(Questa mozione particolare, presentata da Antonio Stango, Nikolj Khramov e Violeta Barascu, è stata approvata dall'assemblea con 53 voti a favore e una astensione)
Il Consiglio Federale del Partito radicale, riunito a Roma dal 2 al 7 gennaio 1990,
CONSIDERATA l'attuale situazione in Romania, un paese in cui si sta vivendo in questi giorni un'occupazione militare e in cui lo sconvolgimento dovuto alla trasformazione politica e sociale in corso sta attraversando una fase di grande difficoltà e - allo stesso tempo - di grande speranza;
CONSIDERATA l'urgente necessità di porre le basi per un nuovo federalismo, attraverso il quale superare effettivamente il totalitarismo e la rovina che esso porta con sè;
CONSIDERATA l'opportunità di contribuire alla battaglia per la democrazia, al momento clandestina, in Unione Sovietica in particolare, dove centinaia di militanti radicali e di simpatizzanti stanno operando in condizioni che sono ancora quelle di un regime a partito unico, con la repressione delle attività indipendenti e con seri ostacoli alla libera circolazione delle persone;
INVITA il Primo Segretario e il Tesoriere, insieme al Presidente del Partito radicale e al Presidente del Consiglio federale a lavorare per assicurare:
a) La presenza immediata del Partito radicale in Romania, per nutrire la vita reale del partito con quell'esperienza e per contribuire al dibattito che si è drammaticamente aperto nel paese con il contributo del metodo radicale, e con le proposte di transnazionalismo, federalismo e nonviolenza;
b) la preparazione di un seminario sul federalismo (anche come risposta al crollo dell'Impero sovietico), da tenersi entro i prossimi mesi, possibilmente in Lituania;
c) il lancio di una campagna transnazionale per la liberazione di Serghej Kuznetozov (il giornalista "free-lance" condannato in Unione Sovietica nel novembre 1989 a tre anni e mezzo di lager per la sua critica del KGB), a favore del quale Andreij Sacharov ha indirizzato il suo ultimo appello;
d) la preparazione, per la prossima primavera, di un giorno di mobilitazione transnazionale per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e del servizio civile in Unione Sovietica.