SOMMARIO: Prende le difese di Guido Tassinari, imputato di aver procurato l'eutanasia. Ricorda di aver conosciuto, trenta anni prima, Tassinari, un "segretario comunale del pavese, democristiano, che aveva tutte le stimmate di chi ha passione civile e umana..." pronto ad assumersi responsabilità sui temi dei diritti civili, ecc. "Non credo - afferma Pannella - che abbia commesso errori". Ma se lo avesse fatto lui, Pannella, è certo della sua "buona fede e della sua buona volontà".
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 31 maggio 1989)
Roma, 31 maggio - N.R. - Marco Pannella interviene nel dibattito sull'eutanasia e il 'caso Tassinari'.
Trent'anni fa ho cominciato a conoscere un segretario comunale del pavese, democristiano, che aveva tutte le stimmate di chi ha passione civile e umana, e gusto di coltivarle nella pratica, senza tema di assumersi responsabilità.
Così, da collaboratore di Luigi De Marchi nella battaglia per il planning familiare e il controllo delle nascite dell'Aied, e da puntuale, anche se molto autonomo, difensore delle battaglie per i diritti civili, fino alle prime riflessioni di e con Loris Fortuna contro l'accanimento terapeutico e per la 'eutanasia passiva', Guido Tassinari me lo sono sempre trovato non distante o vicino, sul piano civile o ideale.Tranne che sulla lotta contro lo sterminio per fame nel mondo, che riteneva, come De Marchi, una sorta di fornitura di alibi all'irresponsabilità ed agli oscurantismi di quanti hanno voluto e vogliono l'incontrollata procreazione di persone come di bestie.
Non sono quindi stato sorpreso da questo nuovo 'scandalo'.
E, beninteso, gli faccio fiducia.
Non credo che abbia commesso errori, come accade solamente a chi si assume delle responsabilità e non vive da Ponzio Pilato.
Se lo avesse fatto sarei certo della sua buona fede e della sua buona volontà.