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Consiglio Federale Pr - 19 febbraio 1989
MOZIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL PR - STRASBURGO, FEBBRAIO 1989
(approvata con un solo voto contrario)

SOMMARIO: La decisione di abbandonare qualsiasi progetto di chiusura controllata del Pr e di prosecuzione sostanziale sotto altre forme della sua esistenza e di impegnare ogni sua forza per il rilancio del partito trasnazionale. Il rinvio del congresso al fine di verificare la possibilità di tenerlo a Budapest.

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Il Consiglio Federale del Partito Radicale, riunito a Strasburgo dal 16 al 19 febbraio 1989:

UDITE LE RELAZIONI del Primo Segretario e del Tesoriere, ne sottolinea la particolare importanza e li ringrazia, assieme al Presidente e alla Segreteria, per l'opera di quest'anno e di queste settimane che ha costituito per il Consiglio un apporto prezioso anche per giungere alla presente risoluzione;

RILEVATO che il Primo Segretario e il Tesoriere hanno saputo proporre al Consiglio federale una effettiva possibilita' di opzione per un progetto di formale chiusura e soprattutto di conservazione istituzionale al fine di assicurare una continuita' dall'azione del Partito radicale, attraverso la creazione di una Fondazione cui il patrimonio del Pr sia affidato nel tentativo di suscitare e nella speranza di verificare nuove condizioni esterne che consentano la ripresa o la rifondazione del Partito Radicale;

RILEVATO che il rinvio del 35.mo Congresso del Partito, dovuto al rifiuto delle autorita' jugoslave di consentirne il libero svolgimento, ha determinato la necessita' -anche per questa soluzione- dell'uso del finanziamento pubblico per il presente ed il successivo anno;

RILEVATA l'importanza degli sviluppi sia della situazione politica italiana, sia -soprattutto- di quella dell'intera area che va dal Baltico, a nord, ai Balcani, a sud, in queste ultime settimane e mesi, oltre che dell'evolversi negativo del processo di formazione dell'Unione Europea;

RILEVATA la sempre piu' manifesta forza -che appare insostituibile - delle idee, degli obiettivi, dei metodi, del contributo del Partito Radicale per far fronte ai problemi del nostro tempo e della nostra societa';

RILEVATO che l'esistenza o no del Partito radicale puo' solamente essere determinata dalle scelte delle donne e degli uomini, dei cittadini di decretarne, con l'iscrizione, il rafforzamento, il rilancio o -altrimenti- la sua fine per mancanza delle risorse necessarie;

RILEVATO che da molti anni, ormai, il Partito ha fatto tutto quanto possibile ed immaginabile perche' questa nozione riuscisse a superare lo sbarramento della disinformazione non solo in Italia ma sempre piu' in molti altri paesi di "democrazia reale", dovendo registrare invece una tendenza, che minaccia di essere ormai conclusiva, al restringersi di questa possibilita' della gente di conoscere per scegliere e deliberare;

RILEVATO che le "primavere" dei paesi del "comunismo reale" europeo, che stanno fiorendo con particolare forza in Ungheria, in Jugoslavia, specialmente in Slovenia, e anche in Polonia, con ritmi tali che i loro frutti possono divenire determinanti anche per l'avvenire dell'intera societa' europea, a seconda che costituiscano proposte e risposte nuove, di intransigente democrazia e di piena liberta', o di mero ritorno o ingresso nel vecchio e logoro mondo delle partitocrazie nazionali di ogni genere e ispirazione;

RILEVATI i segni di una possibile evoluzione verso la riscoperta della necessita' e la ricostruizione dello stato di diritto anche in alcuni paesi dell'Africa e del Sahel, dove e' sempre piu' drammaticamente necessaria un'azione per il diritto alla vita e la vita del diritto che consenta di affrontare e battere l'ignoranza, la malattia, il sottosviluppo, la siccita' e la fame;

