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Teodori Massimo - 25 giugno 1989
Un papocchio targato Iotti
Massimo Teodori

SOMMARIO: L'amministrazione della Camera dei Deputati è in crisi da molti anni, con una progressiva accentuazione durante la presidenza Iotti. Tra i vari scandali e travolgimenti delle procedure, l'ultimo colpo di mano è stato la nomina, a dispetto del regolamento della Camera, di un segretario generale aggiunto, con funzioni, competenze e poteri assolutamente in bianco, ma con l'investitura diretta da parte del Presidente della Camera. La Iotti così, ha ancora una volta dimostrato il suo poco rispetto delle procedure e il suo basso senso dello Stato e, al contrario, la sua alta sensibilità alle "ragioni di Stato" e di "partito".

(Il Giornale, del 25 giugno 1989)

L'amministrazione della Camera dei Deputati è ormai da molti anni in crisi con il progressivo deterioramento di quel carattere di rigore, di efficienza e di neutralità che in altri tempi contraddistingueva gli organi costituzionali. Non a caso è vigente la prassi che tali "alte" amministrazioni di tipo costituzionale non sono soggette al controllo della Corte dei Conti, in quanto si è sempre dato per acquisito il grande rigore del loro funzionamento.

Ma da qualche tempo la Camera ha perduto tale caratteristica, con una progressiva accentuazione durante la decennale presidenza Iotti. Che si tratti di piccoli o grandi scandali finanziari, di sprechi o di confusione nella gestione, di anarchia nella gestione del personale o dell'intreccio tra cordate burocratiche e protezioni politiche, di piccoli o grandi servizi resi alle potenti forze politiche o di intromissione delle stesse nelle questioni più direttamente amministrative, il bilancio complessivo dell'ultima stagione è negativo con un giudizio che è condiviso da parlamentari d'ogni colore e da osservatori esterni, come stanno a dimostrare le discussioni sui bilanci interni della Camera e la pubblicistica in merito.

In questo contesto si inserisce l'ultimo episodio della nomina, accanto ad un segretario generale, di un segretario generale aggiunto, con funzioni, competenze e poteri assolutamente in bianco e da definire ma con l'investitura diretta da parte del Presidente e la ratifica dell'Ufficio di Presidenza. Tale seconda nomina è avvenuta con un vero e proprio colpo di mano e con il travolgimento delle corrette procedure per due ragioni: la prima, perché surrettiziamente in una riunione che doveva nominare il segretario generale è stata sovrapposta forzosamente la proposta di cambiare la struttura di vertice nel momento stesso della sua applicazione; la seconda, perché espressamente il Regolamento della Camera prevede all'art. 12 che l'unica nomina di funzionari da parte politica (il Presidente) sia quella del segretario generale, sottolineandone il carattere monocratico e speciale; ed, all'art. 67, viene rigorosamente statuito che "i servizi e gli uffici della Camera sono diretti dal Segretario generale che ne risp

onde al Presidente".

Lo sdoppiamento quindi è un papocchio illegittimo che nasce per basse ragioni di compromesso tra contrastanti spinte interne di carattere funzionale e politico senza alcuna giustificazione funzionale. Qui non si mettono in dubbio le competenze altissime dei due funzionari prescelti, ma il modo e la ragione per cui sono stati nominati. La Iotti in questo ha dimostrato, ahimè! ancora una volta, quanto poco abbia il senso dello Stato ed il rispetto delle procedure e quanto invece sia sensibile alle "ragioni di Stato" e di "partito", preferendo un compromesso di potere piuttosto che una linea di rigore formale e sostanziale.

Le conseguenze per la Camera prevedibilmente saranno molto negative. Si andrà verso uno sdoppiamento della struttura non sulla base di una scelta meditata ma sotto l'impulso di una divisione di poteri modellati sulle persone e nulla impedirà domani che si proceda su tale strada della libanizzazione. Uno dei difetti che si sono venuti accentuando negli ultimi tempi e cioè il raggruppamento della burocrazia in gruppi di potere con la relativa protezione politica sarà inevitabilmente accentuato visto che sotto la benedizione della Iotti e con il consenso della DC, del PCI e del PSI è una strategia che paga.

Con quanto beneficio per il rispetto innanzitutto in questo ramo del Parlamento delle regole dello Stato di Diritto contro il clientelismo e per l'imparzialità e la competenza dell'Amministrazione, ognuno può facilmente immaginare.

 
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