("Numero unico" per il 35· Congresso del Partito Radicale - Budapest 22-26 aprile 1989 - Edizioni in Inglese, Ungherese, Serbo Croato)``DIALOGO, DIALOGO, DIALOGO.
NESSUNA TRATTATIVA''
Durante gli anni di piombo, il Partito radicale ha condotto contro il terrorismo una battaglia fondata sul rispetto pieno delle leggi e del diritto, e sul dialogo, dialogo leale e senza condizioni. Più volte Marco Pannella si rivolge ai terroristi che chiama ``compagni assassini''. »Noi rivoluzionari per amore, nonviolenti. Voi, rivoluzionari per odio, violenti. Violenti e nonviolenti sono fratelli, tragicamente separati. L'indifferenza e l'inerzia sono i nostri nemici .
Marzo 1978
SEGRETARIO DEL PR NELLA GIURIA DEL PROCESSO ALLE BRIGATE ROSSE
Torino: Adelaide Aglietta, segretario del Partito radicale, estratta a sorte dopo che molti cittadini hanno rinunciato perché minacciati dai terroristi, accetta di far parte delle giuria popolare nel processo contro i capi storici delle Brigate rosse. Il processo può iniziare e si svolgerà secondo le regole.
Gennaio 1981
SALVATO IL GIUDICE D'URSO
Roma: il giudice Giovanni D'Urso, da un mese nelle mani dei terroristi, viene salvato grazie ad una iniziativa di informazione e di dialogo condotta dai radicali. Mentre la grande stampa, la radio e la televisione di Stato - che fino a quel momento avevano dedicato intere pagine all'azione delle Brigate rosse - decidono improvvisamente di imporre il black-out, il Partito radicale sceglie di togliere ai terroristi il pretesto per uccidere l'ostaggio. Apre sulla vicenda i microfoni di Radio radicale e mette a disposizione un suo spazio televisivo durante il quale la figlia del magistrato legge un comunicato dei terroristi.
Dicembre 1983
SCIOPERO DELLA FAME DI TERRORISTI DETENUTI
Per la prima volta dopo gli anni dell'intolleranza e del terrorismo, nel carcere speciale di Nuoro un gruppo di detenuti politici, tra cui Alberto Franceschini fondatore delle Brigate rosse, adottano una forma di lotta nonviolenta: uno sciopero della fame per denunciare le disumane condizioni di vita all'interno delle carceri di massima sicurezza. Marco Pannella, raccogliendo l'appello alla vita degli ex terroristi, si reca a fargli visita.
Novembre 1986
EX TERRORISTI SI ISCRIVONO AL PARTITO RADICALE
Rispondendo all'appello per la vita del Partito radicale, numerosi detenuti appartenenti alle Brigate rosse, Prima linea ed altre bande armate, condannati all'ergastolo e a lunghe pene detentive, fra cui Sergio D'Elia, Maurice Bignami, si iscrivono al partito del diritto e della nonviolenza.
Nell'impossibilità di muoversi dal carcere, inviano un intervento al Congresso del Partito radicale che si svolge a Roma. »Siamo venuti qua per giurare sulla democrazia (...) Ci dispiace tremendamente di aver fatto la lotta armata, ma, se questo è possibile, ci dispiace ancora di più di non aver fatto sin da subito la democrazia .
Febbraio 1987
APPELLO ALLE BRIGATE ROSSE
Roma: dal carcere di Rebibbia gli ex terroristi lanciano un appello alle Brigate rosse che hanno assaltato un furgone postale e ucciso due poliziotti per rapinare un miliardo di lire: »Non uccidete. Uccidere è sempre una perdita. Non vi è storia della salvezza, compagni assassini, che possa proseguire se spezza una vita .
Febbraio-Marzo 1987
EX TERRORISTI PARTECIPANO AL CONGRESSO DEL PR
Usufruendo di un permesso speciale un gruppo di ex terroristi partecipa al 32· Congresso del Partito radicale che si sta svolgendo a Roma. »Noi vi consegniamo un'organizzazione terroristica, nuda, mani e piedi, cuore e anima finalmente liberati affermano gli ex terroristi di Prima linea, i cui appartenenti e dirigenti - iscrivendosi quasi tutti al Partito radicale - consegnano simbolicamente se stessi ad una organizzazione nonviolenta.
Marzo 1987
PER LA VITA DI PAULA COOPER
Roma: un gruppo di detenuti nel carcere di Rebibbia aderisce alla campagna per la vita di Paula Cooper, omicida a quattordici anni, negra, rinchiusa nel braccio della morte di un penitenziario USA. Da ex terroristi, che hanno anche ucciso, rivolgono un appello alla democrazia americana perché non rinneghi se stessa, decidendo a sua volta di uccidere. »Amate la democrazia, graziate Paula Cooper. Per lei, per voi e per tutti noi .
Aprile 1987
DISSIDENTI SOVIETICI INCONTRANO IN CARCERE EX TERRORISTI
Un gruppo di ex terroristi aderenti oggi al Partito radicale incontrano nel carcere romano di Rebibbia i tre dissidenti sovietici, Bukovskij, Maximov e Pliusc. »Ci piace considerarci, oggi, come voi: esuli dal terrore e dal totalitarismo, approdati felicemente alla democrazia . In una nota di commento, l'agenzia sovietica TASS critica il governo italiano che ha autorizzato l'incontro tra i »pericolosi criminali e i tre dissidenti »rinnegati .
Maggio 1987
DIGIUNO PER GLI EBREI SOVIETICI
Roma: gli ex terroristi detenuti nel carcere di Rebibbia partecipano ad uno sciopero della fame e - simbolicamente - alla manifestazione organizzata dal Partito radicale davanti all'ambasciata sovietica per la libertà e il diritto degli ebrei sovietici di emigrare in Israele. »Siamo fraternamente solidali perché viviamo circondati da un muro e sappiamo quello che si prova, perché abbandonando l'intolleranza e scegliendo la democrazia siamo diventati infinitamente più ricchi di libertà .