DELIBERA:

a) il Partito radicale abbandona qualsiasi progetto di chiusura controllata e di prosecuzione sostanziale sotto altre forme della sua esistenza, e decide di impegnare ogni sua forza, senza riserve, nemmeno patrimoniali, nella proposizione del partito come mezzo utile e necessario in Europa, in Africa, ovunque nel mondo, agli obiettivi di diritto alla vita e di vita del diritto, per lo sviluppo, e non per la estinzione o per la degradazione definitiva del pianeta, dell'umanita', degli ideali di giustizia, liberta', tolleranza;

b) il Partito radicale, dopo aver rinunciato per oltre dieci anni al finanziamento pubblico delle sue strutture e attivita', riversando a favore degli interessi generali le decine di miliardi, in valore attuale, ad esso assegnati, usera' fino all'ultimo centesimo reperibile per consentire al massimo di persone di sceglierne e decretarne la forza o la fine, in particolare facendo si' che una informazione adeguata giunga al piu' presto, con estrema urgenza, ai cittadini dei paesi dell'Est europeo, della Jugoslavia, del Sahel; e di alcuni stati della Comunita' europea;

c) il Partito radicale proporra' a base del suo 35.mo Congresso -nel quadro della proposta della Segreteria di un dibattito che consenta assunzioni di responsabilita' e decisioni sugli Stati Uniti d'Europa, sui diritti umani, civili e politici, sulla lotta contro la politica nazionalistica degi stati interni ed esterni alla Comunita', in Europa non meno che in Africa o in America latina - la proposta del modello del Partito radicale (transnazionale e transpartito) quale quella del "partito nuovo", della nuova Resistenza nonviolenta, ambientalista, garantista, laica, per la difesa e la conquista del diritto alla vita e della vita del diritto ovunque nel mondo. Su questa base sara' redatto e presentato, se possibile al 35.mo Congresso, un manifesto-appello o una solenne dichiarazioe che sancisca i punti essenziali del "partito nuovo";

d) il Partito radicale indica l'assoluta, vitale necssita' di immediate iscrizioni, adesioni, per questi giorni, per queste settimane, al massimo entro alcuni mesi, ovunque, in Italia e fuori d'Italia, in particolare in Jugoslavia, in Ungheria, in Polonia, in Urss, in Cecoslovacchia, oltre che negli Stati della Comunita' e in Burkina Faso e nel Sahel. Si tratta, lo si ribadisce, di una necessita' vitale. Ciascuno si assuma quindi le conseguenti responsabilita', a cominciare dalle decine di migliaia di militanti dei diritti civili, di aderenti -per un anno o piu' anni, lontani o vicini- al Pr.

IL CONSIGLIO FEDERALE inoltre, anche in conseguenza di quanto sopra rilevato e deliberato,

PRENDE ATTO delle ragioni di grave necessita' logistica, e di fortissima opportunita' politica che sconsigliano di tenere il 35.mo Congresso nella settimana di Pasqua, e ne delibera l'ulteriore rinvio, anche al fine di esperire ogni tentativo necessario e possibile perche' possa svolgersi in Ungheria, a Budapest, o in localita' vicina, come Vienna. Il Congresso dovra' essere concluso entro i primi giorni di maggio, e il Primo Segretario e il Tesoriere hanno ampio mandato di operare con tutti i mezzi possibili perche' sia possibile al maggior numero di radicali, vecchi e nuovi, di parteciparvi, in primo luogo agli iscritti italiani e a quelli residenti nelle vicinanze del luogo di tenuta del Congresso.

IL CONSIGLIO FEDERALE SOTTOLINEA INFINE l'importanza della proposta avanzata dai deputati radicali al Parlamento europeo per la costituzione di un distretto politico europeo, sulla base delle tradizioni istituzionali federali -da insediarsi nel territorio compreso tra Strasburgo, Lussemburgo e Arlon- quale organica sede delle istituzioni della Comunita'; indica ai Gruppi parlamentari, d'intesa con il Partito, l'opportunita' di sostenere tale proposta in sede politica e parlamentare.

 
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