta di esprimere in fedeltà dinamica il tridimensionale antropologico costitutivo di soma-psiche-spirito.

Solo così il medico potrà realmente avere le basi per costruire una storia biopatografica dinamica, applicare adeguatamente il principio di similitudine e realizzare: "Scopo principale ed unico del medico è di rendere sani i malati, ossia, come si dice, di guarirli".

Per tali ragioni e moltissime altre, in sintesi, per la medicina dell'uomo, della vita, della persona umana, è necessario un insegnamento a misura d'uomo, un insegnamento che prenda in considerazione la vita con il suo evolvere continuo, che insegna che cosa è lo stato di salute per poi compararlo con lo stato di malattia, in ogni materia di studio si dovrà considerare l'uomo vivo nel suo correlazionismo unitario; mentre si analizza già si deve riunire, nulla deve essere settorializzato, tutto deve continuosamente essere correlato.

E' l'osservazione della vita e dei suoi fenomeni che il medico deve arrivare ad assumere e dove egli stesso ne diventa un elemento portante.

La Medicina Omeopatica, per essere realmente compresa ed assumere la sua identità autentica nel contesto scientifico, deve per forza costruire un insegnamento nuovo della medicina per far sì che il medico debba essere formato, oltre che informato.

Gli elementi dinamici in movimento, che vive, all'osservazione, il medico attento all'esprimersi tridimensionale del proprio essere, gli fanno captare tutte le relazioni evolutive di qualsiasi processo nella sua propria forma di essere raccontata attraverso la parola; una serie sintomatologica che dal nucleo reclama l'equilibrio ed al nucleo vuole riportarlo attraverso le proprie modalità già strutturate (miasma) e quelle indotte dall'esterno.

Per trasmettere il metodo clinico terapeutico miasmatico integrale di Samuele Hahnemann, metodo che corrisponde a tutte le leggi di natura che sono in gioco, si opera quindi nell'unica forma logica: giungere alla conoscenza del metodo per induzione attraverso l'imitazione dei principi che hanno permesso non solo l'atto terapeutico curativo, ma la spinta per l'uomo verso "gli scopi superiori della sua esistenza".

Tutto deve essere attinto dalla vita, e nulla escogitato.

 
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