Lettera di Pannella da BruxellesSOMMARIO: Pannella si dichiara ancora interessato ai problemi siciliani e catanesi, deplorando anzi che il sindaco Bianco non lo abbia mai informato della situazione nella sua città. Difende comunque il sindaco repubblicano che ha messo in "crisi" la vecchia DC e il vecchio sistema di potere. Per Catania è urgente adesso "departitocratizzare" la politica cittadina. Se invece si giungesse a una giunta DC-PSI "con appendici varie e poco edificanti" non resterebbe che giungere allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e a nuove elezioni.
(LA SICILIA, 6 dicembre 1989)
Anche se da lontano, continua a seguire con grande interesse ciò che succede nel consiglio comunale catanese. "Per me è un dovere e una scelta - scrive Marco Pannella da Bruxelles. Ho già detto che i suffragi catanesi che personalmente ho riscosso mi legano alla città e ai suoi cittadini in modo profondo e duraturo".
Ex consigliere comunale, fondatore e animatore della lista Civica, laica e verde, Marco Pannella interviene nel dibattito politico.
"Una premessa, innanzitutto - scrive tra l'altro Pannella. In questo lungo anno mai una sola volta, dico mai, sono stato interessato e informato dal Sindaco Enzo Bianco di quel che andava accadendo. Mai, malgrado le mie pubbliche dichiarazioni in tal senso, sono stato interessato quale deputato europeo e deputato italiano, quale esponente politico nazionale di problemi istituzionali o politici relativi alle esigenze di Catania e delle sue intenzioni".
"Di questo, naturalmente, mi dolgo. Penso che avrei potuto, a Bruxelles, Strasburgo, Roma - e nella stessa Sicilia, poiché sono stato fino al mese scorso deputato siciliano - essere di una qualche utilità per Catania ed i catanesi".
E' dunque venuto meno il feeling tra Pannella e Bianco? Non del tutto. Pannella si schiera a fianco dei novantamila cittadini che hanno firmato a sostegno della Giunta Bianco e concorda "sull'opportunità e sulla necessità" di riavere come sindaco appunto Enzo Bianco.
"Con Bianco, lo si voglia o no - spiega Pannella - Catania ha cessato di presentarsi in Italia ed in Europa principalmente per le tragiche caratteristiche criminali: in Italia, come in Sicilia, come fra catanesi Bianco rappresenta un volto nuovo, pieno di speranza e di operosa serenità".
"Con Bianco, la vecchia Dc ed il vecchio sistema di potere e di affari sono entrati in crisi, fino a rischiare ormai la soffocazione, una effettiva estinzione. La formula di Giunta, con la Dc senza sindaco e senza maggioranza assoluta nel governo comunale, con un Psi in parte liberato dalla ferrea (anzi plumbea) alleanza di potere con la sola Dc, senza unn minimo di tensione politica ed ideale, s'è rivelata la migliore possibile".
Ma ecco come Marco Pannella vede il futuro politico catanese.
"Non c'è che da operare coraggiosamente per departitocratizzare urgentemente la politica cittadina e la politica comunale. Non c'è che da fare appello a tutti i consiglieri perché rompano i legami, i bavagli, le compromissioni partitocratiche, perché diano vita ad un gruppo di maggioranza relativa, se possibile, o di massimo rinnovamento e adeguamento all'opinione pubblica, al sentimento di massa e popolare della città."
"Enzo Bianco non può non accogliere questo invito, che - ne sono certo - è anche quello dei novantamila cittadini che lo hanno espressamente sostenuto, e dei tanti altri che sarebbero pronti a farlo. Nel frattempo, penso, anche nel Psi e nel Psdi, nella stessa Dc, potrannno verificarsi crescite di responsabilità e di iniziativa, grazie a soluzioni programmatiche chiare, imperative, calendarizzate in modo tassativo".
"Se, invece, si giungesse ad una Giunta Dc-Psi, con appendici varie e poco edificannti, non resterebbe che iniziare subito la campagna per nuove elezioni e per uno scioglimento annticipato del Consiglio.
In tal caso non mancherei, certo, di tornare ad assumere tutta la responsabilità necessaria e chiederei, questa volta, con ancor maggiore convinzione d'essere candidato a governare una città che merita più di ogni altra, che gli si faccia fiducia".