Massimo TeodoriSOMMARIO: Il testo della lettera con la quale si proponeva il convegno e più in generale la campagna di mobilitazione contro il disegno di legge Russo Jervolino; le adesioni.
(Atti del Convegno "No alla legge governativa sulla droga repressiva, illiberale, ingiusta", Roma 14 febbraio 1989)
Il 27 gennaio 1989 veniva avanzata a partiti, gruppi e persone interessate la proposta di una campagna contro il disegno di legge governativo sulle droghe in discussione in Parlamento con il testo seguente:
"Il disegno di legge governativo 'Aggiornamento, modifiche ed integrazione della legge n. 685/1975' (droga) dopo mesi di campagna stampa va ora in discussione in Parlamento (Senato).
Riteniamo necessario organizzare una dura opposizione a tale disegno di legge, giudicandolo fortemente negativo nei principi ispiratori e tale da produrre conseguenze disastrose nella giustizia, per i tossicodipendenti e persino nei confronti della lotta alla criminalità.
A nostro avviso la proposta governativa è:
- confusa perché allarga l'area dell'indeterminatezza della punibilità;
- illiberale perché vuole affermare il magistero morale dello Stato attraverso la dichiarazione di "illiceità" prima ancora che della "punibilità";
- impraticabile perché paralizzerebbe, se attuata, la giustizia e la polizia, già in crisi;
- ingiusta perché punisce soprattutto i più deboli, cioè i consumatori di tutte le droghe spingendoli ulteriormente nell'area dell'illegalità;
- pericolosa perché aumenta il potere del crimine organizzato e favorisce il coinvolgimento di giovani in attività delinquenziali;
- illusoriamente repressiva perché con la moltiplicazione e l'aggravamento delle pene crea l'illusione che si possa arginare la diffusione delle droghe.
Per queste ragioni proponiamo di organizzare una campagna contro il disegno di legge che abbia un aspetto di opinione pubblica ed uno parlamentare, volto quest'ultimo ad impedire la sua traduzione in legge facendo scoppiare le contraddizioni tra i parlamentari di maggioranza che hanno molti dubbi e avversioni nei confronti della proposta governativa.
I radicali hanno sulla droga una posizione ben delineata basata sull'antiproibizionismo. In questo senso è operante il CORA (Coordinamento radicale antiproibizionista) ed è stata presentata una proposta di legge (Camera n.3461) che costituisce il punto di riferimento normativo.
In questa congiuntura tuttavia riteniamo urgente farci promotori di uno schieramento più vasro, in cui ciascuno sia presente con le proprie particolari caratteristiche, ma che agisca in unità e prenda iniziative comuni nella opposizione al disegno di legge governativo.
Proponiamo una campagna ad hoc gestita da un comitato ad hoc attivo per tutto il tempo che la proposta verrà discussa in Parlamento (presumibilmente alcuni mesi). Non un cartello di stile "frontista" ma un coordinamento agile di iniziative tra politici, operatori, intellettuali, gruppi, per battere il disegno governativo.
Il nostro invito è ora indirizzato:
- alle forze politiche (o meglio, a persone o gruppi nei partiti) come PCI, DP, Verdi, SI e quanti altri potenzialmente interessati in ogni direzione (compresi laici, DC e socialisti);
- agli operatori di settore;
- ai gruppi e comunità come, per esempio, il CNCA ed i firmatari (ACLI ed altri) della lettera ai parlamentari del 16/12/88;
- ai magistrati che si sono espressi (vedi Magistratura Democratica);
- al "Manifesto";
- ad intellettuali ed esperti che hanno preso posizione (penso a Facchinelli, Bignami, Vattimo, Spinella, Manconi...).
Il primo appuntamento è una mobilitazione da tenersi il 14 febbraio 1989 per una manifestazione alla auletta dei gruppi di Montecitorio.
Da questo primo appuntamento può nascere un appello da far sottoscrivere a migliaia di personalità e gruppi e la creazione del comitato ad hoc."
