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NR - 25 novembre 1989
Biografia di Emma Bonino

Nata a Bra, a pochi chilometri da Torino, il 9 marzo 1948, Emma Bonino si è laureata in Lingue nel 1972, all'Università di Milano.

Dopo una breve esperienza di politica studentesca, nel 1975 fondava assieme ad Adele Faccio il CISA (Centro Informazione, Sterilizzazione e Aborto) che costituì subito una delle strutture italiane più importanti nella grande campagna che in pochi anni avrebbe conquistato una più umana e civile legislazione con la legalizzazione dell'aborto, fino ad allora lucroso monopolio di medici ed interessi privati. Durante questa campagna incontrava il partito radicale, di cui diveniva attiva militante e leader. Nel giugno 1975, assieme ad altri militanti antiabortisti, subiva un clamoroso arresto per la sua iniziativa di disobbedienza civile. Nel giugno del 1976 era eletta al Parlamento Italiano e due anni dopo, coi radicali italiani, promuoveva le prime iniziative, parlamentari e non, contro la scelta energetica nucleare: iniziative che sfoceranno nella raccolta di firme per il referendum antinucleare promosso dal partito radicale.

Nel 1979 era rieletta alla Camera, ma entrava anche nel Parlamento Europeo. Oltre a svolgere una intensissima attività come deputato si dedicava tra i primi, assieme a Marco Pannella, alla campagna per la lotta contro lo sterminio per fame nel mondo, l'"Olocausto del nostro tempo". Partecipava così a numerose iniziative promosse in sede civile, politica e parlamentare per ottenere dai diversi parlamenti nuove leggi e budget adeguati da destinare all' obiettivo di salvare milioni di persone del terzo e quarto Mondo colpite dal dramma del sottosviluppo. Nell'agosto 1979 partecipava al Consiglio Mondiale per l'Alimentazione e nel 1981, come membro fondatore dell'associazione "Food and Disarmement International", era tra i promotori del "Manifesto dei Premi Nobel" che fissava importanti nuovi obiettivi a livello internazionale. Nello stesso anno prendeva parte, in sede Nazioni Unite, alla Conferenza di Parigi per i Paesi sottosviluppati e al summit Nord-Sud svoltosi a Cancun, in Messico. Sempre nell'ambito dell

e campagne contro la fame nel mondo ha organizzato conferenze e assemblee in seno al Consiglio Internazionale del "Parlamentarians Global Action". Parecchie di tali iniziative venivano accompagnate da campagne di partecipazione diretta, nonviolenta, segnate da scioperi della fame e digiuni.

Nel luglio del 1981 era presidente del Gruppo parlamentare radicale. Rientrata in Parlamento nel giugno del 1983, si dimetteva poco dopo per dedicarsi all'organizzazione della Conferenza di Roma, "I poveri non mangiano teorie", svoltasi durante la Settimana Santa del 1984. Nel marzo del 1985, la campagna portava alla presentazione di una proposta di legge che prevedeva lo stanziamento di un miliardo di dollari, finalizzato all'obiettivo dui salvare, nei 18 mesi successivi, il maggior numero possibile di esseri umani altrimenti condannati alla morte per fame: l'opinione pubblica cominciava ad essere informata finalmente, e sensibilizzata, sulla gravità del problema, fino ad allora ignorato dalla classe politica, sia di governo che di opposizione. Nel maggio del 1985 succedeva al radicale belga Jean Fabre nella carica di Segretario Generale della Fondazione internazionale "Food and Disarmement".

Nel 1986 veniva rieletta deputato, e in questa veste promuoveva diverse campagne internazionali per la difesa dei diritti umani, civili e politici di singole persone o di gruppi e minoranze:

in particolare, importante fu quella per la applicazione del Trattato di Helsinki nei confronti degli ebrei russi - i "refuznik" - cui era vietato di lasciare l'Unione sovietica: insieme a gruppi di militanti di diversi paesi, organizzava manifestazioni nelle maggiori capitali europee e a Gerusalemme, iniziative parlamentari nel parlamento italiano ed europeo.

Durante una campagna in favore dei dissidenti nei paesi del blocco sovietico veniva fermata e trattenuta nelle carceri di Varsavia e Praga.

Mentre il partito si definiva ormai, con sempre maggior determinazione e nettezza, come Partito Transnazionale, l'attenzione dei suoi dirigenti e di Emma Bonino si portava su quella che sarà una delle campagne radicali dei prossimi anni, con la costituzione della "Lega Parlamentare Internazionale per l'abolizione della pena di morte nel mondo". Ugualmente incalzanti, sotto la pressione degli avvenimenti nella ex-Jugoslavia, le iniziative politiche per ottenere il riconoscimento delle Repubbliche di Croazia, Bosnia, Macedonia e Kossovo.

Emma Bonino è entrata ancora una volta in Parlamento nel 1992, assumendo l'incarico di Segretario della Presidenza della Camera dei deputati. Per anni Presidente del Partito Radicale Transnazionale, nella Seconda Sessione del XXXVI congresso (Febbraio 1993) è stata eletta Segretaria del Partito: assumerà di fatto questa funzione durante il Consiglio generale del Partito a Sofia.

 
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