SOMMARIO: Alla vigilia della discussione, alla Camera, delle sue dimissioni, Marco Pannella ribadisce le motivazioni del suo gesto: disinformazione sulla campagna elettorale a Roma, pretesa del PSI di bloccare la approvazione delle nuove misure di prevenzione, assistenza per i tossicodipendenti con l'arma del ricatto: "o tutti sono d'accordo sulla criminalizzazione... o i tossicodipendenti continueranno a non avere il sostegno" che la legge loro garantisce. Siamo di fronte a un vero e proprio "ostruzionismo". "Per il PSI si tratta di mostrare subito chi è il padrone..."
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 24 ottobre 1989)
Roma, 24 ottobre-N.R.- Marco Pannella ha dichiarato:
"Domani la Camera discute le mie dimissioni. Da quando le ho presentate ogni giorno ha portato il suo pesante tributo di conferme sui motivi della crisi del Parlamento, delle istituzioni, della distanza dalla democrazia nel nostro Paese.
Nella campagna elettorale di Roma risuonano la menzogna, l'offesa, la violenza contro Parlamento e gioco democratico. Il PSI, ed i suoi corifei nella DC e della stampa, continuano ad accusare il Parlamento, e gli oppositori alla linea di 'guerra dura' al diritto, di sabotare l'urgenza di una riforma legislativa, a sostegno delle vittime del flagello e per meglio colpire i suoi presunti autori.
E' invece vero esattamente l'opposto. Il PSI, seguito dal Governo e, nella DC, da Forlani e Gava, sta bloccando quasi da un anno una approvazione assolutamente matura e facile di nuove misure di prevenzione, di assistenza, di promozione di servizi più adeguati, con l'arma del ricatto: o tutti sono d'accordo con la criminalizzazione, penalizzazione (chiamatela come volete) del tossicodipendente, del malato, o del semplice consumatore occasionale anche di solo hascisc, o la smettono comunque di opporsi, o i tossicodipendenti continueranno a non avere il sostegno che la legge garantisce in misura maggiore che nel passato.
Il PSI, e il Governo che ne ha subito l'iniziativa o il diktat, sono responsabiii di ostruzionismo ad una riforma che il Parlamento approverebbe subito a larga maggioranza; ormai per il PSI si tratta di mostrare subito chi è il padrone, 'chi comanda' davvero il Italia, di ottenere una vittoria ideologica e demagogica , o che ritiene tale. E, intanto, nessuno reagisce difendendo la dignità e la verità del Parlamento, che certuni vorrebbero ridotto a loro Parlamento-squillo."