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Gilas Milovan - 16 gennaio 1989
Congresso a Zagabria: un passo indietro di Belgrado

SOMMARIO: L'ex braccio destro di Tito afferma che il rifiuto opposto al PR di tenere il congresso a Zagabria è certamente un passo indietro nel processo di integrazione della Jugoslavia nella CEE.

(Notizie Radicali n.7 del 16 gennaio 1989 - Dall'agenzia Adn Kronos del 3 gennaio 1989)

Il rifiuto opposto dal governo jugoslavo alla richiesta del Partito radicale di tenere il proprio congresso a Zagabria rappresenta senza dubbio un passo indietro nel processo di integrazione con la Cee, al quale Belgrado sta da tempo lavorando. Così Milovan Gilas, ex braccio destro del Maresciallo Tito, caduto in disgrazia negli anni cinquanta, ha commentato il "no" delle autorità del suo paese alla richiesta di Marco Pannella di andare a decidere in Croazia il nuovo programma di impegni internazionali del partito.

"Permettere ai radicali italiani, o meglio a un movimento che si è impegnato in battaglie sovranazionali, di tenere il congresso in Jugoslavia sarebbe stato molto positivo", ha commentato Gilas. E ha aggiunto: "Belgrado è interessata moltissimo ad avvicinarsi all'occidente, e accettando la richiesta di Marco Pannella, che si è impegnato a battersi affinché la Jugoslavia diventi il tredicesimo paese della Cee, avrebbe certo lavorato per il suo futuro".

 
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