Intervista a Massimo TeodoriSOMMARIO: Di fronte alla dilapidazione delle finanze pubbliche in favore di associazioni ed enti sia pubblici che privati, per lo più con scopi clientelari e con sponsor politici, il Gruppo Federalista Europeo ha presentato una proposta di legge tesa alla riduzione della spesa pubblica di 1.141 miliardi e 985 milioni con l'abrogazione dei contributi a circa 5.000 enti.
(Imprenditorialità, del 1º maggio 1989)
1. Onorevole Teodori, su quale base avete preparato
la proposta di legge per limitare i contributi
statali ad enti ed associazioni varie?
Di fronte alla proliferazione delle leggi e dei provvedimenti tesi a dilapidare le finanze pubbliche in favore di gruppi e gruppetti, la maggior parte dei quali di origine e con scopi clientelari e con sponsor partitici, chiedemmo nel 1986 un referto alla Corte dei Conti (usando la facoltà offerta dal regolamento della Camera dei Deputati) per conoscere esattamente quanti contributi e sovvenzioni lo Stato eroga attraverso i rivoli più diversi a favore di enti, associazioni ed organismi sia pubblici che privati. L'indagine diede lo stupefacente risultato di 3.400 beneficiari per un totale di oltre 5.000 miliardi. A quel punto, dopo l'esame della materia, presentammo una proposta di legge (n.416 del 1987) che tagliava 1.273 miliardi 682 milioni ad oltre 3.000 soggetti, pur lasciando in piedi tutto quel che di essenziale e serio vi era tra gli organismi censiti.
Insistendo in questa politica di rigore ed anticlientelare, nell'agosto 1988 chiedemmo una nuova indagine alla Corte dei Conti i cui risultati, resi noti in questi giorni, indicano la cifra di ben 6.098 beneficiari con la spesa di 7.143 miliardi 418 milioni per l'anno 1987, erogati in contributi pubblici.
Stiamo ora preparando su questa base informativa una nuova proposta di legge tendente a far risparmiare allo Stato, cioè ai cittadini, circa 2.000 miliardi con l'abrogazione dei contributi a circa 4.500 soggetti. Si tratta ancora una volta di una iniziativa impopolare che va contro il clientelismo di tanti, allo stesso modo in cui abbiamo fatto quando ci siamo opposti alla istituzione di nuove province o alla gestione politica delle Unità Sanitarie Locali.
2. La proposta è del 2 luglio 1987. A che punto è? Siete decisi a portarla avanti o finirà nel di-
menticatoio?
Vogliamo andare avanti ma abbiamo bisogno del sostegno da parte di altri parlamentari pensosi del bene pubblico e della stampa, altrimenti non se ne farà nulla e la pressione dei clientes seguiterà a vincere.
Innanzitutto vogliamo bloccare la proposta di legge cosiddetta Bassanini che, in nome del sostegno pluralistico all'associazionismo, vuol distribuire altre centinaia di miliardi ad associazioni varie in aggiunta all'enorme dilapidazione già in corso. Quindi presenteremo un altro progetto di legge in base al quale i cittadini, ma solo quelli che lo decidono espressamente, possono devolvere danaro all'associazione di loro scelta detraendolo dalle tasse, come avviene in altri paesi. Ma tutto ciò deve avvenire dopo che si è fatta piazza pulita di tutti i soldi attualmente buttati via, come l'indagine della Corte dei Conti dimostra. Quella che stiamo facendo è una battaglia di pulizia ed un'opera che potrei definire di "buoncostume" finanziario.