(ACMD REPORT ON AIDS AND DRUG MISUSE)di Giancarlo Arnao
SOMMARIO: Citando un rapporto del Consiglio Consultivo sull'abuso di droga del Governo Britannico, l'autore avverte sulle conseguenze negative che una legge punitiva nei confronti dei consumatori di droghe può avere sulla diffusione dell'aids.
(Il manifesto, 21 febbraio 1989)
L'Advisory Council on the Misuse of Drugs (Consiglio Consultivo sull'abuso di droga) del Governo Britannico ha pubblicato nel marzo 1988 un Rapporto sul tema "AIDS e droga".
Il Rapporto ha confermato che gli iniettori di droga che usano aghi in comune sono un gruppo ad alto rischio per la diffusione dell'HIV, e che essi costituiscono un veicolo della infezione agli eterosessuali. Questa dinamica del contagio è molto preoccupante per la salute pubblica:
"...Non abbiamo alcuna esitazione a concludere che la diffusione dell'HIV costituisce per la salute individuale e collettiva un pericolo maggiore di quello dell'abuso di droga. Di conseguenza, dovrebbero essere privilegiati i servizi che usano tutti i mezzi disponibili per combattere i comportamenti che determinano rischi di infezione con HIV [...]. In particolare, dobbiamo riconoscere che molti "drug misusers" (termine intraducibile, letteralmente: "consumatori eccessivi di droga" NdR) non sono motivati a sufficienza per arrivare all'astinenza e molti iniettori non sono motivati a cambiare la via di somministrazione. Perciò' dobbiamo prepararci a lavorare con coloro che continuano a fare abuso di droga per aiutarli a ridurre i rischi del loro comportamento, soprattutto il rischio di contagiarsi o di diffondere l'HIV".
Questa dichiarazione conferma quanto era stato affermato dal "Gruppo di Consulenza sull'AIDS e droga" dell'OMS nell'ottobre 1986:
"In ogni paese, la più alta priorità va data alla prevenzione dell'infezione da HIV nei drug misusers (...). Le politiche finalizzate alla riduzione dell'uso di droga non possono permettersi di pregiudicare le misure da prendere contro questi rischi"
Il Rapporto sottolinea il problema del contatto fra istituzioni e iniettori di droga:
"E necessario un mutamento degli atteggiamenti pubblici e professionali verso l'abuso di droga; atteggiamenti e politiche che inducono i drug misusers a restare nascosti comprometteranno l'efficacia delle misure per combattere la diffusione dell'HIV. [...] I servizi debbono ora stabilire un contatto con quanti più soggetti possibile della popolazione nascosta dei drug misusers"
Il concetto fondamentale deve essere quello della "riduzione del danno", seguendo una "gerarchia di obiettivi", che, secondo gli individui, possono essere l'astinenza, la riduzione dell'uso di droga, il passaggio dall'uso endovenoso a quello orale, e infine la rinuncia all'uso comune di siringhe. In questa ottica, il Rapporto raccomanda come obiettivo intermedio la prescrizione di metadone a lungo termine, ma anche, nei casi più gravi, la prescrizione di oppiacei o amfetamine per via iniettabile.
Il Rapporto tratta poi del problema delle prigioni. Sebbene l'uso di droga nelle prigioni sia minimo, vi è un aumentato rischio di uso di siringhe in comune ; vi è poi una notevole diffusione di pratiche omosessuali. Per questo, si raccomanda di ridurre al minimo il numero di drug misusers da inviare nelle prigioni (cit. da Russel Newcombe : "Drugs AIDS: Radical Proposals Shelved" su "Mersey Drugs Journal Volume 1 no.6", March-April 1988, Liverpool).
Il Rapporto arriva alle seguenti conclusioni:
"...E essenziale che i drug misusers che non possono essere persuasi a smettere di iniettarsi abbiano accesso ad aghi e siringhe sterili. Il Rapporto (...) ritiene che una combinazione di programmi di scambio siringhe e di vendite nelle farmacie offra la soluzione migliore"
"Il modo più efficace di educare i drug misusers a cambiare i loro comportamenti cosi' da ridurre i rischi consiste nello stabilire innanzitutto un contatto con una struttura di assistenza. Attualmente, solo una piccola minoranza di drug misusers sono in contatto coi servizi. Il Rapporto discute in che modo più soggetti possano essere portati a contatto coi servizi"
(ACMD Report, Overview pp.1-3)
Nel momento in cui arriva alle Camere la discussione sul progetto di legge Vassalli - Iervolino, ci sembra utile segnalare il documento emesso da una delle massime istituzioni sanitarie britanniche. Esso mette a fuoco un problema finora completamente ignorato nel dibattito sulla legge droga: quello dell'AIDS, che in Italia (ancora più che in gran Bretagna) è collegato alla condizione di tossicodipendenza.
Evidentemente, il contenuto del Rapporto dell'ACDM pone dei preoccupanti interrogativi rispetto ad un progetto di legge che, da una parte, tende a scoraggiare ogni rapporto fra tossicodipendenti e servizi di assistenza, dall'altra prevede un massiccio afflusso di tossicodipendenti negli istituti carcerari.