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Negri Giovanni - 18 gennaio 1990
ELEZIONI AMMINISTRATIVE: UNA LISTA CIVICA, LAICA, VERDE ANTIPROIBIZIONISTA A PALERMO?"

SOMMARIO: Il Giornale di Sicilia pubblicherà domani il seguente articolo di Giovanni Negri, radicale e del direttivo del Gruppo parlamentare PSDI a Montecitorio. Occorre "cogliere l'importante occasione delle elezioni amministrative per aiutare e rafforzare la riforma dei partiti e della politica".

(NOTIZIE RADICALI, 18 gennaio 1990)

E' immaginabile una lista "sciasciana", siciliana, europea, nel nome dello stato di diritto e della democrazia politica?

E' immaginabile cioè una grande lista civica, laica, verde, antiproibizionista sulla droga alle prossime elezioni comunali a Palermo?

E' un'ipotesi, credo anche una ragionevole speranza, un dibattito che con Marco Pannella intendiamo avviare sabato in un'assemblea pubblica e aperta, il cui esito non è certo precostituito.

La proposta nasce da convinzioni semplici ma fondate. Il grande vento di cambiamento e liberazione che soffia da Est su tutta l'Europa ha non solo reso credibili e necessarie quelle forme della politica sinora giudicate astratte e poco comprensibili (ad esempio l'idea di un partito transnazionale, tenacemente perseguita dai radicali) ma impone un modo nuovo di guardare alla politica nelle nostre città e nel nostro paese, diversi schieramenti e aggregazioni, la ri-discussione integrale di ciò che per quarant'anni è sembrato talvolta mutare per rimanere in realtà identico a se stesso ed eternarsi. Lo si chiami sistema politico bloccato, regime, partitocrazia o democrazia reale - inossidabile quanto se non addirittura più del socialismo reale ormai in macerie - è curioso, un po' raccapricciante constatare come l'Italia sia l'unico paese dell'Europa occidentale, centrale e orientale a non aver vissuto nè riforma del sistema politico nè alternativa o ricambio nell'esercizio del potere. Le drammatiche e visib

ili degenerazioni provocate da questo stallo, la sensazione di una diffusa e sommersa domanda di cambiamento hanno già indotto autorevoli e diversi leader politici a promuovere il referendum sul sistema elettorale, che tanto scompiglio pare stia provocando e che in realtà mira a restituire al cittadino un vero, effettivo diritto di voto e di scelta.

Ma occorre andare oltre e cogliere l'importante occasione delle elezioni amministrative per aiutare e rafforzare la riforma dei partiti e della politica, restituire dignità e ruolo alle istituzioni, farci emergere temi ed esigenze tanto centrali per la vita quotidiana della gente e della città quanto marginalizzati o cancellati dalla routine della politica ufficiale. La proposta perciò, oltre che alle donne e agli uomini di autentica buona volontà e non rassegnati a subire, è rivolta ai partiti, grossi o piccoli che siano affinché coraggiosamente abbandonino le posizioni difensive e di rendita per stabilire un diverso e nuovo patto con la città, condizione indispensabile del suo risanamento e dello sviluppo. E fra i partiti, lo dico fraternamente, includo anche gli amici verdi, che svolgono un ruolo importante ma del partito tradizionale hanno in effetti tutte le caratteristiche e debbono dunque avere le responsabilità, pena una accelerata omologazione al Palazzo ed una sempre maggiore difficoltà a trad

urre in politica un ampio consenso elettorale, rischi che ci auguriamo scongiurabili. Restituire a Palermo non una miriade di vecchi simboli di partiti nazionali ma una grande lista civica di rinnovamento ci sembra doveroso, urgente. Ed altrettanto appare necessario porre con forza, a Palermo, la proposta antiproibizionista sulla droga: proprio nella città e nel simbolo nazionale della crisi della giustizia, dell'impotenza manifesta delle demagogie "antimafiste" e "antidroghiste" che non colpiscono nè la mafia nè la droga e consentono il loro dilagare. Invitiamo quanti intendono ragionare insieme attorno a questa ipotesi all'assemblea che si terrà sabato 20 pomeriggio all'Hotel delle Palme: intendiamo anche in tal modo aprire la campagna per la vita, le iscrizioni del Partito radicale transnazionale ed onorare il ricordo del nostro compagno ed amico Leonardo Sciascia.

 
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