RADUNO DEI RADICALI DAVANTI AL CONSOLATO DELLA R.S.F.J.
PRIMORSKI DNEVNIK - 31 dicembre 1988 - Pagina 6
SOMMARIO: Nonostante il divieto delle autorità federali nei confronti del congresso radicale che si sarebbe dovuto tenere a Zagabria, militanti radicali manifestano la propria amicizia nei confronti della Iugoslavia e il loro impegno per il suo ingresso nella CEE innalzando striscioni davanti al consolato di Trieste in cui chiedono che la Iugoslavia sia il tredicesmo membro della Comunità europea.
(RADIKALNE NOVOSTI a cura di MARINO BUSDACHIN e SANDRO OTTONI - hanno collaborato: MASSIMO LENSI, FULVIO ROGANTIN, PAOLA SAIN JAN VANEK, ANDREA TAMBURI - TRIESTE, 1 gennaio 1989)
``Europa senza frontiere, la YU in Europa'', ``YU il tredicesimo membro della CEE'', ``Il Partito Radicale non è un partito straniero'' - sono alcuni dei tanti slogans con i quali i radicali triestini hanno augurato buon anno ai rappresentanti delle autorità jugoslave a Trieste. A mezzogiorno infatti hanno organizzato una manifestazione pacifica davanti al consolato jugoslavo, con la quale i radicali volevano esprimere la propria amicizia nei confronti della Jugoslavia e confermare i loro impegni affinché la Jugoslavia entro nella CEE. Lo hanno scritto nella lettera al console jugoslavo a Trieste. Nel frattempo, davanti ai consolati jugoslavi di Roma, Milano, Lisbona, Madrid e Bruxelles si sono tenute identiche manifestazioni.
Nonostante il divieto delle autorità jugoslave riguardo al congresso a Zagabria i radicali vogliono continuare il dialogo e stabilire rapporti amichevoli con loro. In particolare adesso che hanno ricevuto consensi e appoggi da numerosi rappresentanti del governo sloveno e croato. La Lega della Gioventù Socialista della Slovenia ha addirittura offerto la propria tessera a Marco Pannella. Anche lo sciopero della fame cominciato giovedì è un particolare ``richiamo al dialogo'' e ``segno di una amicizia profonda che non può essere malintesa''. Hanno aderito al digiuno 19 radicali triestini, in Europa stanno digiunando oltre 600 radicali fra iscritti e simpatizzanti, qualcuno anche in Jugoslavia. Il Consiglio Federale, che si aprirà il 2 gennaio, deciderà dove e quando organizzare il Congresso, anche se sperano che lo si possa fare in Jugoslavia. I 16 radicali hanno esposto oltre ai cartelloni con gli slogans, anche una bandiera simbolica della CEE con 13 stelle e la scritta YU in mezzo. Volevano regalarla al Con
sole Marko Ilic, con il quale 2 rappresentanti dei radicali hanno avuto un colloquio amichevole, che però non ha accettato il regalo. Della entrata della Jugoslavia nella CEE può decidere soltanto il governo jugoslavo.
Durante l'incontro hanno discusso anche sulla posizione della minoranza slovena in Italia e su un probabile dialogo con il PR.