intervista di Ferenc ParczSOMMARIO: Nell'intervista ad un settimanale ungherese, Ferenc Parcz illustra il significato della scelta trasnazionale e transpartitica del Partito radicale.
(Vilag - settembre 89 -settimanale ungherese)
- L'ungherese potrebbe diventare lingua ufficiale dei congressi
- La carriera politica del 32 ene redattore della rivista italo-ungherese Ferenc Parcz, è cominciata con il congresso del partito radicale transnazionale, tenutosi a Budapest, dopo quatro giorni passati della mia iscrizione. Lo hanno eletto nel Consiglio federale, nel corpo direttivo del partito.
D. Come lei si è messo in contatto con il movimento radicale transnazionale ?
R. Questo anno, il 15 marzo ho fatto l'interprete per dei giornalisti triestini. Allora ho incontrato il radicale Olivier Dupuis. Quando lui ha saputo che ero interprete mi ha proposto di lavorare insieme. Da questo primo incontro sono nate quatro pubblicazioni. Un giorno prima del congresso, quando abbiamo cenato insieme, ho chiesto se il mio intervento poteva essere piu lungo se mi iscrivesse al partito radicale. Si, puoi parlare due volte di piu, suonava la risposta. Allora mi sono iscritto al partito. Questo "piu lungo" mio intervento era quello sulla cui base quatro giorni dopo mi hanno eletto nel Consiglio federale.
D. Come è la struttura organizzativa del partito ? Come funziona ?
R. Il Partito è nato nel 1956, un partito di sinistra ma non marxista. Solo da un anno si chiama transnazionale. Al vertice della gerarchia, c'è il segretario, il presidente, il tesoriere, la segreteria federale, il Consiglio federale. Ogni anno si tiene un congresso e vari Consigli federali. Dopo il congresso di Budapest è sorta l'idea che dopo Bruxelles e Roma, Budapest potrebbe essere un terzo centro regionale del partito ma si decide in settembre a Strasburgo, al Consiglio federale.
D. Cosa significherebbe questo ?
R. Budapest potrebbe essere un centro regionale del partito radicale transnazionale per l'Europa centrale ed orientale e l'ungherese potrebbe diventare la lingua ufficiale.
D. Il Partito radicale transnazionale che ruolo vuole avere nella vita politica dell'Ungheria ?
R. Non vogliamo partecipare al potere. Possiamo determinare la situazione dell'Ungheria veramente bene solo se possiamo collocarla nell'insieme delle situazioni regenti nel mondo. Siamo disponibili a collaborare con tutti su determinate questioni e azioni che rientrano nei nostri scopi e con i nostri metodi. Era cosi per esempio per la centrale idroelettrica dell'ansa del Danubio o per esempio per la manifestazione contro il massacro di Pekino. E' possibile imaginare che ci sarano partito con i quali possiamo fare azioni comuni come per esempio il MDF. Ha creato malinteso e la crea ancora adesso che i giornali parlano del partito radicale ungherese e del partito radicale transnazionale semplicemente come partito radicale perchè radicale come aggettivo significa qui due comportamenti politici diversi. Potrei azzardare a dire anche contrari. Noi rifiutiamo tutte le forme e tutti i modi della violenza, lotando per i diritti umani, per la realizzazione dei diritti, della libertà e per la democrazia. Siamo toller
anti per tutti fenomeni politici.
D. Se come partito non volete partecipare al potere, come potrete dire qualcosa al dirigenza politica del paese ? (Come potrete partecipare alla vita politica del paese ?)
R. Solo indirettamente. Con la nostra presenza continua desideriamo raggiungere a risolvere essenzialmente le questioni attuali.
D. Quanti membri ha il partito in Ungheria ?
R. Il partito ha adesso quasi trecento membri. Siamo arrivati a questo numero solo in quatro, cinque mesi.
D. Il congresso di aprile ha portato anche risultati concreti ?
R. Il maggior risultato del congresso è quello di essere stato fatto in un paese dove non è ancora realizzato il pluripartitismo e la democrazia. I risultati veramente possono venire solo nel futuro, questo invece dipende da noi radicali transnazionali e da tutti gli uomini che la pensano responsabilmente.
D. Tra i suoi scopi, c'è ne uno che sta al primo piano ?
R. Si, la libertà della persona. Questo è l'unico partito dove ci sono insieme degli iscritti ex-brigadisti (ancora in carcere), travestiti, omessessuali, gente che vive nelle periferie della società, ed anche scrittori, scienziati, artisti, anche premi Nobel, ebrei e palestinesi, irlandesi ed inglesi, russi ed americani insieme. Tutti possono entrare e nessuno puo essere espulso. Se qualcuno ha pagato la quota che in ogni paese corrisponde all'1% del PNL medio pro-capite, cio che equivale in Ungheria a 1000 fiorini. Questo è il partito dove si poteva iscriversi anche Cicciolina e lei fu eletta nel Parlamento italiano come membro del partito radicale, diventando anche lei "onorevole". Se in Ungheria ci fossero elezioni veramente libere e democratiche, se anche gli altri partiti accettassero dei radicali transnazionali nelle loro liste e se il Parlamento europeo accettasse l'Ungheria, allora i membri del Partito radicale transnazionale potrebbero diventare cosi membri del Parlamento ungherese ed insieme del p
arlamento europeo. Noi votiamo individui, persone e non nazioni e partiti. Anche la natura, anche il mondo creato hanno già sorpassato le frontiere degli stati e delle nazioni. Come il vento attraversa tutta l'Europa e come anche la vita economica è diventata sovranazionale.