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Pannella Marco - 20 luglio 1989
PARLAMENTO EUROPEO: "OLTRAGGIO AL P.E. E AGLI ELETTORI? SPERO NON CI SIA DAVVERO L'INTENZIONE DI TENERE IL DIBATTITO SULLA FIDUCIA IN ITALIA QUANDO ANDREOTTI, FORLANI, GORIA, MARTINAZZOLI, LA MALFA, VISENTINI, CRAXI E OCCHETTO SONO PARLAMENTARI EUROPEI E VI E' LA SESSIONE COSTITUTIVA DEL P. E.", DICE PANNELLA.

SOMMARIO: Deplora fermamente che Andreotti, Craxi, Forlani, ecc., i quali si sono fatti eleggere in Europa facendo un "uso strumentale, nazionale, partitocratico" di quelle elezioni, abbiano fatto sapere che non parteciperanno alla "sessione d'apertura" del nuovo PE, in cui si eleggeranno il Presidente e gli organi essenziali. "Si tratta di garantire, invece, il massimo interessamento anche dei partiti e dell'opinione pubblica italiana a questo episodio importantissimo della vita comunitaria". Ma la DC ha già svenduto la Presidenza del PE...

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 20 luglio 1989)

Roma, 20 luglio - N. R. - Riproponiamo la dichiarazione di Marco Pannella che abbiamo diffuso nel pomeriggio di ieri.

"La sessione d'apertura del nuovo Parlamento Europeo si svolgerà dal 24 al 28 luglio.

Andreotti, Craxi, Forlani, Cariglia, La Malfa, Visentini, Martinazzoli, Goria, tra gli altri, sono deputati europei. Hanno chiesto e ottenuto voti, per sé, per le proprie liste.

La prima sessione è quella della costituzione di un Parlamento. Si eleggono Presidente e tutti gli organi essenziali.

Sappiamo che per la maggior parte dei casi, si è trattato di un uso strumentale, nazionale, partitocratico o partitico delle elezioni europee. Ma arrivare al punto di non partecipare nemmeno alla sessione costitutiva è un oltraggio al Parlamento Europeo, ed agli elettori. E' vero che - andando contro i risultati del referendum ed il suo spirito - la DC ha già svenduto con accordi di bassissimo profilo e di tipo burocratico la sua tanto rivendicata primogenitura europea, ma vi sono limiti di decoro politico da non superare.

Non si tratta di garantire un omaggio formale al primo giorno della sessione, tanto per presentare le dimissioni, e dare un carattere lampo alla turlupinatura: e poi andarsene. Si tratta di garantire, invece, il massimo interessamento anche dei partiti e dell'opinione pubblica italiana a questo episodio importantissimo della vita comunitaria, della vita - quindi - anche del nostro Paese, e dei suoi interessi.

Mi auguro che forze effettivamente federaliste, a cominciare da quella comunista (per tacere di liberali, repubblicani e socialdemocratici) sappiano imporre un dibattito ampio e sereno, a partire da lunedì 31 luglio, nel nostro Parlamento. "

 
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