La proposta veniva raccolta da molti che si dichiaravano disponibili ad una manifestazione comune.
Nasceva così l'iniziativa tenutasi il 14 febbraio 1989 alla Auletta dei GRuppi parlamentari, Roma, promossa dal Gruppo Federalista Europeo della Camera, dal Gruppo Federalista Europeo Ecologista del Senato e dal Coordinamento Radicale Antiproibizionista (CORA) intitolata: NO ALLA LEGGE GOVERNATIVA SULLA DROGA, REPRESSIVA, ILLIBERALE, INGIUSTA.
Alla manifestazione aderivano, tra gli altri:
Giancarlo Arnao, studioso droga, segreteria CORA;
Gianfranco Ausili, giudice tutelare, Pretura di Roma;
Franca Bassi, deputato verde;
Giorgio Bignami, ricercatore, Ist. Sup. di Sanità;
Massimo Cacciari, filosofo;
Massimo Campedelli, segr.naz. Coordinamento Naz. Comunità Accoglienza (CNCA);
Raimondo Catanzaro, sociologo della criminalità mafiosa;
Gabriele Cerminara, Magistratura Democratica;
Tina Ciccarelli, ass. famiglie padovane contro l'emarginazione e la droga;
Don Luigi CIotti, gruppo Abele, Torino;
Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, oper. pubblica tossicodip. Trieste;
Giuseppe Colombo, comunità di Via Gaggio, Lecco;
Comunità San Martino al Campo, Trieste;
Tonino D'Angelo, medico, oper. pubblico tossicodip, Foggia;
Luigi Del Gatto, presidente CORA;
Gianni Devastato, comunità Il Pioppo, Napoli;
Elvio Facchinelli, psicoanalista;
Don Andrea Gallo, com. S.Benedetto al Porto, Genova;
Don Germano Greganti, Carcere e Comunità, Roma;
Amato Lamberti, direttore osservatorio sulla Camorra;
Alex Langer, consigliere regionale verde, Alto Adige;
Luigi Manconi, sociologo;
Valentino Parlato, direttore "Il Manifesto";
Carlo Petrella, comunità BAN Napoli;
Edo Ronchi, deputato DP;
Rossana Rossanda, "Il Manifesto";
Don Gino Rigoldi, Comunità Nuova, Milano;
Mario Santi, psicologo, operatore tossicodipendenze;
Vittoria Santoro, Ass. vittime proibizionismo;
Roberto Sgalla, segretario nazionale SIULP (Polizia);
Marco Taradash, segr. Coordinamento Radicale Antiproibizionista (CORA);
Chicco Testa, segr. naz. Lega Ambiente;
Gianni Vattimo, filosofo;
Luciano Violante, vicepresidente gruppo PCI Camera;
Franco Zuin, coord. reg. Lombardia operatori tossicodipendenze.
Nel corso dell'intenso dibattito in molti prendevano la parola. Abbiamo quindi ritenuto opportuno raccogliere qui gli interventi senza modificare, se non per alcuni aggiustamenti marginali, la originale forma discorsiva orale.
Riteniamo che i contributi riprodotti in questo opuscolo possano essere utili nel momento in cui il Parlamento affronta il dibattito sulla proposta di legge governativa. Da essi risulta evidente come non solo in campo politico ma anche tra gli esperti, gli operatori ed i diretti interessati il giudizio sulla Craxi Jervolino sia fortemente negativo.
I radicali dei gruppi Federalisti Europei della Camera e del Senato e del CORA hanno voluto contribuire con la raccolta di queste voci, diverse, autorevoli e significative, alla battaglia contro un disegno di legge che intende presentarsi anche come una vera e propria dichiarazione di valori, a nostro avviso pericolosamente illiberale ed autoritaria. Quello che è quindi necessario non è solo un'azione politica e parlamentare ma anche una battaglia ideale.