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Barbarino Giancarlo - 13 dicembre 1988
CORPUSCOLO ED ONDA: CONSEGUENZE IN ORDINE ALLA LETTURA DELL'UOMO E DELLE SUE PATOLOGIE.
Prof. Giancarlo Barbarino.

SOMMARIO: La procedura di preparazione dei farmaci omeopatici é tale che si può escludere qualunque effetto chimico e che si può affermare che dopo 15 diluizioni non c'é più nessun atomo della sostanza madre.

(Atti del Convegno trasnazionale sul tema "Rimedio omeopatico: il non farmaco. Una proposta di riconoscimento" - Roma, 12 e 13 dicembre 1988).

Dal punto di vista chimico-fisico possiamo dire con certezza la cosa seguente: la procedura di preparazione di questi farmaci è tale che, se noi ricordiamo una semplice legge, e cioè quanti atomi esistono in un grammo di sostanza, possiamo escludere qualsiasi effetto chimico. Forse tutti sapranno fin dai banchi del liceo che un grammo di sostanza contiene un numero fisico di atomi, e che se le procedure di preparazione sono tali da eseguire un certo numero di passaggi e di diluizioni, possiamo affermare e verificare con sufficiente rigore matematico, e con una semplice decisione che dopo 15 passaggi in quella sostanza, non c'è più nessun atomo della sostanza madre.

Allora è lecito chiedersi se si può cercare di inquadrare questo fenomeno in uno spazio più ampio, per esempio in quello fisico-quantistico lo scopo della mia relazione è quello di, di dare un riferimento il più possibile corretto per evitare disinformazioni ed errori in proposito.

Allora comincerò dicendo che il mondo che ci circonda è sostanzialmente un mondo quantistico. La stessa stabilità della materia che ognuno di voi può toccare con mano, è un fenomeno quantistico.

Se avessimo dovuto trattare il più piccolo corpuscolo della materia il cioè l'atomo, agli inizi del 1900, con le conoscenze di allora relative all'elettromagnetismo e che ci hanno accompagnato per molti secoli spiegando molti fenomeni della natura, probabilmente noi vivremmo in un mondo che collasserebbe nel giro di pochi istanti. Il semplice modello atomico - come potete ricordare - è un modello molto simile al modello planetario e prevede sostanzialmente che l'atomo sia costituito da un nucleo centrale e da elettroni che ruotano attorno ad esso. Potete immaginare i pianeti attorno al Sole e, restringendo sempre di più la scala, potrete arrivare a pensare a questo modello planetario dell'atomo che non e' molto rigoroso ma che comunque ha funzionato e puo' funzionare come immagine.

Se prendiamo questo modello e consideriamo la rotazione di questo elettrone attorno al nucleo, noi scopriamo che sempre a partire dalle leggi dell'elettromagnetismo, la vita media di questo corpuscolo è praticamente zero perchè questo elettrone che porta una carica elettrica irraggia energia e rapidamente collassa sul nucleo.

Una intuizione fondamentale dei primi del 1900 attribuita a Marx Planc e che fu molto brillante e naturalmente ebbe le sue grossissime difficoltà prima di essere veramente creduta nella sua essenza. Parte dal concetto che questo elettrone viaggia sulle sue orbite in maniera stabile senza irradiare energia, e questo irradiamento di energia può avvenire solo attraverso salti quantici che competono a varie orbite possibili di questo corpuscolo, di questo elettrone.

Questa è un modello molto semplice, neanche corretto, ma abbastanza efficace, in cui si vede che le differenti orbite elettroniche, sono orbite di energia stazionaria, per così dire, e cioè che gli elettroni possono stare su di loro in maniera permanente senza irradiare energia. Una sostanza può emettere energia solo quando ci sono dei passaggi, dei salti chiamati quantici, da un'orbita ad un'altra, e le frecce indicano il salto quantico da un'orbita esterna a quella più interna

.

Riprenderemo fra un momento questo discorso delle possibili forme di emissione di energia. Ora voglio aprire una parentesi per spiegare come, in realtà, il mondo quantistico non si limitata al semplice modello atomico, perchè quello che noi viviamo in questo momento, proprio in questi anni è proprio una grande unificazione quantomeccanica. Il nucleo non è la parte ultima della materia, ma la rottura del protone ha dato origine ad altri campi di forza nucleare, debole all'interno del nucleo stesso. Quindi la visione veramente incredibile ed interessante è che la meccanica quantistica in questi anni ha risolto e sta risolvendo molti problemi di interazione fra campi diversi.

