"KOMUNIST" organo lega comunisti jugoslavi - ed. slovena del 28 dicembre 198
stralcio da un articolo il cui titolo è: QUESTIONI E PROBLEMI D'ATTUALITA' DELLA POLITICA ESTERA JUGOSLAVA
SOMMARIO: Valutazioni critiche sull'organo dei comunisti iugoslavi a proposito del divieto di far svolgere il congresso radicale a Zagabria. "Nei paesi democratici, vale la regola che tutto quanto non è vietato è permesso. Per quanto ne sappia nessuna delle nostre leggi vieta assisi del genere. Quindi i nostri dirigenti agiscono ancora sempre con la logica opposta, quello che non è esplicitamente permesso, è vietato. La vera ragione sta probabilmente nel fatto che temono il pluralismo politico"
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
... "Anche se dopo il cambio del segretario federale agli esteri nella nostra politica estera molte cose sono cambiate in favore di una maggiore razionalità, efficacia ed europeicità, nelle teste dei nostri dirigenti notiamo ancora profondi pregiudizi. Perché per esempio non dovremo permettere al Partito Radicale italiano che vuole diventare europeo, di tenere il proprio congresso in Jugoslavia?
Nei paesi democratici, vale la regola che tutto quanto non è vietato è permesso. Per quanto ne sappia nessuna delle nostre leggi vieta assisi del genere. Quindi i nostri dirigenti agiscono ancora sempre con la logica opposta, quello che non è esplicitamente permesso, è vietato. La vera ragione sta probabilmente nel fatto che temono il pluralismo politico e che sono profondamente preoccupati dal pericolo che gli jugoslavi non venissero contaminati dal pluripartitismo. Con tale mancanza di fiducia nella capacità di giudizio del proprio popolo, con tale modo di pensare e di agire, certamente non entriamo nel quadro di un'Europa progressista e democratica''.
dott. ANTON BEBLER
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KOMUNIST - organo Lega comunisti jugoslavi - ed. slovena del 28 dicembre 1988
... ``I comunisti possono diventare membri di gruppi internazionali come è il PR, che evidentemente non riuscirà ad organizzare il congresso qui da noi, ma che è riuscito ad attirare numerosi e prestigiosi iscritti? Prima della guerra i comunisti si iscrivevano addirittura alle organizzazioni, in particolare se si trattava della lotta per la pace e contro il fascismo. Dunque, dinanzi alle perplessità di oggi, bisogna concludere che la capacità di agire in uno spazio pluralistico è oggi molto inferiore di quanto lo era nel passato. La sfida del pluralismo politico deve essere accattata dalla Lega dei comunisti come sfida alle sue capacità di collaborazione, di entrare in coalizioni ed alleanze, di accogliere impulsi politici da altrove, di essere presente dovunque stia nascendo qualcosa di socialmente interessante e di qualità, a prescindere dall'orto in cui è germogliata. A sua volta ciò significa che deve rinunciare al potere, se vuole ancora concorrere a questo potere.
dott. LEV KREFT