Giancarlo ArnaoSOMMARIO: L'autore confuta la tesi del disegno di legge Vassalli-Iervolino secondo la quale la punibilità dei consumatori di droghe ridurrà il numero delle morti. L'autore porta ad esempio la Germania Occidentale, in cui vige la punibilità indiscussa per i consumatori di droghe leggere e pesanti, dove le morti per droga sono cresciute clamorosamente.
(Il manifesto del 14 settemebre 1989)
Leggiamo in questi giorni sempre più spesso che governanti e Psi reclamano con toni concitati e apprensivi una "sollecita approvazione" del progetto Vassalli-Iervolino, motivandola con l'escalation dei casi di morte nel nostro paese. Essi danno per scontato, con la certezza assiomatica di una legge fisica, che la punibilità dei consumatori ridurrà il numero delle morti.
Questa tesi è stata riproposta da diversi organi di stampa in occasione del piano Bush, laddove si è lasciato capire che era finita in Usa l'"epoca della tolleranza". Come se ai tempi di Reagan avessero scherzato: con una escalation degli arresti per droga da 560.000 nel 1981 a 937.000 nel 1987 (+67,6%), che ha dato agli Usa il primato della popolazione carceraria nel mondo occidentale (210 detenuti per 100mila abitanti, contro 99,7 della Rft, 90 della Gb e 34 dell'Olanda); con una repressione sui consumatori che coinvolge il 75% degli arresti per droga (il 40% per droga leggera), con test antidroga obbligatori per milioni di lavoratori. In realtà, la tolleranza si manifestava nella necessità di lasciar liberi molti spacciatori perché l'eccesso di "intolleranza" aveva saturato le prigioni.
In questo contesto, ha colpito il grande rilievo con cui il Tg2 del 10 settembre scorso ha comunicato che le morti per droga in Germania Occidentale avevano avuto una impennata clamorosa. 693 casi nei primi otto mesi del 1989, con un aumento del 70% sul 1988. Ma ha altrettanto colpito che la situazione della Rft non sia stata subito ripresa e commentata dalla grande stampa nazionale: non sentiamo dire fino alla nausea che la guerra alla droga non ha confini?
Volendo essere maligni, si potrebbe pensare che la sparata del Tg2 sia nata dall'ansia frettolosa di allinearsi alla campagna governativa "anti-droga" con una notizia che sottolineava le capacità letali del "nemico", ma che ci si sia poi resi conto che la notizia aveva risvolti controproducenti.
Come il fatto che in Italia nello stesso periodo i casi erano 599 (Corsera, 10 settembre) con un aumento del 17% sul 1988; per la prima volta dai primi anni 80 vi è quindi un sorpasso in questo triste primato: ciò non permette più ai crociati antidroga di affermare che l'Italia è in Europa una scandalosa eccezione.
Il trend tedesco (ancorché ignorato dalla grande stampa) era evidente da tempo: già nel 1988 la mortalità aveva avuto un aumento del 52% rispetto al 1987 (contro il 47% in Italia), e nei primi sei mesi del 1989 un aumento del 63% (459 morti contro 281 nello stesso periodo del 1988).
Ma ciò che più conta è che in Germania vige dall'inizio degli anni 80 una legge che è diversissima dalla vituperata 685 e somigliantissima alla legge Vassalli-Iervolino. Infatti, la punibilità dell'uso (il "segnale di illiceità" cui il Psi sembra attribuire una importanza decisiva) è indiscussa per droghe leggere e pesanti: il possesso di piccoli quantitativi (fino a circa 5 grammi di eroina e fino a 28 di cannabis) è equiparato al piccolo spaccio.
E' poi prevista la sostituzione della sanzione con dizintossicazione obbligatoria in comunità terapeutiche: il 30% degli assistiti delle comunità terapeutiche provengono dalle strutture giudiziarie. La Rft infine, fino all'anno scorso, era l'unico stato in Europa che aveva completamente bandito il metadone e le droghe sostitutive.
La punibilità dei consumatori non è soltanto un principio: dei 74.894 arresti per droga del 1987, 2177 erano per importazione, 25.487 per traffico e 46.447 (il 62%!) per possesso di piccole quantità, di cui 29.568 (il 39,5%) per droga leggera (fonte: Bundeskriminalamt "Jahresbericht zur Rauschgiftsituation der Brd" Wiesbaden, 1987 e 1988).
Va peraltro ricordato che nella Rft vi è stato un ripensamento sulla politica "dura", limitato per ora al land Nordrhein-Westfalien (governo Spd), dove all'inizio del 1988 si è creato il primo programma di metadone, accessibile per 120 utenti, mentre a Brema sono stati installati distributori automatici di siringhe, che forniscono ogni mese circa 4.000 confezioni (ciascuna contenente 4 siringhe) per i 600 tossicodipendenti della città, al prezzo di un marco.
Ebbene, nel Nordrhein-Westfalien vi è stato nei primi sei mesi del 1989 un aumento di mortalità per droga pari al 27%, cioè meno della metà della media nazionale (Landeskriminalamt 1989).