Gruppo federalista europea della Camera dei deputati ItalianaSOMMARIO: Ricordando che i trattati internazionali assicurano il pieno diritto d'espatrio, i deputati del gruppo federalista europeo chiedono al Governo italiano di esprimere una protesta contro le pressioni esercitate da alcuni paesi dell'est europeo per indurre l'Ungheria a non consentire l'esercizio effettivo di tale diritto.
MOZIONE
LA CAMERA
considerando che:
- alla luce dell'evoluzione della situazione internazionale e delle straordinarie trasformazioni in senso democratico in corso in alcuni paesi dell'Europa centrale e orientale appare insieme possibile e indispensabile che i principi proclamati e gli impegni assunti con l'atto finale di Helsinki e con i suoi successivi aggiornamenti nell'ambito del processo CSCE divengano sempre più il punto di riferimento centrale delle relazioni internazionali;
- la collaborazione fra gli Stati firmatari dell'Atto di Helsinki nel dare concreta e puntuale applicazione agli obblighi assunti costituisce una condizione fondamentale perché le trasformazioni sopra ricordate si risolvano non in pericolose forme di destabilizzazione disgregante ma nella conquista di una nuova, dinamica stabilità di democrazia e di diritto;
- fra gli impegni reciprocamente assunti dagli Stati con il più recente e significativo atto del processo CSCE, il documento conclusivo della riunione di Vienna adottato il 19 gennaio 1989, stanno i seguenti:
"Gli Stati partecipanti rispetteranno pienamente il diritto di ciascuno (...) di lasciare qualsiasi paese, compreso il proprio, e di fare ritorno al proprio paese" (punto 20).
"Gli Stati partecipanti assicureranno che l'esercizio dei summenzionati diritti non sia soggetto ad alcuna restrizione, eccetto quelle previste con legge e che siano conformi ai loro obblighi derivanti dal diritto internazionale sui diritti civili e politici e ai loro impegni internazionali, in particolare alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Tali restrizioni hanno carattere eccezionale. Gli Stati partecipanti assicureranno che dette restrizioni non siano applicate in maniera abusiva ne arbitraria, ma in modo tale da salvaguardare l'effettivo esercizio di questi diritti" (punto 21).
- le restrizioni al diritto di lasciare il proprio paese vigenti nella Repubblica democratica Tedesca, firmataria dell'Atto finale di Helsinki e del documento di Vienna, costituiscono gravi e flagranti violazioni dei principi in essi proclamati, non corrispondendo in alcun modo al profilo di straordinarietà e agli altri caratteri definiti dal punto 21 citato;
- la grave situazione di tensione determinatasi tra la Repubblica democratica Tedesca e l'Ungheria deriva dalla violazione dei principi di Helsinki e di Vienna da parte della RDT e dall'obbligo morale in cui le autorità ungheresi si sono trovate di ovviare agli effetti di tale violazione, per non divenirne obiettivamente corresponsabili, oltre che dalla necessità in cui l'Ungheria si è trovata di onorare gli impegni assunti sottoscrivendo la Convenzione di Ginevra sui rifugiati;
il contrasto tra Repubblica democratica tedesca ed Ungheria, pertanto, non riguarda soltanto questi due paesi ma coinvolge la corresponsabilità politica di tutti gli stati partecipanti alla CSCE,
IMPEGNA IL GOVERNO
ad assumere tutte le iniziative adeguate a promuovere la piena osservanza da parte di tutti gli stati partecipanti degli impegni assunti con l'Atto di Helsinki e con il Documento di Vienna;
a manifestare la più ferma protesta contro le pressioni esercitate da alcune parti per indurre l'Ungheria ad abbandonare scelte coerenti con lo spirito e con la lettera di tali accordi.
Giuseppe CALDERISI
Francesco RUTELLI
Massimo TEODORI
Sergio STANZANI
Bruno ZEVI
Luigi D'AMATO
Emilio VESCE
Mauro MELLINI
Adelaide AGLIETTA
Marco PANNELLA
Adele FACCIO
Domenico MODUGNO