Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 22 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Busdachin Marino - 14 novembre 1989
Manifestazioni a Est: Mosca, Praga, Budapest e Varsavia
Marino Busdachin

SOMMARIO: Davanti alle Ambasciate italiane e spagnole di Mosca, Varsavia, Budapest e Praga, cittadini di quei paesi e militanti del Partito radicale transnazionale hanno manifestato per la democrazia nei paesi della democrazia reale, in sostegno al digiuno di Pannella, Negri e Del Gatto iniziato il 20 ottobre e sospeso dopo dieci giorni. I manifestanti hanno consegnato agli Ambasciatori di Italia e Spagna una lettera il cui testo è presente in Agorà. Di seguito la cronaca delle manifestazioni.

(Notizie Radicali n.248 del 14 novembre 1989)

A Mosca

Ore 15 del pomeriggio. Ulica Vesnina, sul balcone di un fatiscente palazzo dell'Arbatskaja sventola la bandiera dell'Ambasciata d'Italia. Di fronte, mescolati agli agenti e alle telecamere del Kgb alcuni giornalisti e operatori sono in attesa dell'evento. Passano alcuni minuti e il vento gonfia gli striscioni che Evghenja, Sasha, Dmitry, Artyom, Lena e gli altri tengono stesi, bene in alto, affinché siano visibili da tutti. "Per una giusta informazione anche in Occidente" e "Spagna e Italia no alla truffa dell'informazione", il simbolo di Gandhi e altri slogan sono stati stampati nottetempo e vengono ripresi dalle telecamere e dai fotografi. Nikolaij Kramov chiede di essere ricevuto dall'ambasciatore Salleo che non si fa trovare e invia al di fuori dei cancelli sbarrati, vigilati all'interno dai carabinieri italiani, il Console Colombo con cui Nikolaij scambia alcune frasi e a cui consegna la lettera di protesta. Il Console riceve e ringrazia, assicura che farà avere la lettera a Salleo.

Fra i flashes dei fotografi e le domande dei giornalisti si spendono una decina di minuti e controllati stretti dal Kgb si ripiegano gli striscioni e ci si muove verso l'ambasciata di Spagna.

I giornalisti italiani presenti a Mosca, avvertiti personalmente, non si sono fatti vedere, nonostante avessero assicurato che avrebbero seguito la manifestazione.

Non è successo niente. Come se la manifestazione fosse avvenuta a Roma o in qualche altro posto. I militanti radicali quasi non ci credono ma dicono che all'Ambasciata di Spagna andrà diversamente.

Gorbaciov verrà in Italia a novembre e non vuole Skandal.

Ulica Gercena. Ore 16.L'atmosfera è diversa. Arrivando si incontrano i pullman dei servizi speciali in assetto di combattimento. Davanti al cancello stazionano contingenti di miliziani e di Kgb borghesi pronti ad intervenire. 2 minuti, e appena spiegati gli striscioni gli uomini grigi intervengono.

Uno dopo l'altro, Evghenja Debrawskaja, Alexsander Pronozin, Lena Tjapkina, Dmitrj Ruvinskj, Stanislav Tomenko, Artjom Badenkov vengono presi e portati all'interno di uno dei pullman. Nel frattempo Kramov, all'ingresso sta spiegando a due addetti d'Ambasciata le ragioni della manifestazione e consegna la lettera per l'ambasciatore che ovviamente non si è fatto trovare. Qualche minuto e anche per lui scatta l'arresto. I servizi speciali lo trascinano giù dalle scale e lo sbattono all'interno dell'autobus. Cerco di accompagnarli ma non mi è permesso, sono straniero e per me le regole fanno per questa volta eccezione. Li seguo per un po' e poi cerco di sapere dove sono stati portati.

Qualche ora dopo vengo a sapere dove si trova la stazione della milizia che li ospita. Cerco di andarci ma non mi riesce, so peraltro che saranno processati alle 9 del mattino al Tribunale circondariale del quartiere di Krasnopresnenskj.

Dopo la notte passata in carcere, il processo: Evgenja 1000 rubli di multa, gli altri dai 150 ai 350. Da uno a sei mesi di paga per intenderci, in pratica impossibili da pagare. Radio radicale in Italia invita gli ascoltatori ad impegnarsi, anche con un contributo in denaro, a sostegno delle iniziative in Unione Sovietica.

A Praga

A Praga una ventina di cittadini cecoslovacchi, molti dei quali iscritti al Partito radicale, dopo aver regolarmente tenuto la manifestazione davanti all'Ambasciata d'Italia, sono stati bloccati dagli agenti davanti all'Ambasciata di Spagna. Tre militanti radicali - Jiri Machacek, John Bok e Alexander Blazik - sono stati violentemente caricati su una macchina e portati al commissariato. All'arresto ha assistito Olivier Dupuis, segretario federale Pr. Gli arrestati sono stati rilasciati soltanto il giorno successivo, nel corso della mattinata.

Alcuni giorni dopo, il 23 ottobre, l'ambasciatore italiano a Praga, Giovanni Castellani Pastoris, ha voluto convocare per il giorno successivo John Bok e Alexander Blazik, esponenti cecoslovacchi del Partito radicale transnazionale.

Nel corso del lungo colloquio, che »è stato molto cordiale - hanno riferito i due radicali - abbiamo ribadito all'ambasciatore italiano i motivi e i contenuti del nostro aver manifestato -da cittadini di un paese non democratico, del socialismo reale- per il rispetto delle regole democratiche mentre in Italia e Spagna sono in corso competizioni elettorali. L'ambasciatore, assai cortese e attento alle nostre parole, ci ha anche offerto il suo aiuto per la nostra attività .

A Budapest

Le manifestazioni hanno avuto luogo regolarmente. Vi hanno partecipato tra gli altri i consiglieri federali Ferenc Parcz, ungherese, Massimo Lensi, italiano e Vito Cezmadiski, croato.

A Varsavia

Presenti alcune decine di persone tra cui Anna Niedzwiescka e Marek Krukowski, consiglieri federali del Partito radicale, e Sandro Ottoni segretario federale.

A Madrid

A Madrid, alle ore 13.00, alcune decine di persone, tra cui l'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e la giornalista Vitoria Sendon, capilista della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga - Grupo de Radicales en Madrid" presente alle elezioni politiche spagnole del 29 ottobre, hanno manifestato davanti all'ingresso principale dell'edificio "Torrespana" di RTVE (Radio Television Espanola). Erano presenti Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Taradash e Anthony Henmann, brasiliano, tra i fondatori della Lega internazionale antiproibizionista.

A Madrid tra i manifestanti l'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e la giornalista Vitoria Sendon, capilista della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga" presente alle elezioni politiche spagnole del 29 ottobre: si sono recati davanti all'ingresso principale dell'edificio "Torrespana" di RTVE (Radio Television Espanola). Presenti Marco Pannella, Bonino, Taradash e Anthony Henmann, brasiliano, tra i fondatori della Lega internazionale antiproibizionista.

 
Argomenti correlati:
nr-248
praga
budapest
est
italia
informazione
elezioni
stampa questo documento invia questa pagina per mail