RADICALI ADDIO
POLITIKA EKSPRESS - 28 dicembre 1988
SOMMARIO: Renato Keretic, membro della delegazione del Comitato Centrale dell'Associazione federale della gioventù jugoslava, ha chiarito l'importanza che avrebbe avuto il congresso radicale per il processo di democratizzazione in Jugoslavia e per i rapporti amichevoli con l'Italia.
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
Renato Keretic, membro della delegazione del Comitato Centrale dell'Associazione federale della gioventù jugoslava, ha lasciato alla sede del comitato socio-politico dell'Assemblea della Croazia (20 dicembre 1988) la domanda se gli organi competenti jugoslavi abbiano vietato o permesso il congresso dei radicali a Zagabria. A questa domanda ha risposto ieri Ivica Trnokop (presidente del Comitato croato per i rapporti internazionali).
Questi ha comunicati la risposta categorica delle autorità jugoslave che non è possibile tenere nessun congresso, né altre assemblee politiche di partiti stranieri. Trokop ha inoltre spiegato che il leader radicale Pannella aveva l'appuntamento per un colloquio con gli organi competenti della Croazia, ma che non si era presentato il 22 dicembre dell'88, data dell'appuntamento.
Hanno ricevuto la stessa risposta che è stata presentata alla riunione di ieri.
Non soddisfatto da questa spiegazione Renato Trnokop ha spiegato che i deputati non sono contenti e ha chiarito l'importanza che avrebbe avuto un tale congresso per il processo di democratizzazione in Jugoslavia e per i rapporti amichevoli con l'Italia. La replica dei deputati è andata tanto oltre, con le proprie convinzioni sulla democrazia, che Z. Novak (membro della presidenza jugoslava) ha dovuto spiegare che la politica estera jugoslava non va confusa con rozzi tronchi né con il piccolo contrabbando che si fa lungo i confini o altro.