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Mahkovec Uros - 22 dicembre 1988
ZAGABRIA (49) IL CONGRESSO DEL PR

CHI HA PAURA DEI RADICALI?

DA TELEKS, settimanale di LUBIANA 22 dicembre 1988

editoriale del capo redattore Uros Mahkovec

SOMMARIO: Il commento critico del quotidiano "Teleks" sulla decisione d'impedire il congresso radicale a Zagabria. "Il nostro regime attuale ci sta spingendo sempre di più fuori dall'Europa".

(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)

E' a causa della ferma opposizione e del divieto del congresso radicale a Zagabria, che si è aperto l'ammasso delle domande, che apparentemente riguardano la nostra politica estera, ma che in realtà riguardano la politica interna.

Il nostro regime attuale ci sta spingendo sempre di più fuori dall'Europa, e noi, d'altra parte, non perdiamo nessuna occasione per non fare lo stesso sul livello simbolico. I motivi della burocrazia Jugoslavia per il divieto del congresso possono essere molto diversi. Però conoscendo un po' i meccanismi e le menti che stanno al ponte di comando della nostra politica interna ed estera potrei dire che i nostri dirigenti non hanno capito un bel niente di tutto questo circo transnazionale.

A tutti quelli che conoscono almeno in parte il contesto radicale italiano e europeo è completamente chiaro che il congresso avrebbe danneggiato tutt'altro che la Jugoslavia. Al contrario, ci sono parecchi elementi che parlano in merito alla tesi che il congresso avrebbe potuto salvare l'immagine sempre più pallida della Jugoslavia.

L'effetto ottenuto dal divieto è strettamente negativo. In questi tempi, in cui gli stati più importanti d'Europa pensano di introdurre il visto per i cittadini jugoslavi, la Jugoslavia ha rifiutato quella sfera europea e intellettuale che avrebbe potuto aiutarla nello spianare una strada (psicologica) nell'Europa.

Siccome la Costituzione jugoslava vieta i congressi dei partiti stranieri (e anche quelli interni!), sarebbe interessante osservare le reazioni di questa stessa burocrazia se qualcuno volesse tenere in Jugoslavia un congresso sul capitale internazionale. Per le posizioni future delle attuali autorità una manifestazione sarebbe molto più sovversiva dei radicali.

La nostra burocrazia sa esattamente che in linea di principio è possibile vaneggiare del mercato, del capitale, dell'apertura in Europa e nel mondo, fino al punto in cui questa Europa e questo mondo si chiuderanno per sempre a lei. Poi entreranno in scena i nostri radicali e rimanderanno lo Stato da dove è riuscito ad uscire, da l'INFORMBURO in poi.

 
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