Nella succesiva trasparenza mostrerò come tutto il mondo fisico che ci circonda dalla gravitazione alla forza che lega i quark all'interno di un protone, possa essere spiegato con questi 4 diagrammi fondamentali, che sono quelli che oggi definiscono tutti i tipi di interazione nella materia.

La linea ondulata non e' altro che lo scambio di un quanto di energia nel momento in cui un'interazione ha luogo. Quello segnato come forza elettromagnetica non e' altro che un fotone che viene scambiato ogni qual volta due cariche elettriche arrivano fra loro ad una certa distanza, ed e' quello che noi abbiamo sotto gli occhi quando avviciniamo due cariche elettriche fra di loro. In una visione quantistca la forza elettrica che noi osserviamo e che tocchiamo con mano e che chiunque di voi ha avuto modo di vedere, non e' altro che uno scambio di fotoni che avviene tra queste cariche elettriche.

La stessa cosa avviene all'interno del protone, questo ultimo costituente della materia, in cui i quark sono legati da un analogo quanto chiamato gluone: la stessa cosa avviene per la forza gravitazionale e per la forza debole responsabile della radioattivita'.

Questo modello di grande unificazione e' il modello che ci sta accompagnando in questi anni e che sta avendo un grandissimo successo puo' significare in pratica che con dei diagrammi simili, vediamo descritte tutte le forze della natura.

Vorrei pero' tornare al caso atomico, alla forza elettromagnetica per discutere che cosa puo' significare emissione di energia da parte di una sostanza.

Se e' possibile passare alla successiva trasparenza e riferendomi ancora alla stazionareita', questi sono tre modellini ancora molto semplici pero' efficaci che mostrano uno schema di atomo in cui gli elettroni ruotano su orbite. Visto in termine probabilistico, non esiste l'orbita cosi' come puo' invece esistere quella di un pianeta, perche' essa rappresenta la probabilita' di trovare un elettrone e comunque ogni orbita corrisponde a livelli di energia. Quindi questo significa che noi possiamo considerare la materia come costituita da oscillatori elementari i cui livelli energetici sono quelli rappresentati sulla sinistra. Livelli energetici significa che ogni elettrone vive sulla propria orbita senza irragiare energia, e la natura insegna che ogni elettrone tenta di stare nel livello di energia piu' basso possibile.

Nel primo caso sulla sinistra voi potete vedere un caso stazionario in cui tutti gli elettroni dell'atomo sono assestati su livelli ben determinati, corrispondenti ad una configurazione di minima energia.

Nel secondo caso stiamo somministrando energia ad una sostanza stimolando la possibilita' da parte di un elettrone di saltare ad un'orbita successiva assorbendo energia. Questo avviene solamente se l'energia somministrata equivale alla differenza segnata 2P meno 2S, di energia corrispondente a quei due livelli energetici. Solo se c'e' una risonanza fra l'energia incidente e i due livelli energetici, si può fornire energia e l'atomo puo' assorbire energia.

Nel terzo caso si ha una restituzione di energia dalla parte della sostanza quando dal livello 2P si scende al livello 2S emettendo appunto un quanto di luce.

Questa e' quella che noi chiamiamo emissione spontanea da parte di una sostanza. L'equilibrio continuo che si verifica in natura fra assorbimento di energia e riemissione spontanea di energia, e' quello che noi abbiamo sotto i nostri occhi ogni giorno. Le lampade accese in questa sala in questo momento, al loro interno hanno un funzionamento del genere descritto, questo significa che la luce che noi osserviamo e' dovuta ad una riemissione spontanea di energia dopo che l'intero sistema e' stato eccitato fornendogliela.

Lo stesso effetto fotoelettrico e' un tipico effetto quantistico per il quale la somministrazione di energia a una sostanza, e' tale da poter estrarre un elettrone da questo atomo e da creare una corrente elettrica sotto un impulso di luce.

Per concludere questo aspetto direi che possiamo sintetizzare il tutto nel seguente modo: allorchè ci riferiamo ad atomi molto semplici come nei casi esaminati ovvero ad atomi con pochi elettroni distribuiti sulle varie orbite la "meccanica" facilmente risolvibile. Come quando voi dovete far urtare due palle da biliardo e' un problema molto semplice da risolvere ma mettete molti corpi in gioco allora il problema diventa complesso.

Se si scala il problema dagli atomi alla molecola questa nel suo insieme puo' essere vista come un sistema oscillante naturalmente sempre secondo la meccanica quantistica e cioe' che le sue oscillazioni che possono essere rotazionali, o vibrazionali, hanno i loro stati quantizzati.

Nella vita umana e con i nostri occhi noi possiamo apprezzare solo fenomeni lentamente variabili; quando le variabilità finiscono per coinvolgere velocità prossime a quella delle luci le approssimazioni classiche non sono più applicabili.

Possiamo dire che la meccanica classica e' un'approssimazione della meccanica quantistiche che e' l'unica vera teoria che puo' spiegare oggi tutti i fenomeni, come dicevo prima, la stessa vita, lo stesso motivo per cui noi esistiamo e cioe' la stabilita' della materia e' assicurata proprio dalla meccanica quantistica.

Un altro modello di emissione che vorrei citare e' l'emissione stimolata.

Con la prossima ed ultima trasparenza vorrei mostrare come è possibile da parte di una sostanza emettere energia sotto una forma di emissione stimolata e vorrei spiegare che cosa significa questo.

Il primo disegnino e' un insieme di atomi o in una accezione un po' piu' ampia di molecole o comunque di oscillatori materiali, oscillatori elementari. Gli atomi nel loro stato fondamentale, un insieme di molecole che noi prendiamo, sono indicate con dei pallini neri. I triangolini rappresentano uno stato eccitato della materia, ovvero indicano una qualsiasi sostanza alla quale è stata fornita energia sufficiente per portare delle molecole ad uno stato eccitato, e cioe' a livelli di energia piu' alti.

Allora voi capite che se si riuscisse a portare, (ed e' quello che e' stato fatto con il laser e il maser, mezzi dei quali oggi abbiamo una traccia quasi dappertutto) artificialmente questi elettroni a livelli energetici piu' elevati fornendo energia, possiamo avere da parte di questa sostanza, una restituzione di energia in forma veramente incredibile, e soprattutto, in una forma esaltata, in cui si mantiene una coerenza di fase e un'intensita' veramente eccezionale.

Le frecce nel secondo disegnino rappresentano sostanzialmente quell'energia che sto fornendo a tutti gli atomi che prima erano segnati con un pallino e stavano in uno stato fondamentale: nel secondo caso ho fornito questa energia e li ho fatto diventare dei triangoli: li ho cioè portati a livelli eccitati di energia.

A questo punto, se volessimo usare un termine molto pittoresco potremmo dire che alla fase B è stata energizzata una sostanza. Naturalmente, ripeto, non necessariamente quei pallini sono atomi: possono essere molecole considerate globalmente come oscillatori elementari.

Se ad un certo punto, per una qualsiasi perturbazione esterna, uno di quegli atomi si diseccita, puo' creare una reazione a valanga e innescare quella che si chiama emissione stimolata. Questo significa che tutti gli elettroni ridiscendono da un livello eccitato ad un livello fondamentale, con una restituzione violenta, coerente e di grossa intensita', come potete vedere nelle altre figure, in energia.

Allora perche' ho voluto parlare di questo fenomeno? Per una questione molto semplice, perche' io credo che, anche se è ben longeo da me in questo momento dare una spiegazione di fenomeni di questo genere ritengo che essi vadano inquadrati attraverso un modello e una fenomenologia che dovra' essere provata. Diciamo che questo e' un discorso qualitativo, ma va reso quantitativo in qualche modo trovando una formulazione matematica che sia adeguata. Semmai un tale fenomeno puo' trovare riscontro in teorie di questo genere, e naturalmente tralascio tutto cio' che puo' essere al momento esotico perche' il nostro mondo non finira' mai di stupirci per cui non si possono escludere esotismi di varia natura, e' importante vedere oggi su che scale di energia ci stiamo muovendo. Ritengo che chi si occupera' di questo problema, o nel futuro vorra' fare qualche esercizio per capire come puo' procedere una teoria di questo genere applicata al fenomeno in cui voi vi state dibattendo oggi, secondo me dovra' verificarlo

su scala atomica perchè le energie coinvolte in questo discorso, sono energie molto deboli che coinvolgono una cosiddetta scala atomica. Scala atomica significa energie che vanno dalla radiazione infrarossa alla radiazione piu' o meno ultravioletta.

Questo significa che ritengo che sia da escludere ogni fenomeno di tipo nucleare, cioe' tutto quello che risiede in una regione dell'atomo piu' piccola perche' dimensione piu' piccole significano energie piu' elevate. E questo lo si puo' capire molto semplicemente perche' andare a rompere un protone oggi significa costruire accelleratori di dimensioni gigantesche, quindi dimensioni piccole significano energie gigantesche. Poiche' ritengo che sono tutti i processi di energizzazione di cui stiamo parlando qui credo che in questa fase si debba analizzare tutti questi processi di emissione spontanea, ma soprattutto di emissione stimolata, che possono essere fonti di restituzione di energia da parte di una sostanza.

 
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